Lavorano da mesi per i Comuni, la Regione lascia senza stipendio 518 lavoratori. Facciolla: Toma si dimetta

518 lavoratori stanno lavorando da mesi per i Comuni molisani ma non sono stati pagati e chissà quando potranno ricevere i loro stipendi.

Per capire cosa sta accadendo bisogna fare un passo indietro.

Con il precedente Governo regionale elaborammo una strategia ad hoc per l’inserimento nella mobilità diffusa, stanziammo il finanziamento pari a 3 milioni e mezzo di euro e lo indirizzammo a questa categoria di lavoratori. Inoltre predisponemmo il bando. Quando arrivò il governatore Toma tutto si bloccò per due anni. Infine il bando venne pubblicato e poi … più nulla.

Perché quindi 518 persone e le loro famiglie non hanno ancora ricevuto un solo euro?

Perché l’attuale Governo regionale non ha fatto le uniche due cose che avrebbe dovuto fare: registrare i 518 nominativi sul portale SIP (dove avrebbero dovuto essere registrati) ed inviare all’INPS (soggetto che materialmente aveva il compito di erogare i pagamenti) gli elenchi contenenti i loro nomi ed i rispettivi importi che gli spettavano.

I Comuni stano beneficiando da mesi dell’operato di queste persone che continueranno a non essere pagate fino a quando la Regione non si muoverà.

Se pensiamo che questa tipologia di lavoratori percepisce stipendi già esigui è facile capire che privarli per mesi anche solo di questi significa metterli davvero in ginocchio.

Si tratta dell’ennesima dimostrazione di inefficienza da parte di Donato Toma e del suo Governo.

Quanti altri danni dobbiamo permettere a questo presidente di compiere ai danni dei molisani? Quanta altra pazienza dovranno avere i molisani prima di pretendere una guida regionale competente e responsabile?

Noi come parte politica abbiamo chiesto già da tempo le dimissioni di Donato Toma.

Sarebbe meglio che il presidente capisse da solo e ammettesse di non essere all’altezza del ruolo che ricopre ed uscisse di scena.
Ma evidente l’umiltà non gli appartiene e con la sua arroganza affonda il Molise nel baratro ogni giorno di più.

Vittorino Facciolla

Commenti Facebook