Impianto Biogas in Alto Molise, il Gruppo consiliare PD presenta interpellanza

Qual è la posizione della Regione Molise e quali sono le azioni che si intendono intraprendere sull’impianto a Biogas per la produzione di biometano, che si vorrebbe costruire sul confine tra i comuni di Belmonte ed Agnone?

Lo ha chiesto, attraverso una specifica interpellanza, il Gruppo consiliare del Partito Democratico al Presidente della Regione, in seguito ai timori sollevati dalle popolazioni dei territori interessati dalla nuova centrale biomassa che, a quanto si è appreso, dovrebbe sviluppare una potenza nominale pari a 800 kW e per un funzionamento di circa 8.000 ore equivalenti all’anno.


Se così fosse, hanno precisato i Consiglieri Fanelli e Facciolla, i quantitativi medi (mix) annui necessari per il corretto funzionamento dell’impianto a biometano dovrebbero attestarsi sulle 15.000 tonnellate di liquami zootecnici, cui si aggiungerebbero 9.000 tonnellate di pollina e 5.000 tonnellate di sottoprodotti agricoli. Partite di biocombustibile impossibili da reperire in loco e che pertanto, in larga parte, dovrebbero arrivare su camion da altre regioni. Comportando così un innalzamento delle emissioni diffuse in atmosfera e conseguenti ed aggiuntivi riflessi negativi per i cittadini e l’ambiente. Di riflesso, non si otterrebbero grandi benefici dal punto di vista occupazione, dal momento che per il funzionamento di tali centrali, altamente automatizzate, non sono necessari che pochissimi addetti.


Il Gruppo Pd ha inoltre richiamato le disposizioni contenute nel Piano Energetico Ambientale Regionale, approvato con DCR n.133\2017, che individua 6 distretti intercomunali sui quali si rilevano le migliori condizioni per installare questo tipo di impianti (pag. 103 cap. 7.5.3 Biogas), tra cui anche l’alto Molise, che viene individuato come area di possibile produzione del biogas tenendo conto della consistenza zootecnica che, secondo il Piano Agrienergetico Regionale, può sostenere impianti in grado di produrre al massimo 150 kWe;


Dunque, anche se tutte le aziende zootecniche del distretto dell’alto Molise destinassero i propri effluenti, questi non basterebbero per alimentare l’impianto da 800kW di cui si discute e che pertanto sarebbe sovradimensionato rispetto alle prescrizioni normative, poco conveniente sia sotto il profilo occupazionale che ambientale ed economico.

Pur non essendo contrari “a prescindere” alla produzione di energia da biometano, i Consiglieri Fanelli e Facciolla, attraverso l’interpellanza depositata nella giornata di ieri, hanno chiesto al Presidente Toma di chiarire la posizione e la volontà della Regione sull’impianto biomassa che si vorrebbe realizzare tra Agnone e Belmonte, di verificare se il progetto è conforme alla normativa vigente e, nel caso vi sia una violazione della norma, come intende comportarsi l’ente per evitare criticità ambientali nell’alto Molise.

Micaela Fanelli

Vittorino Facciolla

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