Guerriero Sannita: la domenica è il giorno della famiglia e non del lavoro

Il Movimento regionale del Guerriero Sannita è vicino alla battaglia umana, sociale ed economica intelligente, portata avanti  da Monsignor GianCarlo Bregantin per la chiusura dei negozi e dei centri commerciali la Domenica, un giorno da dedicare alla famiglia. E’ ora di chiederci se la libertà di fare spesa la domenica sia vera libertà. Noi crediamo non lo sia più, crediamo invece che la domenica sia giorno per le relazioni, il dialogo e l’incontro. Non i centri commerciali ma la casa di riposo, l’ospedale, il gioco con i bambini, la capacità di godere il panorama, il centro storico, sciare, andare al mare”, queste le parole utilizzate dall’Arcivescovo che il Movimento sente di dover condividere.
Il Movimento regionale del Guerriero Sannita ritiene sia arrivato il momento di abrogare il decreto Salva Italia, per la parte di testo che ha trasferito la regolamentazione delle domeniche e degli orari di apertura degli esercizi commerciali dalle Regioni allo Stato, attuando di fatto una liberalizzazione totale.
Le Regioni devono riappropriarsi di legiferare  regolamentando il settore, considerato che conoscono meglio di altri le difficoltà e i bisogni di ciascun territorio.
L’apertura domenicale indiscriminata,  doveva comportare a parere del legislatore un aumento di assunzioni nel settore, ciò non ha portato i benefici sperati anzi dalle analisi di settore della Confesercenti è emerso che il decreto ha favorito solo la grande distribuzione, mentre i piccoli negozi hanno sofferto e in molti casi sono stati obbligati a chiudere e tutto ciò non ha segnata un incremento del Prodotto Interno Lordo, da molti sperato.
E’ convinzione del Guerriero Sannita che la diminuzione  dei consumi è dovuto esclusivamente alla perdita, del potere di acquisto degli italiani che vivono una situazione di grande disagio dal punto di vista occupazionale e un  accrescimento degli orari e dei giorni di apertura non  provoca di conseguenza un aumento dei guadagni, ma, al contrario, un incremento delle spese a parità di incassi con conseguente minore incassi.
Il vero problema è la disoccupazione, la cassa integrazione il lavoro precario e quindi di uno stipendio per tutti, finchè esisterà l’incertezza la spesa per le famiglie diminuirà sempre.
Pertanto  il Movimento regionale del Guerriero Sannita rivolge un appello al  Consiglio Regionale di approvare un iter legislativo per una proposta di referendum abrogativo della legge che, di fatto, toglie alle regioni ed Enti locali la facoltà di pianificazione prevista nella legge 214 del 22 dicembre 2011varata dal Governo Monti, a tal riguardo a favore dello stesso referendum si sono espressi il Veneto, l’Umbria, l’Abruzzo e la Lombardia, con l’adesione di una quinta regione, in questo caso del Molise, il quesito verrà sottoposto alla Corte di Cassazione, secondo quanto previsto dall’articolo 75 della Costituzione, avviando l’iter a livello nazionale per portare i cittadini alle urne, con la speranza di non arrivarci e che su tale tema il Parlamento ci ripensi.

Giovanni MUCCIO Presidente Regionale del Guerriero Sannita

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