Cefaratti: “ Il fallimento della gestione commissariale”

Apprendiamo da recentissime note di cronaca delle avvenute dimissioni del Commissario ad acta per il rientro del debito sanitario Flori Degrassi consegnata al Ministro della Salute Roberto Speranza. Non è dato sapere quali siano le motivazioni al di là di voci che vorrebbero la Dottoressa Degrassi delusa per il mancato mantenimento degli impegni presi con lo stesso Ministero al momento del suo insediamento. Impegni disattesi dal punto di vista di risorse promesse e mai corrisposte; risorse anche di carattere professionale, considerato che, per fronteggiare la disastrata situazione in cui versa la sanità regionale, la Dottoressa Degrassi aveva fatto richiesta di un ampliamento della dotazione di organico della struttura commissariale.

L’ennesimo fallimento, dunque. Senza voler attribuire responsabilità alcuna alla Dottoressa Degrassi, è questa l’ennesima conferma dell’inutilità e della dannosità del ricorso alla scelta e alla nomina di un Commissario esterno.

Non è una questione di nomi, di persone, è una questione relativa alla ormai conclamata inopportunità di affidarsi a figure professionali che non siano legate a doppio filo alla nostra realtà e che arrivino in Molise senza avere la benché minima cognizione della situazione e delle innumerevoli criticità da affrontare e risolvere. Sarebbe inoltre opportuno che venissero divulgati i contenuti delle note indirizzate dal Commissario al Ministro Speranza e, se pervenute, le repliche per fare chiarezza e capire definitivamente i termini della questione.

Quella sul commissario ad acta è una battaglia che ho condotto in solitaria sin dall’inizio di questa legislatura, dovendo subire gli attacchi e le critiche di coloro che si sono battuti ed hanno ottenuto da governi “amici” la nomina di commissari esterni (lautamente retribuiti) che, oltre a non aver trovato soluzioni ai problemi, hanno ulteriormente contribuito all’aggravarsi della situazione visto e considerato che si sono persi ancora tre anni e sono aumentati gli attriti e i contrasti con i vertici dell’ASREM. Sono loro che dovrebbero recitare il mea culpa e chiedere scusa ai cittadini molisani.

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