Guido Ghisolfi, suicida l’industriale della chimica. “Soffriva di depressione”

Nessun biglietto per spiegare un colpo di fucile. La morte per Guido Ghisolfi, vicepresidente della Mossi&Ghisolfi, seconda azienda chimica d’Italia, è arrivata nella sua auto a Carbonara Scrivia, in provincia di Alessandria. Il colpo sparato da distanza ravvicinata non gli ha lasciato scampo. Gli investigatori dell’Arma di Tortona non hanno dubbi sul fatto che si sia trattato di suicidio. A dare l’allarme, poche ore prima, erano stati i familiari che lo attendavano a casa per il pranzo. Ghisolfi infatti aveva chiamato per dire che sarebbe arrivato per pranzo. E invece a casa non ha fatto più rientro. L’industriale come fa sapere l’azienda in una nota soffriva di una “forte depressione”. (…) Convinto sostenitore della produzione attraverso le energie alternative, aveva partecipato alla Leopolda organizzata da Matteo Renzi nel 2013, parlando della sua esperienza e dei problemi burocratici che un industriale deve affrontare per avviare un’attività in Italia. Iscritto al Partito Democratico e grande estimatore delll’allora sindaco di Firenze, aveva contribuito a finanziarne la campagna alle primarie del 2013 con un contributo di 100mila euro. (Continua su Ilfattoquitidiano.it)

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