Alle 3.40 ora italiana, le 7.40 locali, il via all’attacco delle forze speciali al bar-ristorante dove un commando di jihadisti si era barricato con un numero imprecisato di persone. Incerto il bilancio delle vittime e nessuna notizia dei connazionali la cui presenza nel locale era stata confermata dall’ambasciatore Mario Palma
di PAOLO GALLORI www.repubblica.it
A Dacca ora le armi tacciono, ma è grande angoscia per la sorte del numero ancora imprecisato di ostaggi che un un commando dell’Is composto da almeno sette jihadisti aveva trattenuto con sè dopo aver dato l’assalto, intorno alle 20,45 di venerdì sera, a un bar ristorante nel quartiere diplomatico della capitale bengalese. Il braccio di ferro con le forze di polizia è andato avanti per circa 10 ore, poi sono entrate in azione le forze speciali. Il primo bilancio lo fornisce la premier Sheikh Hasina: “Uno dei terroristi è stato catturato, ferito e portato in ospedale. Altri sei uccisi, ma tra gli ostaggi vi sono vittime. Siamo stati in grado di salvare 13 persone e non abbiamo potuto salvarne altre”. “Sradicheremo il terrorismo dal Bangladesh” promette infine Sheikh Hasina, “è stato un atto scellerato. Che razza di musulmani sono, questi? Non hanno alcuna religione”.
Tra gli ostaggi figurano sette imprenditori italiani che erano a cena nel locale, notizia confermata dall’ambasciatore italiano a Dacca, Mario Palma. La loro sorte resta incerta, la Farnesina non ha ancora notizie. La Cnn parla di un ostaggio giapponese fuggito durante la sparatoria, altre fonti di diverse persone portate via in ambulanza. Un portavoce del governo giapponese ha dichiarato che un connazionale è stato salvato ma si ignora la sorte di altri sette. All’emittente Times Now, il colonnello Tuhin Mohammad Masud, capo delle forze speciali, ha detto che tra gli ostaggi tratti in salvo figurano due cingalesi. I media parlano anche di un argentino e due bengalesi. Secondo i media, il commando era composto da otto o nove membri, altri potrebbero dunque essere in fuga.
Agghiacciante la testimonianza resa al Bangladesh Daily Star da Rezaul Karim, padre di Hasnat Karim, uno degli ostaggi. “Gli assalitori non si sono comportati male con i connazionali del Bangladesh. Controllavano la religione degli ostaggi. Chiedevano a ognuno di recitare versi del Corano. Quelli che li conoscenao venivano risparmiati, gli altri torturati”.
Il presidente del Consiglio Matteo Renzi, riferiscono fonti di Palazzo Chigi, è in costante contatto con l’unità di crisi della Farnesina e i nostri servizi di intelligence. Il premier ha annullato tutti gli impegni e resterà a Palazzo Chigi per seguire gli sviluppi dell’attentato di Dacca.