Boschi, i verbali: “Non ho mai subìto pressioni, volevo solo opere più veloci”

La ministra ripete che la priorità erano i posti di lavoro. Spunta una nuova intercettazione in cui Federica Guidi piange e dice al compagno: “Mi stai utilizzando”  di GIULIANO FOSCHINI www.repubblica.it

Le spiegazioni del ministro Maria Elena Boschi: “Nessuna pressione, ho presentato quell’emendamento perché si trattava della volontà politica del Governo”. E le lacrime, al telefono, dell’ex ministro Federica Guidi con il compagno Gianluca Gemelli quando si è accorta che la cricca stava utilizzando il suo ruolo per altri affari.

La storia delle due donne del Governo Renzi ha preso ieri, definitivamente, due strade diverse: la Boschi è stata ascoltata come persona informata dei fatti a Palazzo Chigi, davanti al procuratore Luigi Gay, i sostituti Francesco Basentini e Laura Triassi, la pm della Procura nazionale antimafia, Elisabetta Pugliese, e il capo della squadra Mobile, Carlo Pagano. La Guidi invece verrà interrogata, probabilmente in settimana, a Potenza. Sempre come testimone ma potrà anche avvalersi della facoltà di non rispondere in quanto convivente di un indagato. Gianluca Gemelli è infatti il centro di questa inchiesta che, come dimostra il filone sul porto di Augusta, non è affatto finito. Ma nelle ultime ore può diventare più delicata la posizione della Guidi che, dalla lettura di alcune telefonate, sembra a un certo punto accorgersi che il fidanzato aveva messo la sua posizione a disposizione di altri interessi. Tanto da scoppiare in lacrime in un colloquio con il compagno, registrato dalla Polizia di Potenza. Di questo e di altro – gli incontri con la Total alla vigilia dell’inserimento nella lista delle aziende fornitrici da parte delle società di Gemelli, le pressioni per l’emendamento – verrà chiesto conto all’ex ministro qualora decidesse di rendersi disponibile ai quesiti dei magistrati.

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