Scuolabus maggiorato per le famiglie delle frazioni di Isernia, servizio da modificare

L’ex assessore alle infrastrutture Roberto Di Baggio interviene su invito dei cittadini

Dopo l’incidente stradale occorso ai 10 bambini che venerdì mattina stavano raggiungendo la loro scuola a bordo di uno scuolabus partito da Castelromano, a Isernia si sono accesi i riflettori su un settore che da tempo genera malcontento. Le famiglie chiedono una maggiore manutenzione dei veicoli che quotidianamente vengono adoperati per gli spostamenti degli scolari, al fine di evitare che si corrano pericoli facilmente evitabili. Accanto a questa prioritaria esigenza, i genitori in questi giorni hanno posto un’altra questione, relativa alla necessità di rimodulare il piano delle tariffe.
Per gli scuolabus è in vigore il cosiddetto “stradario”, il prospetto con cui si stabiliscono i costi del servizio a seconda delle zone di residenza dei bambini. Si tratta di un piano molto datato, sottoscritto dal Comune ben prima che lo Stato desse il via libera all’autonomia scolastica. Tale indipendenza consente alle famiglie di iscrivere i figli in qualsiasi istituto del proprio comune, avendo eliminato l’imposizione, per gli studenti delle scuole dell’obbligo, di frequentare quello più vicino al quartiere di residenza.
Nonostante sia in vigore l’autonomia scolastica, a Isernia permane il costo maggiorato dello scuolabus per coloro che dalle contrade devono raggiungere un plesso posto nel centro della città. In particolare accade che molti bambini residenti nelle frazioni e che frequentano le sezioni della primaria e dell’infanzia di San Lazzaro sono costretti a pagare un extra sul servizio già sostenuto dalle famiglie.
I genitori hanno denunciato l’iniquità di questa situazione nel corso delle ultime settimane, da quando gli scuolabus sono stati riattivati per il nuovo anno didattico.
Nel merito è intervenuto l’ex assessore alle infrastrutture del Comune di Isernia, Roberto Di Baggio.
Accogliendo le lamentele dei cittadini, Di Baggio ha spiegato che l’amministrazione decaduta l’11 settembre scorso, avrebbe dovuto occuparsi della questione nei giorni immediatamente successivi all’approvazione del bilancio.
«Ritengo ingiusto che molte famiglie siano costrette a pagare di più – ha affermato – lo stradario è un documento obsoleto e va rimodulato equiparando le tariffe, poiché ormai i genitori sono liberi di iscrivere i bambini nella scuola che preferiscono. Di conseguenza è opportuno che anche i costi da sostenere siano gli stessi per tutti. Questo problema riguarda in particolare l’istituto di San Lazzaro che temo rischi uno spopolamento. I genitori infatti potrebbero scegliere la scuola più vicina e non quella che ritengono adatta ai loro figli, pur di non gravare ulteriormente sul bilancio familiare».

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