(Adnkronos) – Cento startup, cinque minuti per convincere, tre giorni di maratona e un solo vincitore: Digithon 2025 è pronta a ripartire. Dall’11 al 13 settembre, le Vecchie Segherie Mastrototaro di Bisceglie tornano ad ospitare la maratona tech più grande d’Italia, in un’edizione speciale che celebra dieci anni di sfide, visioni e innovazione, con al centro l’intelligenza artificiale, forza trainante della trasformazione globale. Grandi ospiti per un’edizione che segna un nuovo inizio: la nascita della Fondazione con cui Digithon si evolve e si trasforma in un distretto permanente dell’innovazione, con l’obiettivo di trasformare il Mezzogiorno in un hub strategico per il Sud Europa. Sul palco insieme all’ideatore e fondatore Francesco Boccia e alla presidente Letizia D’Amato si alterneranno il presidente della Camera Dei Deputati Lorenzo Fontana, in collegamento il Cardinale Matteo Maria Zuppi, il presidente della Siae Salvatore Nastasi, la direttrice Rai Fiction Maria Pia Ammirati, la giornalista Rai e inviata di guerra Lucia Goracci con Corrado Formigli, il presidente di Unipol Assicurazioni S.p.A Carlo Cimbri, la cantante Sarah Toscano, l’attore Nicolas Maupas, e tanti altri ancora. Non una semplice competizione, ma un luogo in cui le idee si misurano attraverso pitch dinamici e incisivi. In scena, la gara tra le startup più innovative, il confronto diretto con il mondo aziendale, sessioni formative e interventi di rilievo da parte di rappresentanti delle istituzioni e dell’imprenditoria. L’edizione 2025 prenderà il via giovedì 11 settembre alle Vecchie Segherie Mastrototaro, che dalle ore 10, ospiteranno la sfida tra le startup: centinaia di inventors finalisti, selezionati tra oltre 300 progetti arrivati da tutta Italia grazie alla call for ideas, si contenderanno il titolo. L’apertura ufficiale sarà affidata a Francesco Boccia e Letizia D’Amato, mentre timonieri della maratona saranno Giuseppe Mastrodonato, cto e cofounder Digithon, ed Ennio De Iapinis, lawyer e cofounder Digithon. Nel corso della giornata non mancheranno momenti di approfondimento e dibattiti con esperti di innovazione e nomi di primo piano delle aziende a partire dalle 12 con il panel a cura di Marianna Ronzoni, responsabile valutazione e crescita startup Intesa Sanpaolo innovation center. Numerosi i confronti con figure di spicco del panorama aziendale anche nel pomeriggio: alle ore 16, Salvatore Nastasi, presidente della Siae, in dialogo con Francesco Boccia, parlerà di 'AI e nuove sfide sul copyright', analizzando opportunità e rischi dell’Intelligenza Artificiale nel mondo della creatività. Alle 17.30, Tiziana Loporchio, talent acquisition and university relations group director di Fincons Group approfondirà i 'Ponti Digitali: dove l’innovazione incontra il talento'. In chiusura, spazio ai Digithon beer&code con 'Da caos a controllo: guidare progetti Tech al successo (e come l'Ia può diventare il tuo copilota)', il primo boot camp a cura di AuLab con Giancarlo Valente, Cto di AuLab, presso la Terrazza delle Vecchie Segherie. Anche la seconda giornata di competition, venerdì mattina dalle 10, sarà scandita da una serie di interventi di rilievo e momenti di riflessione sul futuro dell’innovazione: alle 10.30 Francesco Boccia insieme al Cardinale Matteo Maria Zuppi in collegamento con le Vecchie Segherie, affronteranno il tema centrale di questa edizione in 'Intelligenza Artificiale: restiamo umani', un dialogo che intreccia tecnologia, etica e visione sociale. Alle 12, il panel 'Digithon: 10 anni di idee' celebrerà il decennale della maratona digitale con alcuni dei suoi partner storici: si confronteranno Mario Aprile, presidente di Confindustria Bari-Bat, Alessandra Modenese, direttrice regionale Basilicata, Puglia e Molise Intesa Sanpaolo, Michele Ruta, Politecnico di Bari, moderati da Raffaele Barberio. Nel pomeriggio, a partire dalle 15.30, spazio alla contaminazione tra arte e tecnologia con 'Dall’osso all’intelligenza artificiale', il panel del musicista, artista concettuale e inventore Alex Braga. A seguire il talk del Gruppo Fs Italiane, a cura di Stefano D’Albora, group innovation head di Ferrovie dello Stato Italiane, Angela Nocita, responsabile innovation factory-Fs Group, Giulia Santopaolo, responsabile innovation governance-Fs Group, con la partecipazione di Raffaele Barberio. Per concludere, il secondo appuntamento con Digithon beer & code dedicato a 'Agentic applications in pratica con il vibe coding. Costruire applicazioni agentiche con CrewAI e il paradigma multi-agente', con Giancarlo Valente di AuLab. L'ultimo giorno di maratona, sabato 13 settembre, si aprirà alle ore 10 con i pitch finali dei progetti ancora in gara, pronti a conquistare l’attenzione del Comitato scientifico. Alle 10.30 Giuseppe Perrone, Partner, technology consulting ai&data leader di EY Italy & blockchain leader di Ey emeia, Carlo Rosini, ceo Postel Spa, società del Gruppo Poste Italiane, Mario Ettorre, chief information security officer presso Invitalia – S.p.A, e Davide Longo, department of computer engineering, modeling, electronics, and systems engineering – university of Calabria, con la partecipazione di Pier Luigi Pisa, giornalista de La Repubblica, saranno protagonisti di 'Ai: rivoluzione o evoluzione? focus su physical e sovereign Ai'. Alle 12 con Philip Morris manufacturing & technology Bologna, si parlerà di 'Partnership pubblico-privato per l’innovazione e l’adozione di nuove tecnologie: casi e iniziative di successo', insieme ad Euclide Della Vista, ceo Mediafa e presidente Its Academy Lazio Digital e Antonio Sacchetti, presidente della piccola industria di Confindustria Bari-Bat. Alle 18.30 uno dei momenti più attesi dell’intera manifestazione, aspettando la proclamazione del vincitore di Digithon 2025: l’annuncio dei riconoscimenti delle aziende, con l’assegnazione di borse di studio, grant economici e percorsi di accelerazione per un montepremi complessivo di oltre 50.000 euro. Dalle 19.30, Piazza Castello diventerà il cuore pulsante dell’evento: Francesco Boccia e Letizia D’Amato apriranno la serata, seguiti da Barbara Gallavotti, giornalista, scrittrice, divulgatrice scientifica e conduttrice Rai3, con il suo intervento 'Il Futuro è già qui', un viaggio tra le intelligenze umane e quelle artificiali. Quindi a salire sul palco sarà il presidente della Camera Dei Deputati, Lorenzo Fontana, intervistato da Myrta Merlino su 'L’Intelligenza artificiale al servizio della Repubblica'. Merlino si confronterà poi con Carlo Cimbri, presidente di Unipol Assicurazioni S.p.a., per riflettere su come 'Innovare al tempo della trasformazione'. Barbara Carfagna, giornalista Rai, parlerà di 'Agentic Ai: il ruolo dell'intelligenza artificiale per la ricostruzione dei territori colpiti da guerra e cambiamenti climatici', mentre Lucia Goracci e Corrado Formigli affronteranno il tema 'Verità sotto assedio: il ruolo dell’informazione in un mondo in guerra'. Spazio alla musica con 'Talento nella giungla dei social', dove la giovane artista Sarah Toscano dialogherà con Paolo Giordano e regalerà una performance live per accendere la piazza. A seguire, Maria Pia Ammirati, direttrice Rai Fiction, e l’attore Nicolas Maupas intervistati da Nunzia De Girolamo, esploreranno il mondo de 'Le serie Tv e le nuove frontiere delle piattaforme'. E ancora i 'Digithon Heroes: quelli che ce l’hanno fatta', le startup più innovative per cui Digithon è stato un vero e proprio volano verso il successo. Subito dopo le conclusioni affidate a Mario Aprile e Francesco Boccia, l’atteso verdetto con la proclamazione dei vincitori di Digithon 2025 decretati dal comitato scientifico insieme alle votazioni on-line: per loro un assegno di 10.000 euro offerto da Confindustria Bari e Bat. A determinare il vincitore assoluto di Digithon 2025 oltre ai giudizi del comitato scientifico, come sempre contribuirà anche il voto social: per supportare e far vincere la propria startup preferita, infatti, si potrà votare online attraverso la pagina web www.digithon.it dove è consultabile l’elenco completo dei progetti in gara; il portale è oggi il principale punto di riferimento in rete in continua espansione che conta oltre 2400 startup. Tra i partner di Digithon i nomi delle più importanti imprese italiane, le over the top, i grandi investitori e alcuni tra i principali operatori finanziari del nostro Paese: Confindustria Bari e Bat, Intesa Sanpaolo, EY, Enel, Poste italiane, Siae – società italiana degli autori ed editori, GoBeyond, Telenorba, Google, Ferrovie dello Stato Italiane, Fincons Group, Philip Morris Italia, Aifi, Aulab, Bitdrome, Aws, Binp, B4i – Bocconi for Innovation, Mint, Maldarizzi, Zest. Partner istituzionali: Politecnico di Bari, Università degli Studi di Bari Aldo Moro, Università del Salento, Invitalia, Esa Bic Brindisi, Distretto produttivo dell’informatica. —lavoro/start-upwebinfo@adnkronos.com (Web Info)
A Palazzo San Giorgio visita istituzionale del console generale degli Stati Uniti a Napoli
Mercoledì 3 settembre presso Palazzo San Giorgio, la sindaca Marialuisa Forte e il presidente del Consiglio comunale Giovanni Varra hanno accolto il Console Generale degli Stati Uniti d’America a Napoli, Terrence Flynn, in occasione del suo primo viaggio ufficiale dopo
l’insediamento avvenuto lo scorso mese.
L’incontro si è svolto in un clima cordiale e ha rappresentato anche l’occasione per rievocare il profondo e radicato legame tra il Molise e gli Stati Uniti d’America, nato nel secondo dopoguerra quando migliaia di molisani, spinti dalla necessità di costruire un futuro più stabile e dignitoso per sé e per le proprie famiglie, trovarono accoglienza oltreoceano. In quel contesto, gli Stati Uniti si distinsero come terra di opportunità, capace di valorizzare le differenze culturali e di trasformare la pluralità delle origini in una ricchezza collettiva.
Il Console Flynn ha sottolineato come i valori della libertà e della democrazia siano tuttora pilastri fondamentali della società americana, e ha riconosciuto il contributo significativo delle comunità italiane – e molisane in particolare – alla crescita economica, sociale e culturale del Paese. Un’eredità che continua a vivere attraverso i legami familiari, le relazioni istituzionali e le
iniziative di cooperazione tra territori.
Durante il colloquio, il Console Flynn – diplomatico di lunga esperienza – ha espresso interesse per le peculiarità del territorio, ascoltando dalla voce della sindaca Forte i punti di forza e le criticità che caratterizzano la realtà locale. Tra i temi affrontati, anche un riferimento al presidente del Campobasso Calcio, Matt Rizzetta, cittadino statunitense che ha contribuito al rilancio della squadra riportandola nel campionato di Serie C.
A conclusione dell’incontro, in segno di reciproca stima, il Console Flynn ha ricevuto in dono una statuina di San Giorgio, patrono della città, e il gagliardetto ufficiale del Comune di Campobasso. A sua volta, ha omaggiato la città con una copia del volume National Park Service Photographs di Ansel Easton Adams, celebre fotografo statunitense noto per le sue immagini in bianco e nero dei paesaggi naturali americani, realizzate su incarico del Dipartimento degli Interni degli Stati Uniti.
La visita ha confermato il valore del confronto istituzionale e ha rafforzato il legame storico e culturale tra Campobasso e gli Stati Uniti d’America.
La Cina svela un arsenale hi-tech: laser, missili e droni
(Adnkronos) – Un imponente dispiegamento di tecnologia e potenza militare ha sfilato ieri nel cuore di Pechino, in occasione della Parata della Vittoria per l’80° anniversario della fine della Seconda guerra mondiale. La Cina ha messo in scena una dimostrazione deliberatamente intimidatoria, presentando un arsenale d’avanguardia con l'obiettivo di rimarcare la propria autonomia tecnologica e la capacità di deterrenza in un contesto di tensioni geopolitiche crescenti. L'evento ha trasmesso un messaggio chiaro: la visione di un nuovo ordine mondiale di Xi Jinping sarà sostenuta da armi hi-tech che, in molti casi, sembrano aver superato quelle delle potenze rivali.
Al centro della parata si è imposta la triade nucleare, presentata in modo esplicito e coordinato. Ha debuttato il nuovo missile balistico intercontinentale DF-61, il primo ICBM a entrare in servizio dal 2019, trasportato su un lanciatore mobile a otto assi che ne aumenta significativamente la capacità di sopravvivenza. Accanto a esso, hanno sfilato la versione aggiornata del missile a lunghissimo raggio DF-5C e il JL-3, un missile balistico lanciato da sottomarini, elemento chiave per garantire una capacità di secondo colpo inattaccabile.
Il missile balistico intercontinentale lanciato da sottomarini JL-3 durante la parata militare per l’80° anniversario della vittoria sul Giappone, Piazza Tiananmen, Pechino, 3 settembre 2025 – Credits GREG BAKER / AFP
Oltre ai sistemi strategici, Pechino ha messo in mostra i suoi nuovi missili ipersonici antinave, tra cui lo YJ-15, lo YJ-17, lo YJ-19 e lo YJ-20. Particolare attenzione ha suscitato lo YJ-17 che, con la sua architettura boost-glide, è progettato specificamente per eludere le difese e colpire obiettivi come le portaerei. Questi veicoli ipersonici (HGV) possono trasportare testate a velocità superiori a cinque volte quella del suono, seguendo traiettorie di volo irregolari che rendono inefficaci i sistemi di difesa missilistica.
Missili ipersonici durante la parata militare per l’80° anniversario della vittoria sul Giappone, Piazza Tiananmen, Pechino, 3 settembre 2025 – Credits GREG BAKER / AFP
Armi a energia diretta e droni intelligenti: il futuro della guerra
La parata ha messo in evidenza le armi a energia diretta (DEW), considerate all'avanguardia della tecnologia militare. Pechino ha esposto due versioni: un massiccio laser per la difesa aerea navale e una versione più compatta, montata su camion, per la protezione delle truppe di terra. Le armi a energia diretta (DEW) sono state tra i protagonisti della parata, ponendosi come una vera e propria rivoluzione tecnologica nel campo della difesa. La loro importanza strategica risiede non solo nella capacità di neutralizzare le minacce in modo silenzioso e invisibile, ma anche in un radicale cambio di paradigma rispetto alle armi cinetiche tradizionali. A differenza di proiettili o missili, le DEW, che includono sistemi laser e a microonde ad alta potenza (HPM), non si basano sulla forza di impatto per la distruzione, ma utilizzano energia elettromagnetica. Un raggio laser, ad esempio, concentra un fascio di fotoni su un punto preciso per surriscaldare, perforare o disattivare un bersaglio in frazioni di secondo. I sistemi HPM, invece, emettono fasci di energia a radiofrequenza che possono disturbare o distruggere i circuiti elettronici interni dei velivoli e dei droni nemici. Questo approccio presenta vantaggi operativi ed economici significativi. In primo luogo, le DEW sono estremamente economiche, con un "colpo" laser che costa una frazione rispetto a un singolo missile intercettore. In secondo luogo, la logistica è semplificata, poiché non richiedono il trasporto di munizioni pesanti, ma solo di una fonte di energia. Questo le rende ideali per affrontare gli "sciami" di droni e missili a basso costo che rappresentano una minaccia crescente nei conflitti moderni. Il focus della Cina su queste tecnologie rispecchia un trend globale, con Paesi come gli Stati Uniti, il Regno Unito e Israele che stanno sviluppando attivamente i propri sistemi. Tuttavia, la Cina ha mostrato un livello di maturità e un’applicazione su larga scala che ha sorpreso molti osservatori, come indicato dai sistemi navali e terrestri esposti. I recenti annunci di ricerca, come un nuovo sistema a microonde alimentato da motori Stirling e in grado di operare per ore, o la scoperta di un sistema di raffreddamento che permette ai laser di sparare "all'infinito", suggeriscono che Pechino sta risolvendo alcune delle principali sfide di questa tecnologia, come la dissipazione del calore e l'alimentazione energetica.
Cannone laser LY-I durante la parata militare per l’80° anniversario della vittoria sul Giappone, Piazza Tiananmen, Pechino, 3 settembre 2025 – Credits PEDRO PARDO / AFP
Un'impressionante schiera di droni ha sfilato in diverse formazioni, consolidando l'immagine di una Cina all'avanguardia nella tecnologia degli Unmanned Systems (sistemi senza pilota). L'esposizione non è stata solo una dimostrazione di forza, ma un chiaro segnale della direzione strategica intrapresa dal PLA (Esercito Popolare di Liberazione): l'automazione del campo di battaglia. Tra i sistemi aerei, Pechino ha messo in mostra droni che possono operare come “loyal wingmen”, ovvero gregari intelligenti in grado di supportare caccia stealth con operazioni di ricognizione avanzata, guerra elettronica o attacchi di precisione.
Composizione immagini di sistemi autonomi aerei e terrestri durante la parata militare per l’80° anniversario della vittoria sul Giappone, Piazza Tiananmen, Pechino, 3 settembre 2025 – Credits GREG BAKER e PEDRO PARDO / AFP
Sul fronte terrestre, hanno attirato l'attenzione i "robot wolves", robot quadrupedi armati con mitragliatrici. Soprannominati così per la loro capacità di operare in branco in modo coordinato, questi robot rappresentano un salto tecnologico significativo, come spiegato dalla televisione di Stato CCTV: sono capaci di muoversi agilmente in ambienti urbani e terreni accidentati, e di eseguire manovre complesse, riducendo l'esposizione al rischio dei soldati umani. "Due sviluppi principali segneranno la guerra del futuro: da un lato la proliferazione di droni da combattimento per operazioni sempre più sofisticate e a lungo raggio, dall’altro la necessità di disporre di droni tattici economici per il supporto ravvicinato. Nella guerra in Ucraina, l’impiego massiccio di quadricotteri ha reso possibile un’osservazione costante delle posizioni e dei movimenti avversari, imponendo un cambiamento radicale nelle tattiche terrestri, nel movimento e nel camuffamento. La Cina ha fatto tesoro di questa lezione, riconoscendo l’efficacia dei droni nel logorare le linee nemiche, e ora mira a sostituire parte delle strutture militari tradizionali con sistemi autonomi. Dieci anni fa la tecnologia militare messa in mostra tendeva a essere “copie rudimentali” di equipaggiamenti statunitensi molto più avanzati, ma la parata di Pechino ha rivelato una gamma di armi più innovativa e diversificata, in particolare droni e missili – segno di un complesso militare-industriale ormai maturo", osserva Michael Raska, assistente professore al programma di trasformazioni militari della Nanyang Technological University di Singapore, in relazione alla parata militare cinese.
Immagine di un "robot wolf" creata con il supporto di Gemini
Infine, anche il dominio subacqueo è stato protagonista con il debutto del drone-sottomarino extra-large AJX002. Con una lunghezza di circa 20 metri, questa piattaforma è stata concepita per missioni di sorveglianza e interdizione, replicando nel dominio marittimo la logica dello “swarming” dei droni aerei. Il concetto di "swarming" o guerra dello sciame, basato sulla capacità di coordinare un gran numero di sistemi robotici per risolvere problemi complessi, sembra essere un elemento cardine della futura dottrina militare cinese.
Il drone-sottomarino extra-large AJX002 durante la parata militare per l’80° anniversario della vittoria sul Giappone, Piazza Tiananmen, Pechino, 3 settembre 2025 – Credits GREG BAKER/AFP
Molti osservatori hanno sottolineato che la parata, per sua natura, non ha mostrato l'intera portata delle capacità strategiche di Pechino, lasciando una parte significativa del suo arsenale nascosta. Al contempo, diversi analisti hanno richiamato l'attenzione sulla distinzione tra esibizione pubblica e operatività reale, notando che molti dei sistemi presentati non sono ancora stati testati in contesti di conflitto. Ciononostante, numerosi commentatori hanno riconosciuto che l'evento ha messo in evidenza un significativo salto di qualità del complesso militare-industriale cinese. La parata ha mostrato un ventaglio sempre più diversificato e avanzato di droni, missili ipersonici e difese laser, confermando il crescente livello di maturità tecnologica del Paese. Immagine di cover Credits Alexander Kazakov / POOL / AFP —tecnologiawebinfo@adnkronos.com (Web Info)
Coordinamento – Due anni di silenzio: il nostro territorio ancora ostaggio del Pizzone II, istituzioni immobili e servili
A due anni dalla scoperta del progetto “Pizzone II” di Enel, depositato presso il Ministero dell’Ambiente, la minaccia ancora incombe: il territorio resta bloccato, le comunità vivono nell’incertezza e gli investimenti sostenibili sono fermi. Il progetto, che prevede gallerie e cantieri nel cuore del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise e nelle sue aree contigue, minaccia l’ambiente e lo sviluppo locale. Gravissimo il silenzio delle Regioni Abruzzo e Molise: in Molise due proposte di delibera contrarie giacciono da mesi senza mai essere discusse. Il Coordinamento No Pizzone II chiede alle istituzioni una presa di posizione netta: il territorio non può restare ostaggio di un progetto anacronistico e devastante.
Il 4 Settembre 2025 segna il secondo anniversario della scoperta fortuita dell’esistenza del progetto “Pizzone II” da parte di comuni cittadini dell’Alta Valle del Volturno, presentato da Enel al Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica per la valutazione di impatto ambientale. Due anni in cui il nostro territorio è rimasto sospeso nell’incertezza, senza alcuna risposta né da parte delle istituzioni nazionali né da parte delle regioni direttamente coinvolte.
Il progetto, di dimensioni imponenti e a forte impatto ambientale, prevede il collegamento dei laghi di Montagna Spaccata e Castel San Vincenzo mediante dieci chilometri di condotte in grandi gallerie scavate nella roccia del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise, oltre a una serie di grandi cantieri che altererebbero in modo irreversibile l’equilibrio paesaggistico e ambientale della zona.
Nel frattempo, la sola presenza di questa ipotesi progettuale ha già prodotto un effetto devastante sul futuro del territorio: investitori e operatori che avevano in programma attività sostenibili e innovative hanno congelato ogni iniziativa, temendo di trovarsi di fronte a uno scenario devastato dai cantieri. Due anni di immobilismo significano due anni di occasioni mancate per le comunità locali.
Gravissima è l’assenza di una presa di posizione seria da parte delle istituzioni regionali. L’Abruzzo fin dall’inizio sembra ignorare il problema. Presso il Consiglio Regionale del Molise due proposte di deliberazione contraria al “Pizzone II” giacciono da 10 mesi all’ordine del giorno senza mai essere discusse né votate, nonostante i pareri nettamente contrari al progetto dell’Enel degli organi tecnici regionali. Un silenzio che pesa e che lascia il territorio senza difesa politica.
Le scadenze previste dalle norme che regolano le procedure di approvazione presso il Ministero dell’Ambiente e della Transizione ecologica sono ormai state ampiamente superate. Il Coordinamento No Pizzone II ribadisce con forza la propria contrarietà a un progetto anacronistico, incompatibile con la tutela dell’ambiente, della biodiversità, e le prospettive di sviluppo sostenibile di quest’area. Chiediamo alle istituzioni di uscire dall’ambiguità e di assumere una posizione chiara e definitiva.
Dopo due anni di attesa e incertezza, è tempo che si dica una parola definitiva: il nostro territorio non può continuare a vivere nell’ombra di un progetto che nessuno vuole, ma che nessuno sembra avere il coraggio di fermare.
Hitachi Vantara e Google Cloud per il cloud ibrido
(Adnkronos) – Hitachi Vantara, azienda specializzata in soluzioni di archiviazione dati, ha annunciato una partnership strategica con Google Cloud, rendendo la sua piattaforma Virtual Storage Platform One (VSP One) disponibile sul Marketplace di Google. Questa mossa mira a semplificare la complessa gestione dei dati nei contesti di cloud ibrido, un modello di business in continua espansione. Il settore IT sta assistendo a una profonda trasformazione. Secondo il 2025 cloud adoption report, entro la fine dell'anno quasi l’80% delle aziende utilizzerà più cloud pubblici, mentre il 60% opererà su diversi cloud privati. Questo scenario, sebbene offra notevoli vantaggi, presenta anche sfide significative: una recente ricerca di settore indica che il 47% dei responsabili IT e Security fatica ad avere una visione completa dei propri ambienti distribuiti. A ciò si aggiunge la crescita esponenziale dei dati, alimentata dall'intelligenza artificiale, che rende la loro archiviazione e gestione una priorità critica. In questo contesto, VSP One Software-Defined Storage (SDS) si posiziona come una soluzione enterprise per il cloud pubblico, arricchita da nuove funzionalità: replica asincrona bidirezionale, Thin Provisioning e un avanzato algoritmo di compressione dati. Queste innovazioni offrono alle aziende maggiore flessibilità ed efficienza operativa, consentendo una riduzione dei costi di archiviazione fino al 40%. Inoltre, la mobilità dei dati tra ambienti on-premise e cloud offre una valida opzione di disaster recovery. Il valore della partnership è stato sottolineato dai vertici di entrambe le aziende. “L’introduzione di VSP One nel Marketplace di Google Cloud aiuterà i clienti a implementare, gestire e far crescere le soluzioni di gestione dei dati sull’infrastruttura globale di Google Cloud”, ha dichiarato Dai Vu, Managing Director, Marketplace & ISV GTM Programs, Google Cloud. "Hitachi Vantara è ora in grado di garantire una soluzione storage scalabile e sicura per supportare i propri clienti nel loro percorso di trasformazione digitale”. Sulla stessa linea, Octavian Tanase, chief product officer di Hitachi Vantara, ha rimarcato l'importanza di offrire ai clienti la libertà di scelta. “I clienti desiderano la libertà di scegliere il cloud più adatto per ogni applicativo, con la garanzia che i loro dati restino protetti, sempre disponibili e facili da gestire”, ha affermato. “Grazie alla disponibilità sul Marketplace di Google Cloud e all’introduzione della replica asincrona bidirezionale, VSP One consente ai nostri clienti di semplificare le attività in contesti Hybrid Cloud, rafforzando al contempo la resilienza dell’infrastruttura”.
VSP One garantisce un tempo di attività (uptime) del 99,999%, contribuendo a minimizzare i costi legati ai down time non previsti e facilitando la migrazione dei dati. La piattaforma, che si estende su Google Cloud, rappresenta un passo significativo nell'impegno costante di Hitachi Vantara verso l'innovazione, offrendo ai partner nuove opportunità per supportare i propri clienti con una soluzione resiliente e sostenibile. Per maggiori informazioni su VSP One SDS e sul modo in cui può semplificare le attività di gestione in contesti di Hybrid Cloud, è possibile visitare il sito: https://www.hitachivantara.com/en-us/products/storage-platforms/software-defined-storage
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Campobasso: ritorna “Campobazar”, il mercatino dell’usato, dello scambio e del baratto
Dopo la pausa estiva, ritorna “Campobazar”, il mercatino dell’usato, dello scambio e del baratto promosso dal Comune di Campobasso.
L’evento, programmato per domenica 21 settembre, si terrà in via straordinaria, presso la villa de Capoa, in occasione del Festival delle Erbe
che si svolgerà nello storico giardino.
Come di consueto, Campobazar sarà aperto a tutti i cittadini privati per la vendita e lo scambio di beni e oggetti usati, ma anche ai collezionisti e agli hobbisti dell’artigianato creativo.
Campobazar è un’iniziativa che promuove la cultura del riuso e del contrasto al consumismo: cittadini e appassionati dell’usato potranno esporre, per venderli o scambiarli, oggetti (libri, giocattoli, dischi, piccoli elettrodomestici, complementi di arredo, strumenti musicali, abbigliamento vintage e tanto altro) relegati in soffitta o in garage e destinati, prima o poi, a diventare rifiuti.
Partecipare al Campobazar è semplice e gratuito: tutte le informazioni sono disponibili nella sezione dedicata del sito del Comune di Campobasso (https://www.comune.campobasso.it/campobasso2/zf/index.php/servizi-aggiuntivi/index/index/idtesto/20290).
A beneficio di quanti presenteranno la richiesta di partecipazione in qualità di espositori, si precisa che l’ingresso alla villa, anche per le operazioni di carico e scarico, potrà avvenire esclusivamente a mano e in forma appiedata da piazza Falcone e Borsellino.
Per ulteriori informazioni è possibile scrivere a:
sportello.ambiente@comune.campobasso.it
Cina, Riccardi (Camera comm. Italiana): “Imprescindibile per nostre aziende, da Roma grande attenzione a Pechino”
(Adnkronos) – "La Cina ha promosso la manifestazione del 3 settembre per celebrare la vittoria sull'aggressione giapponese 80 anni fa. Ma questo è un simbolo per mostrare l'inizio della storia della nuova Cina, che non solo è imprescindibile dal punto di vista economico per le nostre aziende, ma ha un valore rilevante nelle relazioni internazionali, nella geopolitica, in una serie di temi per cui in futuro ogni regione del mondo, non solo il Sud ma anche il Nord, deve guardare con maggiore interesse e attenzione a Pechino". Così, raggiunto telefonicamente da Adnkronos/Labitalia a Shangai, Lorenzo Riccardi, presidente della Camera di commercio italiana in Cina, commenta gli eventi degli ultimi giorni che hanno visto il Paese asiatico al centro dell'attenzione del mondo. Riccardi ricorda che "L'Europa deve guardare sempre più alla rilevanza del mercato cinese, perché è passato negli ultimi 20 anni dal 4% del valore dell'economia globale al 19% del Pil globale, equiparandosi quindi all'Unione Europea e cambiando in modo radicale il proprio valore". E per Riccardi "di certo in questi giorni abbiamo assistito ad alcuni momenti di particolare rilevanza, in particolare con la Shanghai cooperation organization che ha organizzato un summit, la Sco, nella città di Tianjin, a nord-est della Cina. Per la prima volta dal 2018 ha partecipato Modi insieme al presidente Xi e hanno promosso un'alleanza tra i paesi più popolosi del pianeta. Cina e India equivalgono a 2,8 miliardi di persone, quindi sono una quota significativa per l'intera umanità. Cosa interessante è che ha partecipato Guterres, segretario generale delle Nazioni Unite", sottolinea. I rapporti con l'Italia "L'Italia ha mostrato un interesse verso la Cina a fronte di una situazione geopolitica complessa, dove chiaramente siamo di fronte ai dazi globali dell'amministrazione americana e abbiamo la necessità di mantenere una relazione economica con regioni rilevanti come l'Asia, e certamente come la Cina. Dobbiamo considerare che abbiamo avuto un numero di missioni ufficiali dall'Italia verso la Cina che non si era mai visto, con il ministro delle Imprese e del made in Italy Urso, la premier Meloni, il capo dello Stato Mattarella, il presidente del Senato italiano La Russa, il vice premier Tajani che lo ha accompagnato, il vice premier Salvini che ha incontrato la comunità e il ministro delle Infrastrutture. Quindi tutte le più alte cariche dello Stato in un arco temporale molto ridotto, quasi in un semestre. Questo è indice del fatto che l'Italia comunque guarda con grande attenzione alla relazione con la Cina, ovviamente in uno scenario con mutamenti significativi, rapidi". I dazi Usa? Un'opportunità "La Cina -spiega Riccardi- oggi si promuove come partner con una stabilità politica diversa rispetto ovviamente agli scostamenti date dalle politiche dei dazi americani. Sicuramente i dazi Usa portano l'Italia a verificare altri mercati alternativi, emergenti. Tra questi la Cina è il primo mercato per l'Italia in tutta la regione dell'Asia Pacifico". E Riccardi ricorda che "spesso nella comunicazione europea si valorizza questa competizione tra Stati Uniti e Cina come un'alternativa, ma è chi è da questa parte del mondo, in Oriente e in Cina, promuove invece l'idea che ci siano doppie opportunità, cioè bisogna coglierle entrambe, non bisogna scegliere unicamente un partner", conclude. (di Fabio Paluccio) —lavoro/made-in-italywebinfo@adnkronos.com (Web Info)
Vaccini, la gestione del tempo tra le dosi è decisiva per le epidemie
(Adnkronos) – La tempistica nella somministrazione dei vaccini si rivela un fattore cruciale per il contenimento delle epidemie. In contesti di risorse limitate, la scelta dell’intervallo tra la prima dose (primer) e quella di richiamo (booster) può influenzare in modo decisivo l’evoluzione del contagio. È quanto emerge da uno studio approfondito condotto dal Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr) con l’Istituto dei sistemi complessi (Cnr-Isc) e l’Istituto per le applicazioni del calcolo (Cnr-Iac). La ricerca, pubblicata sulla rivista Physical Review Research, ha utilizzato un approccio matematico per analizzare diversi scenari di distribuzione delle dosi, valutandone l'impatto a livello di popolazione. L'obiettivo era identificare le strategie più efficaci per contenere la diffusione epidemica. "I risultati mostrano che, quando le risorse sono scarse e i tempi di attesa per le dosi sono lunghi, l'approccio più efficace è dare priorità assoluta alla prima dose, così da aumentare rapidamente la copertura vaccinale iniziale", ha affermato Francesca Colaiori, ricercatrice del Cnr-Isc. "Al contrario, in presenza di un tasso di vaccinazione più elevato e di una maggiore disponibilità di dosi, è vantaggioso cominciare a somministrare anche seconde dosi mentre ancora una parte della popolazione è in attesa della prima, con una priorità relativa che dipende dalle risorse disponibili". Lo studio ha identificato il punto di transizione in cui, al variare delle risorse disponibili, diventa vantaggioso somministrare parallelamente le prime e le seconde dosi. "Una corretta strategia ha l'effetto di spostare la soglia epidemica e dunque in alcune circostanze può perfino sopprimere del tutto epidemie che, con una pianificazione sub-ottimale, sarebbero invece esplose", ha aggiunto Colaiori. Questa analisi teorica riflette le sfide reali affrontate durante l'epidemia di Covid-19. "Molti Paesi si sono trovati a dover decidere come allocare scorte limitate di vaccini", ha spiegato la ricercatrice. "Alcuni paesi hanno scelto di prolungare l'intervallo tra le dosi, dando priorità alla somministrazione della prima dose al maggior numero possibile di individui idonei, seguendo le raccomandazioni del Joint Committee on Vaccination and Immunisation (JCVI). Il JCVI riteneva infatti che ridurre al minimo la popolazione 'vaccino-naïve' (cioè, priva di immunità vaccinale) avrebbe ridotto significativamente il rischio di malattie gravi e ricoveri ospedalieri a breve termine. Altri paesi, invece, si sono attenuti alle indicazioni iniziali dell'Organizzazione Mondiale della Sanità (WHO), che raccomandava un intervallo più breve tra le dosi". —tecnologiawebinfo@adnkronos.com (Web Info)
Fanelli (PD): Che vergogna far passare i ritardi della spesa dei fondi UE come un successo
Che vergogna far passare i ritardi della spesa dei fondi UE come un successo! Questa è la menzogna più grave e brutta fra le tante di questa legislatura di centrodestra. Insediati nella primavera del ’22 (ma governavano, come è noto da prima, accumulando già ritardi), siamo arrivati a fine ‘25 senza spendere un euro di fondi europei, in particolare quelli del Fesr. Mentre sull’Fsc, lo scorso governo di destra, fotocopia politica dell’attuale, aveva perso 48 milioni, definanziati dalla Delibera Cipes del 23 aprile 2024 (Gazzetta Ufficiale 166 del 17 luglio 2024). E oggi, dobbiamo anche assistere alla mistificazione con cui la Giunta regionale prova ad ammantare questa pessima performance come un trionfo? Pazzesco!
Dopo tutto questo tempo, avrebbero dovuto elencare i risultati raggiunti, e invece si beano di una semplice e molto discussa riprogrammazione, che significa spostare i soldi da alcune misure (quelle per l’energia, principalmente, molto utili) ad altre, rimandando più avanti l’inizio della spesa che doveva essere conclusa diversi anni fa. Sì, perché parliamo del periodo di programmazione 21/27. Altro che successo! Ora la Direzione Generale dell’Unione Europea, in modo molto sofferto e i ben informati dicono anche con molti dubbi tecnici, autorizza lo spostamento chiesto a marzo. Con il partenariato, soprattutto la Cgil e la Uil, che avevano notificato le proprie critiche e il Consiglio, su mia iniziativa, aveva affrontato il tema senza alcun ascolto. Avevamo infatti proposto, sì, di fare la riprogrammazione, perché era l’unico modo per salvare risorse, visto i ritardi accumulati, ma puntando sul settore idrico, un problema evidente, e housing sociale, cioè alloggi per chi non può permetterseli, soprattutto su Campobasso, Termoli e Isernia, ma non solo. Ma entriamo un po’ più nel tecnico e vediamo meglio perché si fa e poi cosa si fa. Il perché. Cercare di fare spesa, abbiamo detto. Difatti, si è in forte ritardo e non si rispetterebbe la regola che prevede il disimpegno delle risorse dopo 3 anni dalla data programmata per spendere (cd n+3). Si, avete capito bene. Tre anni fa dovevano essere impegnate queste risorse. E dopo tutto questo tempo, non si spendono, si spostano.
E veniamo a dire su cosa. Si trasferiscono dall’energia, dove sembrerebbe non esserci più in tempo (si mormora, con l’Assessore Di Lucente contrario), a due finalità, entrambe inefficaci per il Molise. Sicuro meno utili di altre misure. Quali? Un fondo definito ‘Step’. Si mettono li, perché il fatto stesso di destinare i soldi a un fondo è come se fossero stati spesi. In realtà, ovviamente, non è così. Perché neanche un euro è arrivato alle imprese. E verso quali finalità indirizza i soldi il fondo step? Settori di produzione praticamente assenti in Molise e che devono avere delle condizioni particolari, che non elenchiamo, ma che parimenti non hanno alcun riferimento prioritario alla realtà regionale. In soldoni, si tratta di una procedura immaginata solo per certificare una spesa che non esiste, per imprese che non esistono o quasi.
Seconda spesa, i pulmini per i Comuni. Si comprano autobus con approvvigionamento energetico ‘alternativo’, quando sull’intera provincia di Isernia non esiste una rete di distribuzione dedicata al gas. E poi, con una procedura di gara che definire alquanto dubbia è un eufemismo e sulla quale torneremo dopo aver acquisito tutti gli atti. Inoltre, senza che il Consiglio regionale abbia ancora approvato il Piano Trasporti e quello Ambiente, entrambi ‘condizioni abilitanti’. Quindi la spesa in pullman con cosa sarebbe coerente, visto che i Piani aggiornati, obbligatori per valutare la coerenza, non esistono?
Ma alla fine, Iorio strappa l’ok da Fitto, forzando. Resta, però, la sostanza. Ci chiediamo, questi pulmini sono davvero la maggiore priorità del Molise? Da ex Sindaco posso dire che ai Comuni serve sempre tutto, quindi anche autobus, ma il tema è se servono comparativamente di più o di meno di altre cose, forse più utili al territorio. Infine, anche su questo ci chiediamo se riusciranno a rispettare le procedure. Nel frattempo, abbiamo dovuto già restituire diversi milioni per ‘abbassare’ il target del Programma POR Fesr per evitare disimpegni. E oggi si ‘auto magnificano’, mentre sono anni che non c’è un bando per le imprese o per altro. Anni di ritardi, che oggi si vogliono far passare come un successo!
Cina: al via il primo “Mese Nazionale della Scienza”
(Adnkronos) – Un nuovo capitolo nella promozione della cultura scientifica si è aperto in Cina con il lancio ufficiale del primo Mese Nazionale della Divulgazione Scientifica. L'iniziativa, un vero e proprio "carnevale della scienza" della durata di 30 giorni, è stata organizzata dalla China Association for Science and Technology e mira a porre l'attenzione sui progressi scientifici, a celebrare lo spirito di innovazione e a rendere la scienza più accessibile a tutti i cittadini. Le cerimonie di apertura si sono tenute presso il National Communication Center For Science and Technology e il China Science and Technology Museum, a Pechino, dando il via a un programma ricco che prevede oltre un centinaio di mostre e attività in tutto il mese di settembre. Tra queste spicca un'esposizione speciale dedicata agli scienziati cinesi che hanno operato durante la Guerra di Resistenza del Popolo Cinese contro l'Aggressione Giapponese, in occasione dell'80° anniversario della vittoria della Guerra di Resistenza e della Seconda Guerra Mondiale. La designazione di settembre come mese annuale dedicato alla divulgazione scientifica non è una scelta casuale, ma è stata sancita dalla revisione della Legge sulla Divulgazione Scientifica e Tecnologica, entrata in vigore il 25 dicembre 2024. La legge cinese sulla divulgazione scientifica rappresenta una vera e propria spinta innovativa della scienza perché la eleva da semplice attività culturale a priorità strategica nazionale. Per la prima volta, la comunicazione scientifica non è solo incoraggiata, ma diventa una responsabilità formalizzata per scienziati, imprese e istituzioni. Questa normativa rende la divulgazione scientifica un obiettivo condiviso, trattandola come un bene pubblico a cui tutti devono avere accesso. Il suo approccio trasforma la scienza da attività isolata in un processo inclusivo, incentivando la professionalizzazione del settore attraverso formazione dedicata e meccanismi di incentivazione. Inoltre, la legge introduce un'enfasi cruciale sull'uso della scienza per la gestione delle crisi, come disastri naturali e sanitarie, rendendola uno strumento pratico per la sicurezza pubblica, creando un circolo virtuoso che connette la produzione scientifica, la sua comprensione e il supporto attivo da parte del pubblico, alimentando così l'innovazione e il progresso sociale. —tecnologiawebinfo@adnkronos.com (Web Info)