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Dalla Concattedrale di Larino la trasmissione della Santa Messa su Rai Uno

Domenica 28 luglio 2019 alle 10.55, collegamento in diretta dalla Concattedrale di Larino per la trasmissione della Santa Messa su Rai Uno. La celebrazione eucaristica sarà presieduta dal Vescovo della Diocesi di Termoli-Larino, S.E. Mons. Gianfranco De Luca e animata dal Coro “Don Luigi Marcangione” diretto dal maestro, Giovanni Petrone.

L’evento rientra nell’ambito delle iniziative dedicate al Settimo centenario della Concattedrale di Larino organizzate in collaborazione con il Comune frentano.

L’amministrazione Comunale e la Curia ringraziano l’Ufficio nazionale delle Comunicazioni Sociali della Conferenza Episcopale Italiana, diretto da don Ivan Maffeis, il regista e responsabile della Santa Messa di Rai Uno, don Gianni Epifani e tutta la struttura operativa dell’Ufficio e della Rai che ha permesso di trasmettere a livello internazionale la celebrazione eucaristica dalla Concattedrale di Larino.

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Fondi nazionali per gli asili nido,Fanelli: importantissimo risultato storico per i Comuni

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Un primo, indiscusso e importantissimo risultato storico per i Comuni con peggiori condizioni socioeconomiche e in ritardo sull’erogazione di alcuni servizi (soprattutto – ma non solo – del Meridione), che trae origine dal ricorso amministrativo presentato da oltre sessanta Municipi del Sud Italia – la maggior parte molisani – contro il riparto del Fondo di Solidarietà Comunale 2019, a seguito di una erronea applicazione dei principi e dei parametri del federalismo fiscale.

Ieri pomeriggio, nel corso della conferenza stampa tenuta alla Camera, è stata illustrata la nuova definizione dei livelli di servizio da considerare nel calcolo del fabbisogno standard degli asili nido. In sintesi, significa che tutti i Comuni italiani riceveranno i fondi necessari a garantire questo fondamentale servizio. Almeno nelle intenzioni.

“Per primi, a livello nazionale, nel corso della nostra battaglia sul regionalismo differenziato, denunciammo l’illegittimità, oltre che l’incostituzionalità e l’ingiustizia, perpetrata dal Governo gialloverde – e in special modo dal Ministero dell’Interno – nel negare ai Comuni più svantaggiati le risorse necessarie per poter erogare le prestazioni minime, portando come esempio nazionale il “caso Riccia” (che per il 2019 si è vista assegnare una quota del Fondo di Solidarietà Comunale pari a 352.000 euro a fronte dei 1.425.000 ai quali avrebbe diritto) nella conferenza stampa di presentazione del ricorso tenuta in Senato lo scorso 21 marzo”, ha spiegato il Consigliere regionale Pd Micaela Fanelli, promotrice del ricorso amministrativo curato dallo studio legale Di Pardo.

“Anche grazie al prezioso lavoro del giornalista de il Mattino Marco Esposto e del suo libro denuncia ‘Zero al Sud: la storia incredibile (e vera) dell’attuazione perversa del federalismo fiscale’, cui si aggiunge quello tecnico del responsabile finanziario dell’Unione dei Comuni del Tappino Mena Iapalucci, ci siamo resi conto che il Governo nazionale aveva di fatto stracciato ‘art. 119 della Costituzione, istitutivo del ‘fondo perequativo’, che serve a redistribuire risorse in favore dei Comuni più ‘deboli’, al fine di garantire che anche questi possano soddisfare i livelli minimi di assistenza, evitando così che in Italia esistano Comuni di serie A (cioè quelli che vengono prima, prevalentemente quelli del Nord Italia) e Comuni di serie B (quelli che vengono dopo, prevalentemente quelli del Sud)”.

Il fondo ripartisce le risorse in favore dei Comuni secondo due criteri: quello della spesa storica (e cioè attribuisce ad ogni Comune le risorse sulla base di quanto già in passato attribuito); quello perequativo (e cioè quello finalizzato a riequilibrare il deficit di alcuni Comuni). La legge ha previsto che gradualmente entro il 2021 si dovrà passare dal sistema storico a quello perequativo (basato sul fabbisogno di ogni Comune).

“Invece – continua Fanelli – il Ministro dell’Interno ha bloccato la progressione verso il sistema perequativo congelando la quota di riparto 2019 al 45% (la legge prevedeva invece che nel 2019 la quota ripartita secondo il criterio perequativo passasse dal 45% del 2018 al 60% del 2019); e ha confermato per tutti i Comuni gli identici importi assegnati al 2018, malgrado i fabbisogni del 2019 fossero diversi. Non solo, perchè al fine di reperire risorse per lo Stato, il Governo ha pensato bene di attingere dal fondo dei Comuni decurtandolo di oltre 500 milioni di euro, arrivando al paradosso dei Municipi che devono finanziare lo Stato. Dunque, in palese violazione del dettato costituzionale, si tolgono soldi indispensabili per assicurare i livelli minimi di assistenza ai soggetti più deboli (asili, disabili, trasporti, ecc.), per finanziare politiche governative quantomeno discutibili e certo non garantite dalla Costituzione (reddito di cittadinanza, quota cento, ecc.).

Cosa ha comportato questo per il solo Molise? Significa almeno il 60% in meno del riparto del fondo di solidarietà comunale, circa 24 milioni di euro per 135 comuni molisani creditori. Praticamente tutti!

E allora – ha concluso Micaela Fanelli – salutiamo con soddisfazione la ‘marcia indietro’ del Governo sui fondi necessari a garantire il servizio asili nido e restiamo fiduciosi sull’esito generale del ricorso, che sarà discusso nel prossimo mese di ottobre presso il Tar del Lazio, nella certezza di percorrere la giusta strada politica e amministrativa verso il ripristino della legalità e della giusta considerazione a cui ha diritto il Sud Italia e tutti i suoi Comuni”.

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L’intervento/ Sanità regionale: una “sciarade” di difficile soluzione

di Massimo Dalla Torre
Abbiamo letto con sconcerto le notizie sulla situazione sanitaria molisana. La quale, qualora non se ne fosse accorto nessuno, è quanto mai disastrata e irrecuperabile. Un qualcosa che, dopo le azioni messe in atto dai cosiddetti tecnici dell’ultima ora che, hanno dovuto battere in ritirata con la questione punto nascite di Termoli, rimesso in carreggiata dal TAR Molise, fa pensare seriamente che ci troviamo nuovamente dinanzi ad una”sciarada” di difficile soluzione che contrappone, tanto per cambiare, le forze politiche e non, soprattutto di una certa colorazione, che, prima hanno brigato affinché arrivasse in Molise il cosiddetto “tagliatore di teste” o “castigamatti” e poi non hanno esitato a rinnegarne la paternità, giocando con i destini dei molisani, sempre più disorientati. Una situazione che, specialmente in queste ore, è lievitata a dismisura, leggasi chiusura del reparto di neurochirurgia d’urgenza del Cardarelli di Campobasso che, costringe i pazienti affetti da patologie celebrali a dover ricorrere alle cure del nosocomio di Teramo e non più alla Neuromed di Pozzilli, non propriamente a portata di mano, 320 chilometri, fa sospettare che, innanzitutto si sono rotti certi accordi ma soprattutto, e chi rivendica la primo genitura delle varie nomine tra l’altro imposte direttamente dalla Presidenza del Consiglio dei ministri, si è accorto che forse il precedente non era poi tanto errato. Un qualcosa, che ha scatenato una vera e propria “faida” all’interno dei palazzi del potere. Lotta, mascherata da lettura chiarificatrice delle esigenze del territorio, senza sapere che “la correzione è peggiore della stampa” e che fa sì che ci si penta come fece il tarlo che, dopo aver rosicchiato la croce di Cristo, una volta arrivato ai chiodi disse: mamma mia cosa ho combinato. Per non apparire i “grilli parlanti” della situazione, la cosa che lascia dubbiosi è che come mai solo ora si è scatenato il putiferio? Come mai nessuno, ripetiamo nessuno, ha “battuto il ferro quando era caldo”? e tanto altro ancora. Domande che, da uomini della strada che cercano risposte, difficilmente avremo, perché siamo arrivati al punto del non ritorno. Un qualcosa che mette in imbarazzo tantissime “anime” che, forse, si rendono conto, o non se ne rendono conto, solo ora della portata della questione. La quale, va ben oltre le scaramucce tra le parti e le chiacchiere da “ciaule”, termine dialettale per indicare le cornacchie o le taccole. Una questione che, invece, interessa l’intera collettività regionale che, è costretta, ad assistere al teatrino che ci viene proposto da chi recita purtroppo non a soggetto ma imbeccato. Recitazione anche con toni decisi, ma falsa, che, maschera altri problemi. I quali, visto la portata che, è molto più grave di quanto s’immagina, continua a tenere aperta la piaga della sanità regionale.

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Controlli su bus,due arresti per spaccio. La Finanza sequestra mezzo kg marijuana e un chilo di hashish

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 Un chilo e mezzo di droga, tra marijuana e hashish, sequestrato dagli uomini del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Isernia in due operazioni che hanno portato all’arresto di due uomini del Gambia, incensurati, uno dei quali con lo status di rifugiato politico.

“La prima operazione è stata condotta a Isernia nel corso di un controllo ai passeggeri di un bus di linea extraurbana. Un cittadino extracomunitario, alla vista dei militari, ha mostrato segni di agitazione”. Da qui “la perquisizione personale e dei bagagli; in uno zaino è stato trovato un involucro con mezzo chilo di marijuana”.

La seconda operazione è stata condotta dai finanzieri della Tenenza di Venafro (Isernia) con le stesse modalità: durante il controllo dei passeggeri di un pullman nello zaino di un cittadino extracomunitario sono stati trovati due involucri contenenti un chilo di hashish in 10 panetti. I due sono stati arrestati per spaccio di droga e rinchiusi nel carcere isernino di Ponte San Leonardo.

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Festività di Sant’ Anna a Jelsi (Video e foto)

foto Mirko D'Amario

Si è celebrata anche quest’anno la festività di Sant’Anna a Jelsi, evento che continua a riscuotere successo e richiama molti turisti in regione. La manifestazione nasce come rito propiziatorio del raccolto e di ringraziamento e devozione alla Santa che, nel lontano 1805, preservò il paese dagli effetti di un rovinoso terremoto. Da allora ogni 26 di luglio sfilano, lungo le vie cittadine, le “traglie”, antichi mezzi trainati da buoi con cui si trasportava il grano, e carri allegorici, carichi di grano e finemente addobbati in cui il grano viene plasmato in mirabili composizioni, insieme al carro di Sant’Anna su cui si colloca la statua, in un trionfo di decorazioni

Video Mirko D’Amario

Galleria fotografica – foto Mirko D’Amario

Leggi anche l’articolo Jelsi/ 214^ Festa del Grano in onore di Sant’Anna

Galleria fotografica – Foto Mariagrazia Valiante

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SS 85 venafrana, auto sbanda ribaltandosi, tre feriti

FOTO DI REPERTORIO

Una Fiat Doblò con tre persone a bordo, ha sbandato e poi si è ribaltata mentre viaggiava lungo la SS Venafrana. Feriti gli occupanti, che sono residenti ad Ascoli Piceno, le loro condizioni non sembrerebbero essere gravi.   Sul posto i sanitari del 118 . Sconosciute le cause dell’incidente, sul posto la Polstrada che ha effettuato tutti i rilievi del caso e i vigili del fuoco del distaccamento di Isernia.

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Turismo/ prima giunta nazionale di Federcomtur

  Si è svolta a Roma la prima giunta nazionale di Federcomtur. Nel corso della riunione il segretario generale Claudio Pisapia ha relazionato i presenti sulle iniziative organizzate a Polla ed a Salerno.

Pisapia ha espresso soddisfazione sulle iniziative poste in essere dal Ministero del Turismo e Agricoltura, che ha operato per mettere un freno all’abusivismo di B&B e Case Vacanze. In particolare è stato relazionato che il ministero del Turismo e Agricoltura presieduto da Gianmarco Centinaio  ha varato una stretta antievasione sugli affitti brevi, relativi al turismo extralberghiero. Nel decreto crescita sono stati inserite alcune norme per tentare di contrastare l’abusivismo che caratterizza il settore del turismo extralberghiero. Ancora è stato istituito il “codice nuovo” per identificare tutte le strutture per vrafforzare gli obblighi, quali il versamento delle imposte compresa la tassa di soggiorno.

E’ stato ricordato inoltre che proprio Federcomtur ha inviato al ministero e ad alcuni componenti delle Commissione Attività Produttive, in particolareall’onorevole Colla e all’onorevole Colucci, un dossier sui B&B e le case vacanza andando a stigmatizzare l’esistenza di un “buco nero” e di una vacatio legislativa che non consentiva di poter controllare la struttura ricettiva extralberghiera, non solo nel versamento delle tasse di soggiorno ma soprattutto al pagamento delle imposte in genere, pertanto ha partecipato al lvoro di questa riforma.

Nel corso dell’incontro ha preso parola anche Massimo Bugli, che ha chiesto di presentare al Ministro Centinaio una proposta per incentivare gli Agriturismi e di organizzare due Workshop in due importanti località a forte vocazione turistica: Frascati e Bibbiena. Alla riunione di Federcomtur hanno preso parte inoltre: Maurizio Ingenito, Valdimiro Ruzza, Carmelo De Vita, Angelo Grimaldi, Paolo Santangelo, Carlo Dettori, Beniamino Brancaccio, Alfonso Marrazzo, Giuseppe Fugallo di Trapani e Arturo Vitale.  

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Punto nascita Termoli/ Manzo e Fontana: 9 mesi per per risolvere i problemi

Il 16 luglio scorso, il Consiglio regionale ha approvato all’unanimità una nostra mozione per l’avvio delle procedure utili alla riorganizzazione e al rilancio del Punto nascita dell’Ospedale San Timoteo di Termoli. E ieri, dopo pochi giorni, il Tar ha accolto la richiesta di sospensiva del provvedimento di chiusura: il punto nascita resterà operativo fino al 20 aprile 2020.

Sulla questione del Punto nascita – affermano i consiglieri regionali Valerio Fontana e Patrizia Manzo -, si è fatta tanta confusione ed è opportuno fare chiarezza. Da portavoce in Consiglio regionale, ma prima ancora come cittadini, abbiamo lavorato senza sosta per capire quali fossero i problemi riscontrati al San Timoteo di Termoli e cosa si potesse fare per permettere alle mamme basso molisane di partorire in sicurezza.  In seguito ai numerosi incontri presso il Ministero della Salute e, più in particolare, ai tavoli del Comitato percorso nascita, abbiamo appurato tecnicamente le carenze in termini di standard di sicurezza del Punto nascita termolese, sottolineate da anni dai tecnici dello stesso Comitato.

Siamo riusciti a portare l’argomento in Consiglio regionale in tempi rapidi indicando un possibile programma di riorganizzazione del Punto nascita del San Timoteo e, dopo aver sensibilizzato l’aula sull’importanza delle procedure di messa in sicurezza dei parti, abbiamo ottenuto un’approvazione unanime. Abbiamo così impegnato il governatore Toma a mettere in campo tutte le azioni di propria competenza per redigere un piano di interventi finalizzato al ripristino degli standard di sicurezza previsti da norme e protocolli in vigore, ad attivare i bandi per l’assunzione del primario e del personale medico e sanitario necessario, ad attivare i protocolli Sten e Stam e a ripristinare ed integrare la dotazione strutturale e tecnologica del Punto Nascita.

Ricordiamo che – continuano i due consiglieri – quei protocolli che hanno portato alla temporanea chiusura del Punto nascita di Termoli garantiscono all’Italia un primato: siamo tra i primi in Europa in fatto di sicurezza per le mamme e i nascituri. Ed è doveroso fare il possibile per invertire il trend che vede sempre meno donne partorire nella città adriatica, facendo sì che si sentano sicure di affidarsi alle cure dell’Ospedale cittadino, invece di preferire i nosocomi limitrofi come quello di Vasto.

Ora è giunto il momento di mettere da parte i messaggi squisitamente propagandistici e di rimboccarci le maniche, tutti insieme, per offrire quei servizi essenziali, quei livelli di assistenza che i cittadini molisani ci chiedono e meritano. Abbiamo nove mesi, neanche a dirlo il tempo di una gravidanza, per risolvere i problemi del Punto nascita termolese, così che il Tar si pronunci ancora una volta a favore delle mamme termolesi. Non perdiamo questa occasione!

Per il MoVimento 5 Stelle, al di là di facili strumentalizzazioni, la priorità è risolvere i problemi dei cittadini. E continueremo a lavorare in questa direzione, a partire dall’imminente Consiglio monotematico sulla sanità.

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A Trivento un Raggio di luce illumina ‘Crisalide’, inaugurazione del monumento realizzato dai ragazzi del centro diurno

Tanto lavoro, una grande passione e la voglia di mostrare le proprie capacità. Tutto questo, insieme all’impegno profuso dai ragazzi che frequentano il centro socio educativo ’Raggio di luce’ di Trivento sta per tradursi in un’opera originale.


Domani, sabato 27 luglio 2019, alle ore 10,30, nella zona antistante la scuola elementare di Trivento, in piazza Fontana, si ritroveranno cittadini e istituzioni per assistere all’inaugurazione di ‘Crisalide’, monumento realizzato dagli utenti della struttura che ha sede nel poliambulatorio Asrem della cittadina.


Il laboratori costituiscono il fulcro dell’attività dell’associazione ‘Cielo e Terra’, che opera all’interno del centro con l’unico obiettivo di valorizzare le capacità di ogni ragazzo, in modo da far emergere le proprie attitudini e riuscire, sempre di più, a creare una vera integrazione con tutto il tessuto sociale del posto.


«I ragazzi producono da tempo manufatti artigianali in ceramica di elevata qualità e valore sociale – ha spiegato la presidente di ‘Cielo e Terra’, Maria Mastroiacovo -, al fine di superare stereotipi e pregiudizi e promuovere l’inclusione e le pari opportunità. In tale contesto è stata realizzata un’opera monumentale unica nel suo genere, con l’intento di sensibilizzare quanti l’ammireranno e rimandare un messaggio circa il valore della diversità come risorsa. Pertanto invito tutti a partecipare alla cerimonia di inaugurazione di ‘Crisalide’».


Il programma della mattinata prevede l’incontro alle ore 10,30 nel piazzale ‘E. Ciafardini’ (davanti al plesso scolastico); alle 11 il saluto delle autorità locali e regionali; alle 11,30 la prima esposizione dell’opera.
In piazza sarà allestita uno stand con le creazioni artigianali dei laboratori del centro diurno ’Raggio di Luce’.

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Lanza (Laboratorio progressista): Sanità, intervengano i Sindaci iniziando dal Primo cittadino di Campobasso

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Il Direttore generale ASREM Gennaro Sosto con una lettera che ha fatto già il giro del web conferma la sovranità negata al popolo molisano. Laboratorio Progressista chiede al sindaco di Campobasso, ai sindaci molisani in quanto responsabili della salute dei loro territori di esercitare i poteri di programmazione controllo e di giudizio sull’operato del direttore generale delle ASL a loro affidati dal Ddl 299/99.


A seguire il testo della lettera inviata dal Direttore generale ASREM Gennaro Sosto
“Oggetto: Sospensione attività neurochirurgia presso ospedale Cardarelli di Campobasso
Si comunica che l’attività operatoria di neurochirurgia in emergenza non possono essere più assicurate presso l’Ospedale “Cardarelli” di Campobasso e pertanto è prevedibile che i Pronto Soccorso dei plessi ospedalieri dell’Asrem possano indirizzare eventuali emergenze neurochirurgiche verso l’ospedale di Teramo dove é presente l’Unità Operativa di Neurochirurgia”.
Nicola Lanza – Laboratorio Progressista

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