Nella giornata di martedì la regione più colpita sarà la Sardegna con piogge e temporali anche forti. I fenomeni tra il pomeriggio e la serata si estenderanno anche al medio versante tirrenico e alla Sicilia occidentale. Su tutte le altre regioni le piogge saranno scarse e alternate ad ampi spazi di cielo sereno. Mercoledì Il tempo migliorerà sulla Sardegna, mentre i fenomeni più forti si estenderanno lungo il Tirreno e su alcune aree del meridione ove possibili piogge e temporali anche forti, in modo particolare sul Lazio, la bassa Toscana, la Campania e in parte la Sicilia.
Le previsioni in Molise
Meteo lunedì: soleggiato al mattino su tutta la regione. Poche nubi sui settori più occidentali durante le ore centrali. In serata velature sparse attese sia nelle zone interne che lungo la costa. Temperature stazionarie fino a 27 gradi sulle pianure del basso Molise, più basse in collina dove non si supereranno i 24 gradi. Venti deboli da sud-ovest. Mari calmi.
Meteo martedì: mattinata con cielo parzialmente nuvoloso. Dal pomeriggio peggioramento con piogge e qualche temporale che si concentreranno sul settore frentano, Campobassano e alto Molise. Miglioramento serale. Temperature stazionarie. Venti deboli di direzione variabile. Mari calmi.
Meteo mercoledì: al mattino cielo parzialmente nuvoloso. Addensamenti più compatti sui versanti occidentali e, segnatamente sul Matese, dove non mancherà qualche breve precipitazione. Più soleggiato sul basso Molise e fascia costiera ma anche qui non mancheranno nuvole passeggere. In serata poche variazioni di rilievo. Ventilazione che si disporrà da libeccio. Temperature stazionarie.
Tre serate di storie, emozioni e visioni che hanno incantato centinaia di persone ogni sera, stregate dalla magia unica del cinema e dall’atmosfera creatasi lungo corso Vittorio Emanuele a Campobasso, hanno decretato il successo della rassegna Cinema al Corso, curata dall’associazione Kiss Me Deadly e inserita nel calendario di “Eventi in città. ContaminAzioni culturali tra luoghi e generi”, stilato per i mesi di agosto e settembre dall’assessorato alla Cultura del Comune di Campobasso.
Le tre pellicole proiettate all’aperto nelle serate del 5, 6 e 7 settembre, hanno accontentato i gusti di un pubblico composito e variegato, spaziando dalla commedia proposta con I Moschettieri del Re, al cinema d’autore carico di valenze nostalgiche rappresentato da Robert Redford in Old Man and The Gun, fino ad arrivare al biopic sulla vita di Stanlio & Ollio. L’iniziativa, oltre ad offrire ai cittadini campobassani una proposta culturale di qualità, si è rivelata felicemente funzionale alla rivitalizzazione di un’area cittadina importante e di riferimento per l’intera comunità. Così come già accaduto per la rassegna musicale Borgo in jazz, a piazzetta Palombo, e per la rassegna teatrale al Castello Monforte, anche questa rassegna cinematografica ha messo in connessione un luogo con l’arte e con i modi per poterla vivere in comunità.
Il cinema all’aperto, capace da sempre di emozionare gli spettatori campobassani, ha trovato una collocazione ideale con la location di corso Vittorio Emanuele individuata dall’assessorato alla Cultura del Comune di Campobasso con lungimiranza e soprattutto con l’intenzione di sperimentare nuove forme di fruizione culturale capaci di riportare la gente nelle strade della propria città, offrendo loro un modo per vivere esperienze diverse e molteplici.
La visione prospettica di questo primo calendario di “Eventi in città” esce rafforzata dal riscontro altamente positivo in termini di affluenze fatte registrare per la rassegna cinematografica e non solo per quella. I dati positivi sono però solo un punto di partenza per l’Amministrazione comunale, utili per continuare a ragionare su come intervenire per rendere sempre più appetibile e centrata la proposta generale degli appuntamenti cittadini.
IL’incidente mortale si è verificato al confine tra Abruzzo e Molise, nei pressi di Valle Selice, nell’agro del Comune di Castel di Sangro. Un 33enne di Isernia, Antonino Avicolli avrebbe perso il controllo della moto e sarebbe finito fuori strada. Inutili i soccorsi dei sanitari del 118 . Antonino lascia la moglie e il figlio di un anno.
L’oliveto biologico riesce ad abbattere il 25% delle emissioni globali delle attività agricole e zootecniche. Le buone pratiche del biologico contribuiscono alla mitigazione dei cambiamenti climatici
di Pasquale Di Lena
Una bella notizia, già da me commentata, arrivata dall’Università di Cordoba (Spagna) per affermare, con i risultati di una ricerca, questo significativo risultato nel tempo del clima, sempre più impazzito; della Xilella; dell’agricoltura industrializzata; della Madre Terra ferita da uno sviluppo economico fallito, con una crisi che la finanza, le multinazionali, i poteri forti, in pratica il neoliberismo, vuol far pagare ai più deboli, ai più poveri.
Se l’oliveto biologico riesce ad abbattere il 25% delle emissioni globali delle attività agricole e zootecniche, anche altre coltivazioni, sempre biologiche, sono – secondo lo studio dell’Università di Cordoba – protagoniste, in percentuali diverse, di questo abbattimento per ogni chilo di prodotto: cereali invernali (42%); prodotti subtropicali (40%) e agrumi (60%). Non solo, le buone pratiche del biologico contribuiscono alla mitigazione dei cambiamenti climatici attraverso l’eliminazione della chimica e la buona pratica della pacciamatura; la reintegrazione della massa vegetale prodotta con le potature; la ridotta lavorazione del terreno; l’uso di energie rinnovabili e, quello che è fondamentale per l’Italia, l’uso delle varietà autoctone. Cioè l’uso del più ricco patrimonio (592) di biodiversità olivicola al mondo. Una ricchezza che, messa nelle mani di sprovveduti schiavi delle multinazionali spagnole in campo olivicolo, è stata barattata, solo per vil denaro, con gli oliveti superintensivi promossi e realizzati in tante parti del nostro Paese, quello del vino e dell’olio.I dati da me sopra commentati sono stati ripresi da Olimerca, una news letter che arriva sul mio computer dalla Spagna, e dimostrano, se ce ne fosse ancora bisogno, la sacralità dell’olivo e la sua fama sempre, nella mitologia come nella storia dei popoli mediterranei.Una pianta testimone di bellezza con i suoi paesaggi di eterno verde carico, salvo nei giorni in cui si fa amico il vento, quando si apre all’argento; testimone con il suo prezioso olio, di bontà e di salute, non a caso, filo conduttore della Dieta Mediterranea, patrimonio culturale dell’Umanità e, oggi, prima delle 61 tradizioni culinarie più conosciute al mondo.Ogni giorno una scoperta dei valori e delle risorse dell’olivo e dell’olio, che sono le espressioni proprie di quella ruralità che ha dato tanto all’immagine che il nostro Paese vive nel mondo. Una ruralità che molto ancora può dare se una classe politica e dirigente, finora serva del sistema, viene illuminata e, così, riesce a capire che la risorsa prima dei nostri territori è l’agricoltura, quella contadina, la sola che può gestire, salvaguardare, promuovere e valorizzare, le nostre colline e le abbandonate aree interne. La sola che può, riallacciare, con l’innesto delle innovazioni, il rapporto con la tradizione, far vivere il biologico e le buone pratiche che servono per produrre quella qualità che è propria del territorio (la qualità è nell’origine). E, insieme, quella diversità che rende un prodotto, con il suo territorio, unico, e, come tale, il protagonista di quel glocale, il solo in grado, in quanto a qualità e diversità, di sconfiggere il globale, che è quantità e uniformità.In questa fase il biologico è la grande opportunità per un territorio che deve sviluppare e vivere la sua sostenibilità. La prima delle innovazioni che riporta a riallacciare il percorso con il passato perché colga il presente e programmi il futuro. Discorso non facile in un Paese che ha mostrato tutt’i suoi limiti nelle mani – dicevo – di una classe dirigente e politica inadeguata, capace di arraffare e, in mancanza di sogni, incapace di programmare e progettare il domani.Serve ed è urgente cambiare se si vuole dare ai nostri giovani una speranza per il proprio domani. Serve ed è urgente avere: la salvaguardia e tutela del territorio e della sua ruralità; il rilancio dell’agricoltura con i nostri preziosi olivi, le preziose viti, i nostri semi, i fantastici agrumi e altro, tanto altro ancora; l’attenzione delle istituzioni per il biologico e le pratiche naturali che riducono l’impronta di carbonio; l’utilizzo del denaro pubblico per produrre beni pubblici e, comunque, per finanziare prioritariamente chi lavora e collabora per vivere e far vivere un nuovo domani.Serve ed è urgente far capire alle istituzioni locali, soprattutto a quelle che hanno come loro prima risorsa l’agricoltura, di far vivere il territorio con idee nuove che guardano al futuro e non con quelle che hanno mostrato il fallimento del sistema e la necessità di liberarsene con una svolta; di dialogare con un mondo, quello contadino, ancora ricco di valori e di accompagnarlo nelle scelte, in primo luogo quella del biologico che vuol dire un’agricoltura del passato che guarda lontano.Serve ed è urgente far capire alle stesse organizzazioni dei produttori, negli ultimi anni distratti da ruoli poco utili al mondo contadino, nel momento in cui si sono adeguate al sistema per raccattare le briciole e, in mancanza di una politica agricola, portare alla disperazione (60 le aziende agricole che ogni giorno chiudono i Italia) i coltivatori o agricoltori che dir si voglia.Serve ed è urgente far capire alle istituzioni regionali, soprattutto quelle meridionali, che i soldi sono utili se spesi per esaltare i valori e le risorse del territorio e non per sotterrarle definitivamente con le grandi opere fatte di cemento ed asfalto.Basta camminare con la testa rivolta all’indietro! C’è da guardare avanti, al domani da organizzare e promuovere, come l’olivo, con il suo olio, che ogni giorno insegna a tutti di fare e fare bene, soprattutto agli altri.
Ripalimosani 2- 0 Kalena
Termoli2016 1-1 Trivento
Ala Fidelis 2-1 Campomarino
Atl. San Pietro in Valle 0-0 D. Agnone
A. Ururi 4-2 Torremaggiore
Cliternina 1-3 Castel Di Sangro
Pol. Fortore 1-1 Maronea
Spinete 0-0 Biccari
Volturnia 0-1 Carovilli
Classifica
A. Ururi 3
Castel di Sangro 3
Ripolimosani 3
Ala Fidelis 3
Carovilli 3
Maronea 1
Pol. Fortore 1
Termoli2016 1
Trivento 1
Atl. San Pietro in Valle 1
Biccari 1
D. Agnone 1
Spinete 1
Campomarino 0
Volturnia 0
Torremaggiore 0
Cliternina 0
Pol. Kalena 0
La dottoressa Elisabetta Bernardi dell’Osservatorio Sanpellegrino spiega perché qualsiasi dieta è meno efficace se non si segue una corretta idratazione e una sana alimentazione ricca di fibre
Estate e “prova costume”, un binomio che può sembrare sorpassato in tempi di “lotta al bodyshaming” e in cui anche i colossi dell’abbigliamento rifiutano l’uso eccessivo di photoshop e ricorrono a modelle con una silhouette più vicina a quella delle donne reali.
Fortunatamente, però, l’attenzione al benessere e alla corretta alimentazione risulta essere ancora in auge, a maggior ragione in questo periodo dell’anno. Mangiare bene, tuttavia, non significa dimagrire: se l’obiettivo è quello di perdere i chili accumulati durante l’inverno allora è necessario assumere meno calorie di quante se ne consumano aumentando l’attività fisica oppure riducendo le calorie grazie alla dieta. Attenzione però a non lasciarsi andare a regimi alimentari squilibrati che possono avere effetti negativi sul nostro benessere e ricordiamoci di bere ogni giorno la giusta quantità di acqua.
Come spiega la dottoressa Elisabetta Bernardi, Biologa specialista in Scienza dell’Alimentazione e membro dell’Osservatorio Sanpellegrino: “Alcune diete sono molto complicate, altre escludono interi gruppi di alimenti, o apportano pochi carboidrati o pochi grassi, altre ancora sono personalizzate rispetto al gruppo sanguigno. Tuttavia, tutte queste diete, indipendentemente dalla loro complessità e dai rischi o benefici che apportano, sono destinate sicuramente a fallire se non si beve abbastanza acqua”. Una corretta idratazione è infatti una valida alleata per regolare il senso della fame, eliminare le tossine in eccesso e accelerare gli effetti di una dieta ipocalorica attraverso il meccanismo della termogenesi: “si è osservato[1] – continua la dottoressa Bernardi – che all’aumento dell’assunzione di acqua è associata la perdita di peso corporeo, perché bere più acqua aiuta ad intensificare il senso di sazietà e a stimolare il consumo delle calorie per la produzione di energia. Allo stesso modo l’ipoidratazione, ovvero non bere a sufficienza, è correlata all’aumento del peso corporeo e alle sue conseguenze”.
Una buona abitudine è quella di non aspettare lo stimolo della sete – che arriva “troppo tardi” quando la perdita di acqua supera lo 0,5% del peso del corpo – ma di bere costantemente lungo l’intero arco della giornata. Attenzione anche a non confondere lo stimolo della sete con quello della fame: le due sensazioni sono collegate e possono essere interpretate erroneamente e quindi spingerci a consumare uno spuntino di troppo, quando in realtà quello di cui abbiamo bisogno è un bicchiere d’acqua.
Bere durante i pasti non è dannoso, ma anzi aiuta a saziarci prima e quindi ad abbuffarsi di meno. “Uno studio[3] ha rilevato che le persone che bevono acqua immediatamente prima di un pasto hanno mostrato un calo di 2 Kg maggiore (44%) nella perdita di peso rispetto alle persone che non lo fanno – spiega la dottoressa – Questo, suggeriscono gli autori, potrebbe essere proprio dovuto al fatto che l’acqua ha un effetto riempitivo e aiuta a mangiare di meno”.
Oltre ad una corretta idratazione, un altro elemento molto importante e spesso trascurato durante le diete è il consumo di fibre. Esse sono contenute in particolar modo in alimenti che hanno un’origine vegetale, come la frutta, la verdura, i cereali integrali e i legumi. “Le fibre rappresentano un elemento importante per una corretta alimentazione e possono contribuire nella perdita di peso. – conclude la dottoressa Bernardi – Esse aumentano infatti il senso di sazietà perché riempiono lo stomaco e stimolano i ricettori che segnalano al cervello che è il momento di smettere di mangiare. Quando si consumano alimenti ricchi di fibre, però, è necessario introdurre la giusta quantità di acqua, almeno otto bicchieri distribuiti durante tutto l’arco della giornata, per aiutare l’apparato digerente ad assimilarle. Per questo una corretta idratazione risulta ancora una volta un elemento fondamentale per tutto l’organismo”.
SANPELLEGRINO
Sanpellegrino è l’azienda leader nel campo del beverage in Italia, con acque minerali, aperitivi analcolici, bibite e tè freddi. I suoi prodotti, sintesi di benessere, salute ed equilibrio, sono presenti in 150 Paesi attraverso filiali e distributori sparsi nei cinque continenti.
Sanpellegrino, come principale produttore di acqua minerale, è da sempre impegnata per la valorizzazione di questo bene primario per il Pianeta e lavora con responsabilità e passione per garantire a questa risorsa un futuro di qualità. Un impegno che passa anche attraverso la promozione dell’importanza di una corretta idratazione: Sanpellegrino infatti sostiene e diffonde i principi di benessere psico-fisico legati al corretto consumo di acqua, facendosi portavoce dell’“educazione all’idratazione” attraverso un programma che promuove il consumo quotidiano della corretta quantità di acqua, a seconda delle diverse esigenze e stili di vita.
Nella tarda serata di ieri in zona Madonna a Lungo a Termoli, un 41enne originario di Montemitro, pare che mentre viaggiava con il suo scooter sia stato sorpreso da maltempo, pioggia e grandine ed abbia perso il controllo del mezzo finendo fuori strada.
Il centauro è stato ricoverato all’ospedale San Timoteocon “politrauma” a causa delle molteplici ferite .
Sul posto gli operatori della Misericordia e le forze dell’ordine per i rilievi e la ricostruzione dell’incidente.
E’ l’esordio alla regia (2014) di questo non eccessivamente giovane regista francese (è nato nel 1976), programmato al festival di Cannes nella sezione Acid. Il titolo riporta a due torri commerciali nella periferia di Parigi, le Mercuriales appunto. Da queste torri, centro di uffici e negozi, parte la narrazione filmica che si protrae per oltre 100 minuti.
Protagoniste due amiche ( scelte secondo la metrica più classica delle modelle che sfilano in passerella) di cui una moldava in cerca di lavoro a Parigi. La narrazione filmica finisce sostanzialmente qui. Vernier usa la ripresa in 16 millimetri per accentuare la presa drammatica dell’opera. Peccato solo che di presa drammatica l’opera sostanzialmente non ne abbia. Vernier promette moltissimo ma poi in realtà realizza poco.
La suggestione, a meno che non si ami la suggestione in quanto tale, svanisce dopo qualche minuto di proiezione. La trama non c’è, le attrici fumano in continuazione ma recitano in modo, diciamo così, non brillante. I dialoghi sono surreali, a volte uno potrebbe pensare demenziali. Ci sono buchi narrativi evidenti (perché, se uno proviene dalla Moldavia, ha una villa, costosa ben rifinita e a propria disposizione in Polonia? e perché tutti, moldavi, polacchi e francesi, si comprendono e parlano fluentemente tra di loro in un paesino della Polonia?) Potremmo continuare a lungo, ma ci fermiamo qui.
Mercuriales vuole colpire, vuole essere sperimentazione e suggestione, descrizione di realtà interetnica di periferia, disagio giovanile e criticarn del sistema economico precarizzante ma, alla fine, è solo un film abbastanza sconclusionato.
Voto: 2,5/5
*imprenditore, comunicatore, fondatore del gruppo Terminus
per commenti, recensioni o sollecitazioni e suggestioni cinematografiche potete contattarmi a colagiov@virgilio.it