“Smascherare le parole false, raccontare le buone
notizie e, soprattutto, dare voce a chi non ce l’ha”.
A pochi
giorni dall’incontro del Santo Padre
Papa Francesco con l’Unione Cattolica della Stampa Italiana rappresentata
dalla Giunta Nazionale, dai consiglieri e dalle regioni, il breve messaggio consegnato ai giornalisti
cattolici appare chiaro. E a margine dell’udienza, a seguire, si è tenuto
il Consiglio Nazionale per programmare
la scuola di formazione giornalistica di Assisi e il Congresso Nazionale che si
svolge ogni quattro anni. La proposta di UCSI Molise di ospitare il prossimo
Congresso Primaverile a Campobasso o a Termoli, ha già raccolto consensi
favorevoli in sede consiliare.
“Lavoreremo sin da ora sulla proposta – ha dichiarato il Presidente
UCSI Molise, Rita D’Addona – per accogliere
il Congresso e i circa 200 partecipanti, attraverso il coinvolgimento delle
Istituzioni, dell’Università e delle Imprese locali, affinché il Molise sia voce sostenibile, slancio per il
territorio e per l’Italia che dialoga con il resto delle regioni dal nord al
sud. Un’occasione per far conoscere il Molise e dare spazio
all’informazione alta e di qualità perché la
conoscenza avviene solo con il dialogo e la condivisione tra le persone anche
nell’era dei nativi digitali del terzo millennio”.
La centralità, a partire dalle parole di Francesco, dunque,
rimane sempre la persona.
Lo richiede il Magistero della Chiesa, lo richiede il Pontefice “portavoce” di Cristo, lo richiede la
società. Il mondo dell’informazione e della stampa cattolica, in particolare,
lo devono esigere. Non possiamo guardare dall’altra parte mentre “una persona muore assiderata per la strada e
non fa notizia; la Borsa ribassa due punti e tutte le agenzie ne parlano”. L’attualità del messaggio di Papa Francesco
ricade, ancora una volta, sulla persona, dalla “passione per la storia degli uomini”; una missione che diviene
passione quando a fare notizia sono gli uomini e le donne in quanto persone.
Raccontare
la verità, con lo stile evangelico e con il coraggio del giornalista, che ad
ogni costo narra “parole vere in mezzo a tante parole vuote”.
Entrando
nella sala Clementina (intitolata a Clemente VIII Pontifex) dove tutti i
delegati (200) lo attendevano, il Papa ha salutato i presenti con la gestualità
della mano, lo sguardo ampio dei suoi occhi, e il silenzio pensante
dell’ascolto, la prima lectio del comunicare informando.
Dal Molise la delegazione UCSI è stata rappresentata dalla presidente
Rita D’Addona, Enrica Cefaratti consigliera Nazionale, Fabiana Abbazia
tesoriera, Giancarlo Carlone segretario. Tra gli iscritti i giornalisti
Giancarlo Fiume, caporedattore Rai TGR Molise, Gino Calabrese fotoreporter,
Alessia Bellino giovane UCSI, Mina Mincunco, Eliseo Sipari, Antonello Desideri,
Mariasole Desideri. Tra i soci onorari, anche la partecipazione di Annapaola
Sabatini Direttrice USR Molise. Nella delegazione c’è stata, inoltre, la
partecipazione di don Benito Giorgetta
neo consulente ecclesiastico di UCSI
Molise che ha consegnato al Santo Padre, in ricordo dell’udienza per il 60°
anniversario UCSI, un dono artistico dell’artista
Cleofino Casolino che sintetizza il progetto Liberi nell’Arte rivolto
alle realtà marginali della società. Una concretezza della forza di UCSI nelle
varie attività dei territori della Nazione. L’arte come linguaggio che
restituisce bellezza in favore del reinserimento sociale, forza motrice per la
costruzione di una società dal volto più umano. Dallo stesso progetto, infatti,
ha preso corpo il programma radiofonico ‘Voci
dentro’ nel palinsesto della TgR
Molise grazie ad un protocollo di intesa tra UCSI Molise, DAP e TgR, in favore dei detenuti delle carceri
molisane.
Dare voce,
raccontare storie di vita e di libertà dentro le case intramurarie, ascoltare
le diverse voci che animano il carcere e le situazioni di difficoltà. Liberi nell’Arte, dunque, è un
itinerario di bellezza, sopportazione, pazienza, mitezza, sguardo nuovo di
speranza e di umanità perché “nessuna pena sia senza speranza”
nelle parole di Francesco.
Dare voce, dare ascolto e valorizzare il tempo, sono in
sintesi le azioni concrete per “dare voce a chi voce non ce l’ha” tra
le priorità di UCSI Molise e la mission
sul territorio: l’arte come mezzo di comunicazione per orientare itinerari
formativi e creare ponti con la società civile. Emozione, commozione stupore e
gioia, sono i sentimenti a caldo che la delegazione ha riportato a casa dopo
aver salutato ciascuno, singolarmente, Francesco.
Il saluto
iniziale della presidente nazionale
Vania De Luca, poi la simpatia del cordiale commento di apprezzamento
dell’intervento, infine, la consegna della magistrale sintesi per il giornalista
cattolico. Riconducibile a sette punti essenziali dove il pontefice ha
declinato una sorta di carta d’identità UCSI: il dovere del giornalista, lo stile evangelico, la responsabilità, il
metodo (del compito nelle iniziative locali), la sfida, l’affidamento e la
benedizione.
Nella
memoria, nelle borse e sui dispositivi divice
resta la Parola consegnata dal Pontefice e l’indicazione da praticare nel
mestiere quotidiano dell’informazione religiosa e della cronaca in genere per
narrare informando.
Una indimenticabile
giornata in un contenitore culturale di una comunicazione trasformata dai mezzi
ma plasmata dal “pane dell’informazione
pulita con sale dello stile e il lievito dell’eternità e di non servire né
pasticceria né piatti piccanti piuttosto il buon boccone della vita pulita e
speranzosa” nella chiosa finale del discorso di Papa Francesco.