martedì, Dicembre 16, 2025
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Soddisfacente il seminario sulla gestione dei rifiuti da demolizione e costruzione organizzato dall’ACEM-ANCE Molise

Interessante e utile il seminario sulla gestione dei rifiuti da demolizione e costruzione organizzato dall’ACEM-ANCE Molise insieme al Servizio Ambiente della Provincia di Campobasso e svoltosi ieri sera presso la sede di Via Cardarelli.

Numerosa e interattiva la partecipazione sia in presenza che da remoto da parte delle imprese associate.

Dopo i saluti introduttivi del Presidente Corrado Di Niro, la relazione tecnica è stata svolta da Nicola Ciarmela, Responsabile del Servizio Ambiente della Provincia di Campobasso, il quale si è soffermato sul raggruppamento e deposito temporaneo dei rifiuti prodotti in cantiere e sui vai adempimenti previsti dalla normativa vigente: registro di carico e scarico, formulario, MUD, disciplina sanzionatoria e con accenno finale al nuovo sistema di tracciabilità denominato RENTRI.

Al termine è stata data risposta ai vari quesiti pervenuti dalla platea.

Siamo ampiamente soddisfatti del successo avuto dal seminario e del chiarimento dei dubbi alle imprese grazie alla partecipazione del geometra Ciarmela, che ha risposto in maniera puntuale sulle questioni e problematiche sottoposte dagli intervenuti” dichiara il Presidente dell’Associazione Corrado Di Niro.

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Terremoto oggi a New York, scossa magnitudo 4.7

(Adnkronos) – Terremoto oggi a New York. Una scossa di magnitudo 4.7 è stata avvertita anche nella Grande Mela, come riferisce il New York Post citando informazioni diffuse dall'US Geological Survey. Il sisma ha colpito diversi stati sulla costa orientale: New York, Connecticut, New Jersey, Pennsylvania, Delaware. L'epicentro è stato localizzato nell'area di Lebanon, in New Jersey, dove la scossa è avvenuta alle 10.23 locali. "Il mio team sta valutanto eventuali danni", ha detto Kathy Hochuli, governatore dello stato di New York. Il sindaco della Grande Mela, Eric Adams, non ha segnalato danni in città. A fornire news tranquillizzanti anche l'Empire State Building: dal profilo X del grattacielo, il messaggio 'sto bene'.  —internazionale/[email protected] (Web Info)

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Iren, Pichetto: “Circular Plastic è modello per Paese che va moltiplicato”

(Adnkronos) – “L’impianto di Iren è un modello per il Paese, e’ da moltiplicarsi a livello nazionale però deve essere moltiplicato anche la raccolta differenziata su alcuni territori”. Così il ministro dell’Ambiente, Gilberto Pichetto intervenuto all’inaugurazione, a Borgaro Torinese, del Circular Plastic, il nuovo impianto di Iren per la selezione e lo stoccaggio delle plastiche.  "E’ un grande salto di qualità ed e’ un grande servizio al territorio piemontese”, ha aggiunto Pichetto ricordando che “la raccolta differenziata e’ il primo passaggio per evitare l’inquinamento e raccolta differenziata significa anche recuperare una materia prima che diventa materia prima seconda e con la lavorazione in impianti come questo viene reintrodotta sul mercato” Quanto al regolamento europeo sugli imballaggi di plastica, Pichetto ha osservato: “alla fine e’ stato un punto di equilibrio che accontenta tutti e scontenta tutti. Dopo un mese di confronto e anche di scontro di carattere ideologico entrando nel merito abbiamo trovato punti di convergenza”.  —[email protected] (Web Info)

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Iren, Dal Fabbro: “Circular Plastic dimostra che plastica è preziosa e può essere valorizzata”

(Adnkronos) – “Con l’impianto Circular Plastic prosegue il forte impegno nella gestione e trattamento dei rifiuti da parte del Gruppo Iren attraverso un progetto all’avanguardia a livello internazionale”. Così’ uca Dal Fabbro, presidente del Gruppo Iren in occasione dell’inaugurazione dell’impianto che ogni anno processerà fino a 100mila tonnellate di plastiche. “La cosa interessante di questo impianto è la capacità di recupero oltre l’80% che lo rende il più moderno e più innovativo d’Europa dove tutti gli altri impianti simili recuperano il 60/70% – ha aggiunto Dal Fabbro – in Iren abbiamo voluto fare uno sforzo aggiuntivo proprio per dimostrare che la plastica si può riutilizzare e riciclare e può essere valorizzata”.  “Il rifiuto e’ un valore prezioso pertanto ai cittadini dico di non buttarlo via ma recuperarlo” ha detto ancora Dal Fabbro che ha proseguito “l’innovazione e l’efficienza nell'utilizzo circolare della materia rappresenta la strategia vincente del modello industriale di Iren e valorizza un territorio strategico come il Piemonte, attraverso impianti che garantiscono autonomia nella gestione dei rifiuti, produzione di energia e creazione di valore aggiunto”, ha detto ancora Dal Fabbro. “Con la raccolta – continua- differenziata abbiamo superato i nostri obiettivi di piano, in alcune zone siamo addirittura oltre la media europea, in altri ci stiamo arrivando e di questo siamo molto soddisfatti”. “Il salvataggio di Egea – ha sottolineato- sperabilmente ci sarà, io sono stato un grande sostenitore insieme a tutta l’azienda, dobbiamo però aspettare il closing che sperabilmente sarà tra giugno e luglio per dire che l’azienda e’ salvata”. “Stiamo lavorando pancia a terra, seriamente per fare in modo che ciò avvenga”, ha aggiunto sottolineando che “sarà un’operazione che coniuga il business con una grande impronta sociale. Dal primo giorno ho detto, anche a scapito della nostra offerta economica, che preferisco guadagnare qualcosa in meno, ma garantire che tutti i 1.200 dipendenti restino, anzi si cresca. Niente macelleria sociale ma investimento in un territorio importante come quello di Alba”. “L’economia circolare sarà il grande settore di rinascita dell’economia che non è fatta per produrre tante vecchie automobili, quindi non è grave se noi perdiamo l’industria dell’automobile come la immaginavamo nel passato, sarebbe grave se noi perdessimo quella dell’economia circolare o dell’aerospazio o dell’intelligenza artificiale, l’automobile e’ il passato”.  —[email protected] (Web Info)

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Inaugurato da Iren ‘Circular Plastic’, impianto per selezione e stoccaggio delle plastiche

(Adnkronos) – E’ il più grande d’Italia, processerà fino a 100mila tonnellate Dopo tre anni di lavori, e’ stato inaugurato oggi a Borgaro Torinese, in provincia di Torino, Circular Plastic, uno dei più grandi impianti in Italia per la selezione e lo stoccaggio dei rifiuti plastici. Realizzato da Amiat e gestito da I.Blu, due società del Gruppo Iren attive nella filiera ambientale e dell’economia circolare, l’impianto, realizzato con le più moderne tecnologie del settore, che permettono la massima flessibilità a tutti gli elementi di riciclo della plastica. Ha una capacità di trattamento annuale pari a circa 100.000 tonnellate. L’impianto, per la cui realizzazione sono stati investiti 45 milioni di euro, sorge su un’area di 77mila mq di superficie, occupa una quarantina persone ed è in grado di trattare rifiuti sfusi derivati dalla raccolta differenziata della plastica e mono/multimateriale, conferiti dal sistema di raccolta oppure derivanti dalle operazioni di preselezione effettuata in altri impianti dell’Italia centro-settentrionale, tra i quali l’impianto di Iren Ambiente di Pianezza. Circular Plastic comprende 130 nastri trasportatori dotati di 22 lettori ottici in grado di riconoscere e suddividere 17 tipi di polimeri e plastiche, svolgendo una selezione accurata delle plastiche che potranno rientrare in un ciclo di recupero successivo della materia prima. Il materiale in ingresso viene innanzitutto selezionato per dimensione: i rifiuti più fini subiscono una successiva separazione, che permette di recuperare ulteriori frazioni di imballaggi valorizzabili.  I materiali di dimensione intermedia vengono differenziati tra rigidi e flessibili e, nel caso delle bottiglie in Pet, anche per colore. Una volta terminato il processo di selezione ottica e dimensionale, la plastica viene stoccata e consegnata ai consorzi autorizzati, mentre gli scarti non plastici o le plastiche non valorizzabili vengono lavorate e preparate per il recupero energetico. Da un unico flusso di materiale l’impianto permette quindi di dividere i differenti prodotti, selezionati per tipo di polimero e per colore, inviando agli impianti di riciclo circa l’80% del rifiuto in ingresso, e favorendo così una significativa circolarità attraverso il riuso dei materiali. Efficienza che potrà essere ulteriormente migliorata: all’interno di Circular Plastic verrà infatti realizzata una sperimentazione legata al progetto europeo ReBioCycle, finanziato nell’ambito del programma Horizon, grazie al quale saranno testati sistemi robotici per la selezione, attraverso algoritmi di Intelligenza artificiale, delle bioplastiche. Sul piano della sensibilizzazione alle tematiche ecocompatibili, il revamping dell’impianto è stata inoltre l’occasione per collaborare con due artiste, la fotografa Silvia Fubini e la scultrice e fotografa Ornella Rovera, che hanno realizzato ognuna un’opera ispirata all’impianto e ai temi della sostenibilità e del contrasto al cambiamento climatico: le due installazioni, alcune fotografie stampate in grandi dimensioni e una scultura, saranno posizionate all’interno del sito. —[email protected] (Web Info)

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Caso Pozzolo, Procura di Biella chiude le indagini: escluso coinvolgimento di terze persone

(Adnkronos) – La procura di Biella ha notificato oggi un avviso di conclusione delle indagini preliminari nei confronti del deputato Emanuele Pozzolo, nell'ambito della vicenda dello sparo nella notte di Capodanno. Lo fa sapere una nota della procuratrice capo di Biella Teresa Angela Camelio. Confermate per Pozzolo tutte le accuse, escluso invece il coinvolgimento di altre persone.  "Le indagini preliminari hanno avuto ad oggetto sia l’assunzione a sommarie informazioni di tutte le persone presenti la notte del 31 dicembre 2023 nei locali della pro loco di Rosazza, sia rilievi e accertamenti di carattere tecnico eseguiti nei locali ove si sono svolti i fatti e sull’arma in sequestro detenuta da Pozzolo", sottolinea. "Sin dall’acquisizione delle sommarie informazioni testimoniali da parte della procura della Repubblica di Biella e dalla stazione dei carabinieri di Andorno Micca, emergeva la riconducibilità dei reati provvisoriamente contestati (lesioni personali colpose, omessa custodia di armi e accensioni/esplosioni pericolose) a Pozzolo, con relativa iscrizione dello stesso nel registro degli indagati", precisa.  La procura osserva che "i rilievi eseguiti dal Nucleo investigativo dei carabinieri di Biella su Pozzolo (il cosiddetto stub) e nei locali della pro loco di Rosazza, ed i successivi accertamenti tecnici eseguiti (in contraddittorio con la difesa) dal laboratorio Ris di Parma (stub, accertamenti dattiloscopici e biologici sull’arma in sequestro), hanno confermato l’ipotesi iniziale e hanno escluso l’eventuale coinvolgimento di terze persone".  La consulenza tecnica balistica, conferita nel pieno contraddittorio tra le parti ed eseguita con la costante presenza della difesa e dei rispettivi consulenti, secondo la procura, "ha accertato la piena sovrapponibilità del narrato delle persone informate sui fatti e, in particolare, quelle della persona offesa e non ha riscontrato la ricostruzione alternativa fornita originariamente da Pozzolo al momento dei fatti". Nel corso delle indagini preliminari è emerso anche, sottolinea la procura, "che la pistola dalla quale è stato esploso il colpo non poteva essere portata in luogo pubblico e/o aperto al pubblico, poiché detenuta esclusivamente in regime di collezione".  
Si è quindi proceduto "all’iscrizione della persona sottoposta ad indagini anche per la fattispecie di porto illegale di arma da fuoco in luogo pubblico o aperto al pubblico – continua – È emerso altresì, da ultimo, che anche il munizionamento detenuto da Pozzolo al momento dello sparo non poteva essere portato in luogo pubblico e/o aperto al pubblico poiché 'espansivo' e, pertanto, rientrante nel cosiddetto munizionamento da guerra". Ritenute le indagini concluse, la procura ha notificato "l’avviso di conclusione delle indagini preliminari nei confronti della persona sottoposta ad indagini in relazione ai reati: lesioni colpose, porto illegale di arma da fuoco e di munizionamento in luogo pubblico o aperto al pubblico, omessa custodia di armi e accensioni/esplosioni pericolose". —[email protected] (Web Info)

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Carbonara day, domani festa social per i 70 anni del piatto più amato e imitato nel mondo

(Adnkronos) – Guanciale, uovo, pecorino romano e pepe. La carbonara compie 70 anni e domani, 6 aprile, scatta il Carbonara day, celebrazione social del piatto più amato, imitato e modificato nel mondo che quest'anno verrà doppiamente festeggiato e omaggiato. Ad avere l'idea di dedicare una giornata alla carbonara, sono stati i pastai di Unione Italiana Food per onorare a colpi di battaglie culinarie tra puristi ed 'eretici' della ricetta, chef e appassionati di cucina o del buon cibo, questo piatto amato ovunque nel mondo tanto che l'anno scorso ne hanno parlato oltre 1 miliardo di appassionati.  "Abbiamo voluto organizzare questa ricorrenza per andare oltre l’idea di ricetta ideale. La pasta ha così successo nel mondo – dice Margherita Mastromauro, presidente dei pastai di Unione Italiana Food – perché è buona e versatile ed esistono ottime carbonare che includono anche ingredienti ‘alternativi’. Così come il mondo, questa ricetta è bella perché è varia: l’importante è godersi il piatto, meglio se in compagnia”. Una ricerca commissionata dai pastai di Unione Italiana Food all’Istituto Piepoli ha rivelato infatti che per 9 italiani su 10 (95%) la carbonara si mangia sempre in compagnia, soprattutto in famiglia. Per partecipare all'evento web le regole sono semplici: il 6 aprile, a partire dalle ore 12 basterà seguire gli hashtag #CarbonaraDay e #Carbonara70 e cimentarsi nella propria versione del piatto in diretta video, condividendo opinioni, foto e consigli su Instagram, Facebook e Twitter. Se poi si vuole passare dal virtuale al reale basta controllare i calendari degli eventi cittadini con Roma che la fa da padrona. Ma chi ha inventato davvero questo piatto 'cult' della cucina romana basato su cinque imprescindibili ingredienti? E com'era fatto all'inizio? Una cosa è certa: la prima ricetta della carbonara pubblicata in Italia risale all'agosto del 1954 sulle pagine del periodico 'La Cucina Italiana' e oggi quella versione farebbe venire i capelli dritti a più di un purista. Gli ingredienti prevedevano infatti pancetta, gruviera, uno spicchio d'aglio, uova, sale e pepe.  Quanto alle origini, una delle ipotesi è che la carbonara sia nata nel 1944 dall’incontro fra la pasta italiana e gli ingredienti della ‘Razione K’ dei soldati americani (tuorlo d’uovo in polvere e bacon). Risalendo la Penisola, i militari americani accompagnavano la ‘Razione K’ agli spaghetti per integrare la dose di carboidrati. Altra ipotesi accreditata è che a inventare il piatto siano stati i carbonai appenninici (carbonari in romanesco), che lo preparavano usando ingredienti poveri e di facile reperibilità e conservazione. La carbonara in questo caso sarebbe l'evoluzione del piatto detto ‘cacio e ova’, di origini laziali e abruzzesi. Un’altra ipotesi ricondurrebbe l'origine della ricetta alla cucina napoletana. Questa tesi individua in alcune ricette presenti nel trattato del 1837 Cucina teorico-pratica di Ippolito Cavalcanti una possibile origine della pietanza. —[email protected] (Web Info)

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Giornate nazionali delle Case dei personaggi illustri, appuntamento presente anche in Molise

Due giornate dedicate ai luoghi che custodiscono la memoria e il lascito dei “Grandi”. È per celebrare questi luoghi carichi di suggestione che l’Associazione Nazionale Case della Memoria ha deciso di promuovere in tutta Italia le Giornate nazionali delle Case dei personaggi illustri, in programma per il prossimo sabato 6 e domenica 7 aprile.

È proprio per valorizzare la memoria del passato e per tramandarla alle nuove generazioni che a Poggio Sannita (Is) il Molise partecipa con un’unica dimora, Palazzo Iacovone – Casa natale del Prof. Cosmo Maria de Horatiis, padre divulgatore dell’Omiopatia Italiana e camerlingo
di Re Francesco I di Borbone.

All’interno del Palazzo, d’epoca medievale, risiedono sia la Biblioteca privata, con oltre 2000 volumi antichi (tra cui alcuni testi autentici del de Horatiis e l’originale della Costituzione Italiana in G.U. del 27 dicembre 1947) che l’Antico Frantoio Oleario Ipogeo, coevo al Palazzo, al cui interno è stato scavato da maestri cavamonti nella roccia del paese ben visibile.

La visita gratuita, guidata direttamente dal proprietario avv. Domenico Iacovone, della durata di un’ora e mezzo, si svolgerà, per ciascun giorno, nei seguenti orari: 9/11,30/15/16,30 e sarà fruibile ad un numero massimo di 8 persone per turno.

L’ingresso è di 5 €.
Prenotazione obbligatoria su 3342253485 WhatsApp oppure via mail a [email protected]

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Incidente tra due autobus a Roma, almeno 8 feriti

(Adnkronos) – Incidente tra due autobus in via Cesare Castiglioni all'altezza di via Sebastiano Vinci a Roma. Sul posto è intervenuta la polizia locale. Almeno 8 persone sono rimaste ferite nello scontro avvenuto non lontano dalla stazione Monte Mario. Quattro persone sono state trasportate in ospedale, in codice rosso, dalle ambulanze dell'Ares 118. Si tratta di una mamma di 31 anni con la figlia di due mesi, trasportate al Gemelli, una 49enne portata al Cristo Re e una 52enne al san Filippo Neri. Altre quattro persone, inoltre, sono state portate, in codice giallo, rispettivamente, al Cristo Re, al San Filippo Neri, all'Aurelia Hospital e al Gemelli.  —[email protected] (Web Info)

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Gesualdo (UniBa): “E’ ora di cambiare legge su xenotrapianti in Italia”

(Adnkronos) – "Se saranno apportate opportune modifiche alla legge 40/2004 sulla sperimentazione animale che attualmente vieta l'uso degli animali transgenici – e questo è il momento per farlo – cambierà il panorama dei trapianti. Gli xenotrapianti, l'innesto di organi animali negli esseri umani, potrebbero diventare una realtà anche in Italia entro i prossimi 5 anni. Si potrebbe determinare un mutamento sostanziale nel campo dei trapianti, permettendo di eliminare la carenza di organi attraverso una combinazione di xenotrapianti, intelligenza artificiale, medicina rigenerativa e organi bioartificiali". Ne è convinto Loreto Gesualdo, ordinario di Nefrologia presso l'Università di Bari e presidente della Fism, Federazione delle società medico-scientifiche italiane, che con l'Adnkronos Salute commenta la storia del primo paziente vivente al quale è stato da poco trapiantato un rene di maiale transgenico.  "Il ritorno a casa di Richard 'Rick' Slayman, il 62enne al quale è stato trapiantato con successo un rene di maiale geneticamente modificato lo scorso 16 marzo, rappresenta una svolta epocale – afferma Gesualdo – La notizia che il paziente sta bene è una fonte di grande gioia per tutti noi. Questo successo rappresenta una vera rivoluzione nel campo dei trapianti, potrebbe permetterci anche in Italia di abbattere le liste di attesa e allontanare il ricorso alla dialisi". Per questo motivo, l'Istituto di Nefrologia, Dialisi e Trapianto del Policlinico di Bari ha avviato una collaborazione con il gruppo dei chirurghi veterinari diretto da Antonio Crovace e afferente al DiMePre-J dell'Università di Bari-Aldo Moro. "Questa collaborazione – spiega il nefrologo – ha l'obiettivo di aprire nuove strutture in grado di produrre e mettere a disposizione organi di maiale per i pazienti. Tutto ciò – precisa – sarà possibile solo dopo che saranno state apportate opportune modifiche alla legge 40/2004 sulla sperimentazione animale che attualmente vieta l'uso degli animali transgenici" in Italia.  "Poiché lo xenotrapianto è una tecnica fortemente in fase di sviluppo e sperimentazione, è auspicabile – aggiunge Gesualdo – che in futuro possano essere modificate le normative vigenti per regolamentarne l'applicazione in Italia. Pertanto, è nostro dovere investire in queste nuove applicazioni cliniche. D'altronde come possiamo progredire, arrivare alle applicazioni cliniche, senza ricerca di base?".  Per l'esperto esiste attualmente "una zona d'ombra nella legislazione sui trapianti da animali all'uomo, dove le normative non forniscono una guida chiara e completa riguardo ai protocolli etici" e alle "responsabilità legali associate a questa pratica innovativa". In Italia ad oggi – secondo i dati del Centro nazionale trapianti – sono in lista per un trapianto di rene circa 6mila pazienti, per un'attesa media di 3 anni e 2 mesi "durante i quali registriamo ogni anno una mortalità del 15% (pari a 900 pazienti deceduti ogni 12 mesi) in trattamento sostitutivo con dialisi. Davvero troppi" conclude il nefrologo.  —[email protected] (Web Info)

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