domenica, Dicembre 21, 2025
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Meta spinge sull’IA generativa per rivoluzionare la ricerca su Instagram

(Adnkronos) – Meta sta avanzando con determinazione nello sviluppo e nell'implementazione dei suoi prodotti alimentati da intelligenza artificiale generativa, puntando a rendere queste tecnologie accessibili a un numero sempre maggiore di utenti. Uno degli esperimenti più interessanti in tal senso riguarda l'integrazione di Meta AI nella barra di ricerca di Instagram, con l'obiettivo di facilitare non solo la conversazione con l'IA tramite messaggi diretti, ma anche la scoperta di nuovi contenuti. La funzione è ancora in fase sperimentale per un numero molto limitato di utenti, ma promette di modificare profondamente la ricerca sul social network. L'utente, inserendo una query nella barra di ricerca, viene dirottato verso una conversazione in DM con Meta AI, dove è possibile fare domande o utilizzare uno dei prompt pre-caricati. Oltre alla semplice interazione, la nuova funzione promette di essere uno strumento potente per la scoperta di nuovi contenuti. Per esempio gli utenti potranno cercare Reels di specifici argomenti, come "bellissimi tramonti a Maui", semplicemente selezionando un prompt correlato. Inoltre, secondo quanto riportato da TechCrunch, alcuni utenti hanno già sperimentato la possibilità di chiedere a Meta AI suggerimenti per Reels. 

 —[email protected] (Web Info)

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Cronaca nazionale/ Esplode la pentola a pressione, donna 46enne perde la vita

FOTO DI REPERTORIO

Enorme tragedia in Sicilia.

E’ accaduto a Caltagirone, in provincia di Catania, dove una donna di origini pachistane di 46 anni, madre di nove figli, è morta a causa dell’esplosione della pentola a pressione lasciata sul fuoco.

Il boato l’ha investita senza lasciarle scampo. Sul posto, sono tempestivamente intervenuti gli agenti della Polizia di Stato, i sanitari del 118 e i Vigili del Fuoco.

Foto di repertorio

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Cronaca nazionale/ Si sarebbero dovuti incontrare, scomparsi due minorenni

Sono momenti di apprensione per la scomparsa di due ragazzi di 16 e 15 anni che avrebbero dovuto incontrarsi a Genova.

Lui era partito dalla sua abitazione di Casalgrande (Reggio Emilia) insieme alla mamma per recarsi in stazione e prendere il treno verso Genova, dove avrebbe dovuto incontrare la fidanzatina 15enne, in viaggio da Sanremo.
I due avrebbero dovuto trascorrere tutta la mattinata insieme, come avevano fatto altre volte. Dopo un paio di ore, i due avrebbero spento i cellulari e disattivato la geolocalizzazione.

Il papà del 16enne ha denunciato la scomparsa ai carabinieri di Scandiano. 

Del caso si sta interessando la trasmissione Rai “Chi l’ha visto?”.

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Case green, Confimi Edilizia: “Direttiva nuova occasione per aziende, no a errori Superbonus”

(Adnkronos) – "L'Europa ci chiede di rendere Green il nostro patrimonio edilizio. Un principio ambientale condivisibile e una nuova occasione per le nostre aziende, ma non si commettano gli errori procedurali del Superbonus". Così, con Adnkronos/Labitalia, il presidente di Confimi Edilizia, Sergio Ventricelli, a margine della decisone dell’Ecofin che ha chiuso il lungo percorso della direttiva Epbd (Energy performance of buildings directive) con il no dell’Italia che ha espresso voto contrario. Una norma quadro che definirà le regole per la riqualificazione energetica degli immobili di tutta Europa da qui al 2050.  "Come Confimi Edilizia – continua Ventricelli – abbiamo sempre sostenuto le giuste azioni per l'efficientamento energetico del nostro patrimonio immobiliare. Lo dobbiamo anche per i nostri figli e chi verrà dopo di loro. Pur tuttavia, il voto contrario del nostro paese lascia intravedere i dubbi relativi all'impatto economico che questo percorso genererà. Da quanto apprendo, i paesi membri dovranno ora definire dei piani attuativi per la riduzione dei consumi del loro patrimonio edilizio residenziale, con il 2050 individuato come anno di completamento del percorso".  "E, dunque, si proceda al meglio, lavorando con qualità e pragmatismo, facendo tesoro dei recenti problemi legati ai bonus edilizi, strutturando un percorso realmente virtuoso tra politica e mondo reale. Confimi Edilizia è pronta a dare il suo contributo, offrendo anche le buone prassi delle proprie imprese, che hanno agito al meglio in questi anni", conclude —lavoro/[email protected] (Web Info)

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Case green, Dall’Ombra (Assoclima): “Costi direttiva? Impossibile dare numeri seri ora”

(Adnkronos) – "Quello che si può dire oggi è che non si possono dare numeri seri sui costi per il nostro Paese derivanti dalla direttiva case green. Non si possono dare numeri a caso, e diffondere confusione. Ora serve prudenza, pianificare e valutare cosa fare. I numeri si potranno dare quando sapremo su quanti e quali edifici si dovrà intervenire, e come, per rispettare l'indicazione della direttiva sulla riduzione del 16% del fabbisogno energetico degli edifici al 2030". Così, con Adnkronos/Labitalia, Marco Dall'Ombra, capogruppo del Gruppo Pompe di calore di Assoclima, dopo l'approvazione da parte del Consiglio Ue della direttiva sulle case green.  "Come ogni direttiva Ue -spiega- anche questa dà a ogni Paese due anni di tempo per essere recepita e fissare dei piani per raggiungere gli obiettivi prefissati. E la direttiva non impone di fare tutto e subito, anzi. Quindi dare dei numeri oggi è improvvido. Quello che possiamo dire è che nel nostro Paese per quanto riguarda gli edifici non residenziali dal punto di vista delle pompe di calore siamo molto più avanti rispetto a quelli residenziali, visto che per quelli di tipo commerciale e negli uffici la presenza delle pompe di calore è oltre il 90%". E le pompe di calore, sottolinea Dall'Ombra, "sono anche in circa 18 milioni di abitazioni, circa il 75% del totale, visto che da oltre 15 anni i monosplit che abbiamo in casa vengono realizzati con questa tecnologia". "Quindi il consiglio agli italiani è di imparare a usarli meglio, anche d'invedrno, visto che costano di meno e hanno anche meno emissioni", conclude.  —lavoro/[email protected] (Web Info)

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La cultura della pace: Gli alunni dell’IISS Bojano impegnati in un lavoro di ricostruzione storica

Disegno realizzato da Alessia Bonavita, IISS Bojano

Gli alunni della IIIA ITE dell’IISS di Bojano si sono impegnati in un lavoro di ricostruzione storica mettendo in parallelo due eventi storici molto drammatici e molto lontani tra di loro che hanno coinvolto soprattutto delle vittime civili.

Infatti i conflitti del XX e XXI secolo sono stati caratterizzati da un massiccio coinvolgimento di civili, persone inermi ed indifese, per lo più donne, anziani e bambini, vittime spesso di stragi e rappresaglie.

E ancora oggi gli scontri armati mietono vittime indifese; si pensi che nel 2022, infatti, si sono registrati 31 conflitti, tra guerre conclamate e situazioni di conflittualità, nei quali si stima che le vittime civili siano l’80% delle vittime complessive.

In particolare l’oggetto di analisi storica degli alunni della classe IIA ITE, coordinato dalla prof.ssa Italia Martusciello, sono state due stragi: la strage italiana di Gorla del 1944 e la strage di Beslan del 2004.

In entrambi i casi le vittime sono stati gli studenti di due scuole.

Per la strage di Gorla, gli Alleati avevano il compito di distruggere le strutture produttive meccanico-siderurgiche che ancora erano attive nell’area settentrionale milanese, come la Breda, con i suoi stabilimenti situati a Sesto San Giovanni.

Nell’ambito di questa missione, il mattino del 20 ottobre 1944, dall’aeroporto di Castelluccio dei Sauri, vicino a Foggia, presero il volo i 36 bombardieri “B-24” del 451º Bomb Group, al comando del colonnello James B. Knapp (1915-1999), proprio con il compito di abbattere gli stabilimenti della Breda di Sesto San Giovanni.

Ma per un sbaglio nel calcolo della rotta si trovarono a volare sul quartiere di Gorla, anziché intorno agli stabilimenti della Breda.

Compreso l’errore, James B. Knapp, il comandante della missione, stabilì il rientro degli arei alla base. Purtroppo però c’era il problema delle bombe già innescate e non si poteva riportale indietro. A questo punto, Knapp fece sganciare le bombe sul centro abitato sottostante.

Alle ore 11,29 del 20 ottobre 1944 durante un’incursione aerea americana venne colpita una scuola elementare “Francesco Crispi” a Gorla, nella zona di Milano Nord. Furono uccisi: 184 bambini, 19 docenti, la direttrice  Isabella Tagliabue, e 5 membri del personale della scuola elementare. Morirono anche alcuni genitori accorsi a scuola, al suono delle sirene d’allarme, per tentare di salvare i loro figli. Una quinta elementare, quella del maestro Modena, riuscì a scappare al completo perché si trovava al piano terreno.

Per la strage di Besaln: il 1° settembre del 2004 nella scuola Numero 1 di Beslan, città dell’Ossezia del Nord, un commando di terroristi, muniti di passamontagna e cinture esplosive, penetrò nell’edificio scolastico e tenne in ostaggio quasi mille persone.

C’erano circa mille persone, tra bambini, insegnanti e genitori che si trovavano lì per l’inaugurazione dell’anno scolastico.

Vennero poi riuniti nella palestra. Il negoziato con le forze dell’ordine non partì mai e le  forze speciali russe (le teste di cuoio) fecero un’irruzione che non fu ben coordinata ed organizzata, tanto è vero che si verificò una strage. Dopo qualche giorno ci fu la rivendicazione della strage da parte di terroristi.

Un particolare agghiacciante: le figure delle shaide, le vedove nere, pronte a morire da martiri, disumane e crudeli. Erano quasi mute, sempre in silenzio, con il viso coperto dal chador e le cinture esplosive in vita. I morti furono 186, soprattutto studenti.

In particolare, i discenti hanno deciso di approfondire due stragi così lontane nel tempo, eppure così vicine, perché purtroppo le vittime degli eccidi erano dei coetanei e questo fattore li ha motivati maggiormente nel loro percorso di approfondimento e di ricerca storica.

Infatti il setting di entrambe le stragi è un luogo per definizione deputato allo star bene dei giovani, al loro essere sicuri da ogni pericolo.

Un luogo, quello scolastico, che dovrebbe essere sacro, inviolabile e privo di minacce e rischi.

Uno spazio in cui i giovani hanno bisogno di essere istruiti e vivere gli anni di scuola serenamente e sorretti da una sorta di ansia conoscitiva, come un libro che all’inizio risulta essere chiuso ma pian piano, oltre ad essere sfogliato pagina dopo pagina, deve essere animato e riempito di valori indispensabili come la giustizia, il senso civico, l’amore per il prossimo, il rispetto e la salvaguardia dell’essere umano.

Ideali attraversati da un unico fil rouge: la cultura della pace.

Perché anche se c’è chi è italiano, chi albanese, chi argentino, chi australiano …ma se si ha un’età dai sei ai dicianove anni, tutti quanti hanno un aspetto in comune, l’essere studenti, non importa se di scuole elementari o superiori, tutti riuniti dall’interesse e dalla curiosità nell’imparare aspetti inediti e scoprire nuovi volti del mondo, ma di un mondo pacifico, libero, tollerante e solidale.

In particolare, gli alunni si sono impegnati e hanno attivato questo laboratorio storico partendo dalla riflessione su un dato sconcertante: bambini e adolescenti a cui è stato sottratto il futuro, a cui sono stati rubati i sogni, vittime dell’ efferatezza dell’uomo e della furia degli eventi e i giovani bojanesi anche se hanno avuto la fortuna di approdondire questi eventi e non di viverli, ora tocca a loro esprimersi e diffondere queste vicende, divenendo degli ambasciatori di pace e custodi della sacralità della vita, perché davanti alle guerre, di certo non si può far finta di niente e rimanere in silenzio, vestendosi dei panni dei bystanders.

La DS A.Paolella ha molto apprezzato l’impegno dei ragazzi.

Cerchiamo di vivere in pace, qualunque sia la nostra origine, la nostra fede, il colore della nostra pelle, la nostra lingua e le nostre tradizioni. Impariamo a tollerare e ad apprezzare le differenze. Rigettiamo con forza ogni forma di violenza, di sopraffazione, la peggiore delle quali è la guerra.” Margherita Hack

E, pensando ai tempi recenti, la ricerca non poteva non concludersi che con questo auspicio…

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Farmaci, Campagnoli (Gsk): “Mepolizumab efficace in 4 patologie con alterazione eosinofili”

(Adnkronos) – "Attraverso la ricerca abbiamo sviluppato l'anticorpo monoclonale mepolizumab, diretto contro l'interleuchina-5, che ha dimostrato la sua efficacia clinica in quattro differenti patologie: l'asma eosinofilico severo, la rinosinusite cronica con poliposi nasale, la granulomatosi eosinofila con poliangite e la sindrome ipereosinofila. Ad accomunare queste quattro patologie è un'alterazione della funzione degli eosinofili, target che con mepolizumab possiamo controllare, avendo quindi efficacia clinica". Lo ha detto Elisabetta Campagnoli, Specialty Medical Head di Gsk, in occasione della conferenza stampa promossa da Gsk oggi a Milano, durante la quale è stato presentato lo studio condotto da un team multidisciplinare composto da immunologi e otorini dell'ospedale Careggi di Firenze, che ha investigato il ruolo degli eosinofili infiammatori nella severità clinica dell'asma grave eosinofilico e l'efficacia dell'anticorpo monoclonale mepolizumab come equilibrante.  Lo studio, pubblicato dalla rivista 'Allergy', ha rilevato infatti che il trattamento con l'anticorpo monoclonale mepolizumab ripristina il bilanciamento fisiologico fra i sotto fenotipi di eosinofili, riportando i livelli di eosinofili 'buoni' e 'cattivi' a quelli osservati nei soggetti sani, spiegando così come il farmaco possa consentire di controllare una patologia così severa ed impattante.  "Le patologie respiratorie sono un campo nel quale Gsk ha sempre investito in ricerca. In particolare – illustra Campagnoli – negli ultimi anni c'è stata un'evoluzione, con investimenti in una ricerca volta alla conoscenza delle patologie e dei meccanismi patologici attraverso i quali nascono i sintomi e le patologie stesse. Nei nostri studi clinici e registrativi abbiamo sempre valutato l'impatto sulla qualità di vita dei pazienti. Anche negli studi di pratica clinica, che stanno iniziando ad emergere, lo scopo è valutare l'impatto sul sintomo e, quindi, permettere ai nostri pazienti di avere una qualità di vita migliore. La nostra pipeline è sempre volta all'innovazione e a capire quali possono essere i prossimi passi. Quello più vicino a noi, temporalmente parlando, è un farmaco 'long acting' che ha un meccanismo d'azione simile al mepolizumab, ma che può avere il vantaggio, qualora i risultati siano positivi, di avere una somministrazione ogni sei mesi. Ciò risponderebbe al bisogno di migliorare la qualità di vita dei nostri pazienti e la sostenibilità di tutto il sistema". —[email protected] (Web Info)

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Roma, incidente in viale Angelico: muore 77enne alla guida di una moto

(Adnkronos) – Gli agenti dei Gruppi I Prati e Gpit della Polizia Locale sono intervenute per un grave incidente avvenuto in piazzale Maresciallo Giardino, all'altezza di viale Angelico, dove intorno alle 14.15, per cause ancora in corso di accertamento, una moto Bmw guidata da un 77enne si è scontrata con una Fiat Panda.  Morto, subito dopo l'impatto, l'uomo in sella alla moto. Alla guida dell'auto una 60enne straniera che si è subito fermata a prestare i primi soccorsi. Chiuso il tratto di piazzale Maresciallo Giardino, tra viale Angelico/ Durazzo e l'intersezione semaforica con circonvallazione Clodia. Ulteriori indagini sono tuttora in corso da parte degli agenti del I Gruppo Prati della Polizia Locale per ricostruire l'esatta dinamica dell'incidente. —[email protected] (Web Info)

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San Giovanni in Galdo, parte il progetto per il recupero del Morrutto: centinaia di espropri per ridare vita agli edifici in stato di abbandono

Si concretizza una iniziativa unica del suo genere in regione. Saranno riqualificati 2.700 metri quadrati dell’antico borgo. Nelle case oggi degradate, e che sono un rischio per i residenti,
nasceranno strutture ricettive, attività artigianali e culturali, servizi per i turisti e per la comunità.

Un piccolo borgo, una piccola comunità, non si arrende allo spopolamento e all’abbandono del Molise. Accade a San Giovanni in Galdo dove il Comune lancia un progetto unico nel suo genere in regione: un imponente recupero del Morrutto, il centro storico del paese, attraverso la valorizzazione degli antichi edifici oggi in stato di abbandono. L’iniziativa, deliberata nei mesi scorsi dal Consiglio comunale e già progettata nei dettagli, è ora nella fase esecutiva
con l’avvio degli espropri dei numerosi immobili privati coinvolti nel progetto.

Questi i numeri: le superfici interessate dalla riqualificazione sono circa 2.700 metri quadrati; la volontà è quella di destinare il 60 per cento ad attività ricettive, il 20 per cento ad attività artigianali e culturali e il 20 per cento a servizio dei turisti e della comunità; sono 9 i ‘blocchi’ previsti che coinvolgono decine di abitazioni; i costi previsti ammontano a 4 milioni e 641mila euro e i fondi utilizzati provengono dal Cis, il Contratto Istituzionale di Sviluppo per il Molise.

L’idea è nata qualche anno fa constatando che nel Morrutto – così come in tanti altri piccoli borghi ci sono molti immobili in stato di degrado o abbandono, alcuni di questi pregiudicano anche il decoro pubblico e persiste anche il rischio di crolli. L’esproprio per pubblica utilità è finalizzato dunque al recupero e al restauro conservativo dei fabbricati oggi in stato fatiscente e in alcuni casi di pre-crollo ed elevato stato di dissesto, fabbricati che costituiscono in alcuni casi un evidente pericolo per persone e cose.

Grazie al progetto ci sarà un intervento di riqualificazione edilizia, economica e culturale di parte del tessuto storico del borgo medievale, con le strutture che saranno destinate ad attività
ricettive, artigianali e culturali, a servizio dei turisti e della comunità, tutto finalizzato al potenziamento dell’offerta cultura e ricettiva. E’ previsto anche il recupero di un antico teatro.

C’è inoltre lo scopo di incrementare il flusso turistico già in notevole aumento grazie a diverse iniziative e eventi realizzati negli ultimi anni. Di San Giovanni in Galdo infatti, grazie ad alcuni progetti come – solo per citarne uno – “Regalati il Molise” hanno parlato i media di tutto il mondo e tanti sono stati i turisti arrivati in paese.

“Il progetto – sottolinea il sindaco Domenico Credico – mira a creare opportunità di riscoperta dell’antico borgo con le sue peculiarità architettoniche e paesaggistiche, della genuinità e della serenità di una vita che ancora si può apprezzare nel paese. L’interesse è scoccato confidando nelle possibilità intrinseche e dalla potenzialità del Morrutto. Queste possono essere messe in gioco per migliorare nettamente la qualità dell’abitato e di tutto l’ambiente circostante, richiamare a sé persone e idee, fare da volano per un risveglio ideale e fattivo di tali iniziative”.

Tra gli obiettivi dei promotori c’è anche quello di coinvolgere tutte le forme associative del territorio (scuole, anziani, giovani, volontari e produttori locali) ma soprattutto enti territoriali in
modo tale da creare occasioni di socializzazione e scambi culturali capaci di mettere in relazione i cittadini e i visitatori con la natura, la tradizione e la storia.

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‘Il vino nuoce alla salute’, Lollobrigida: “Pronti a contestare etichette allarmistiche Belgio”

(Adnkronos) – "Il Belgio oggi sembra proporre etichette analoghe a quelle irlandesi per le bevande alcoliche e noi abbiamo formalizzato la nostra contestazione rispetto a una violazione delle regole di mercato". Ad annunciarlo all'Adnkronos è il ministro dell'Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida, rispetto alla messa a punto di una proposta di parere circostanziato contro la normativa del Belgio.  
Il ministero belga infatti ha approvato un piano interfederale che impone dal 2025 etichette con avvertenze sanitarie su vini, birre e distillati, sui potenziali danni per la salute e impone anche le stesse avvertenze sugli spot pubblicitari.  "Su questo noi crediamo non tanto di fare gli interessi dei cittadini e degli imprenditori italiani ma di fare l'interesse di tutti quelli che credono in un'Europa che rispetta le regole e che non utilizza le leggi del singolo Stato per danneggiare gli altri stati dell'Unione", ha detto Lollobrigida.  "Informare e contrastare l'alcolismo è un dovere che noi come tutti apprezziamo – ha aggiunto il ministro – cercare di condizionare il mercato che deve restare nell'ottica dei trattati europei rispettoso delle produzioni e delle identità di ognuno lo riteniamo un metodo non corretto. Lo abbiamo sollevato con l'Irlanda che ha un grande problema di alcolismo non legato al vino ma a un abuso di alcolici, concentrato peraltro in alcuni giorni della settimana, problema che l'Irlanda dovrebbe approcciare con una dinamica informativa ed educativa simile a quella che nella nostra cultura assumiamo naturalmente fin da giovani quando i nostri genitori ci educano ad un consumo moderato in un regime di alimentazione bilanciata.  Insorge via social sulla decisione belga anche Matteo Bassetti, direttore della Clinica di malattie infettive all'ospedale Policlinico San Martino di Genova. "In Belgio scriveranno sulle bottiglie di vino 'nuoce gravemente alla salute'. E delle loro patate fritte vogliamo parlarne? Vendute e promosse ad ogni angolo delle strade: le frites sono così buone per la doppia frittura fatta con il grasso bovino 'Blanc de bœuf' e condite con quantità generose di maionese o altre salse", scrive Bassetti su X stigmatizzando la decisione del Paese europeo di apporre etichette 'd'allarme' su tutti gli alcolici, compresi vino e birra: "Due pesi e due misure…", conclude.  —[email protected] (Web Info)

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