domenica, Novembre 23, 2025
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Scontro mortale lungo la Bifernina, perde la vita un 34enne

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Nella tarda mattinata di ieri, i vigili del fuoco del Comando di Campobasso sono intervenuti con due squadre del distaccamento di Termoli sulla Strada statale 647 al km 67 a seguito di un incidente stradale che ha visto coinvolti un’autovettura ed un camion. A seguito dell’impatto, il mezzo pesante è sbandato finendo la propria corsa in un campo adiacente la sede stradale. Il conducente, dopo essere stato estratto in sicurezza dai Vigili del fuoco è stato preso in carico dai sanitari del 118. I vigili del fuoco hanno altresì attuato le manovre necessarie per consentire il recupero dell’unico occupante dell’autovettura Ford Fiesta. Sul luogo dell’incidente sono intervenuti oltre a due ambulanze del 118, i carabinieri della stazione di Larino e Termoli che hanno avviato gli accertamenti di competenza e provveduto alla chiusura della viabilità nel tratto interessato e personale dell’Anas per quanto di propria competenza.

A perdere la vita è stato il conducente dell’auto, mentre l’autista del tir è rimasto gravemente ferito. Coinvolta anche una terza auto, una Nissan.

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Al via “A Vele Spiegate”: nuovi sportelli antiviolenza in Molise

Liberaluna ETS, con il sostegno di ActionAid Italia, amplia la rete di prevenzione e contrasto alla violenza di
genere.
L’APS Liberaluna ETS annuncia l’avvio del progetto “A Vele Spiegate”, realizzato con il sostegno di
ActionAid Italia nell’ambito del bando NORA, un Progetto co-finanziato dall’Unione Europea, che ha
l’obiettivo di potenziare e ampliare la rete territoriale di prevenzione e contrasto alla violenza di genere in
Molise, con una particolare attenzione alle aree più periferiche della regione, grazie anche alla collaborazione
con i coordinatori d’ambito e con le amministrazioni comunali coinvolte. Il progetto nasce dalla
consapevolezza che la violenza di genere è un fenomeno complesso, che richiede una presenza capillare sul
territorio e una risposta integrata tra istituzioni, enti del terzo settore e comunità locali.
Il progetto prevede l’apertura di nuovi Sportelli Antiviolenza di prossimità nei comuni di Venafro, Larino,
Cercepiccola e Bojano, come articolazione dei Centri Antiviolenza Liberaluna. In ciascuna sede sarà garantita
la massima riservatezza e un approccio basato sull’ascolto attivo, il rispetto e l’empowerment femminile,
affinché ogni donna possa sentirsi accolta e accompagnata in un percorso personalizzato di fuoriuscita dalla
violenza.
Gli Sportelli Antiviolenza, offriranno servizi di accoglienza, ascolto e orientamento alle donne vittime di
violenza, mettendo loro a disposizione tutti i percorsi attivati dai CAV, tra cui: supporto psicologico,
consulenza legale, orientamento al lavoro e all’autonomia abitativa. In ogni comune lo sportello sarà attivo
una volta a settimana per 11 mesi, presso il quale la dott.ssa Ludovica Felice, già assistente sociale del CAV
Liberaluna, si occuperà della prima accoglienza e dell’analisi della richiesta d’aiuto da parte della donna.
L’iniziativa mira a garantire percorsi di fuoriuscita dalla violenza più accessibili, tempestivi e sicuri, portando
i servizi direttamente nei territori e riducendo le distanze che spesso ostacolano la richiesta di aiuto. “A Vele
Spiegate” rappresenta un valore aggiunto per il territorio molisano, rafforzando la rete regionale antiviolenza
e integrandosi con le azioni in coprogettazione con la Regione Molise nella gestione dei servizi a titolarità
pubblica.
Già dal mese di ottobre è partita la formazione rivolta alle assistenti sociali degli Ambiti Territoriali di
riferimento, condotta dalle professioniste dell’équipe Liberaluna, impegnate da oltre undici anni nel sostegno
alle donne vittime di violenza e ai loro figli. L’obiettivo è quello di promuovere una presa in carico condivisa
e sinergica.
“Con il progetto A Vele Spiegate porteremo i servizi quanto più vicino possibile alle donne, offrendo loro
una possibilità di salvezza. Rafforzare la rete e costruire comunità consapevoli è fondamentale per prevenire
e contrastare la violenza di genere in tutte le sue forme.”
La responsabile del progetto, dott.ssa Maria Grazia La Selva, aggiunge: “Lavorare in questo territorio da
undici anni ci permette di analizzare costantemente i bisogni della comunità e rispondere in modo concreto
alle esigenze delle donne vittime di violenza e dei loro figli.”

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La prescrizione dei crediti da lavoro  

Alfredo Magnifico

La questione dei crediti da lavoro maturati e non rivendicati in costanza di rapporto di lavoro (regolato nell’art. 18 della L.300 modificato dalla legge n. 92/2012, successivamente modificato dal D.L. n. 23/2015 con il quale la reintegra nel posto di lavoro, a fronte di un licenziamento illegittimo era divenuta un’eccezione rispetto alla regola generale dell’indennizzo.

L’argomento era stato poi affrontato e risolto dalla Cassazione, con la sentenza n. 26246/2022, con una interpretazione che faceva, decorrere il termine di prescrizione dalla cessazione del rapporto di lavoro e non durante il suo svolgimento (come accadeva prima nelle imprese con un organico superiore alle 15 unità), ciò in assenza di qualsiasi intervento del Legislatore, pur in presenza di sollecitazioni pervenute da vari soggetti interessati.

La Cassazione aveva sottolineato come la progressiva riduzione della tutela reale avesse comportato una minore stabilità nel rapporto di lavoro esponendo il dipendente ad una condizione di soggezione, per una sorta di “metus reverentialis” che non lo rendeva libero di rivendicare i propri diritti.

I giudici erano giunti alla decisione dopo un excursus sugli indirizzi che la Corte Costituzionale aveva espresso negli anni precedenti con la sentenza n. 63/1966 che aveva affermato il principio che la prescrizione non potesse decorrere in costanza di rapporto di lavoro laddove il lavoratore si fosse venuto a trovare in una situazione di sudditanza materiale o psicologica con il rischio che una rivendicazione potesse, poi, innescare un provvedimento di licenziamento.

Con la sentenza n. 174/1972, successivamente, la Consulta aveva stabilito che esistevano alcuni rapporti dotati di stabilità reale, ove il differimento dei termini prescrizionali non era più giustificabile e, di conseguenza, poteva decorrere anche in costanza di contratto.

La prescrizione, per legge avviene entro cinque anni (art. 2946 c.c.) tutto ciò che viene corrisposto dal datore con una periodicità annuale o infra-annuale come, ad esempio, le retribuzioni e le loro differenze, le competenze per il lavoro straordinario o quelle di fine rapporto.

La prescrizione decennale nel nostro ordinamento, è residuale concretandosi, ad esempio, nel c.d. premio di invenzione o in richieste di denaro indipendenti ed autonome rispetto a quelle di natura stipendiale.

Per quanto riguarda i soci lavoratori delle cooperative per i quali, in passato, si erano formati indirizzi giurisprudenziali di tenore diverso, come si rileva dalla sentenza della Cassazione n. 27783/2022, ove si focalizzava l’attenzione sul fatto che il socio lavoratore, titolare di un rapporto associativo e, poi, di un rapporto di lavoro dipendente, ai sensi dell’art. 1, comma 3, della legge n. 142/2001, si trovava in una posizione di relativa stabilità, cosa che, poteva consentire la rivendicazione dei propri diritti economici anche in costanza di rapporto.

Nell’ ultima sentenza della stessa Corte, la n. 26958 dello scorso 7 ottobre, ha emesso un indirizzo opposto che si rinviene in altre decisioni maturate nel corso del 2023 (ad esempio, la n. 19493, la n. 21332 e la n. 25477), sostenendo che ai soci lavoratori si applica quanto deciso dallo stesso organismo giudiziario per gli altri lavoratori nel 2022: “completa assimilazione con il regime previsto per i lavoratori subordinati e decorrenza dei termini prescrizionali dal giorno in cui finisce il rapporto.”

Secondo la Cassazione, la disciplina speciale prevista dalla legge n. 142/2001 con entrambi i rapporti (quello associativo e quello di lavoro subordinato) non garantisce, in alcun modo, la stabilità del rapporto, in quanto la cooperativa può procedere al licenziamento del dipendente socio senza, procedere alla cancellazione del rapporto associativo.

Tale ragionamento è corretto poiché spesso, nel mondo variegato delle società cooperative, molti lavoratori, soprattutto extra comunitari, si trovano “associati” senza rendersene conto (a volte si “estorce” la firma di adesione al momento dell’assunzione) e molte strutture datoriali nascono e muoiono nel giro di poco tempo (magari perché, legate a singoli appalti) per poi rinascere sotto altra veste poco tempo dopo, lasciando insoluti una serie di debiti sia nei confronti degli ex dipendenti che, dell’Erario e degli Istituti previdenziali.

Alfredo Magnifico

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Il miele molisano come simbolo di riscatto sociale alle Olimpiadi della Cucina 2025

Dal 1° al 4 novembre, la Cittadella del Gusto dell’Associazione Italiana Cuochi ospiterà ad Arezzo le attesissime Olimpiadi della Cucina, la competizione culinaria internazionale dedicata quest’anno ad un tema molto caro a Miele in Cooperativa, la biodiversità.

Allenatore e mentore della Nazionale italiana, lo Chef molisano Nicola Vizzarri che il 28 ottobre, nella splendida cornice del suo ristorante a Termoli, ha supervisionato l’ultima importante prova generale della squadra d’élite composta da Chef Domenico Ruggeri (Segretario di squadra, Molise), Chef Riccardo Ceccarelli  (Vice Team Manager AIC, Lazio), Chef Mirco Antonio Vigna (Chef Nazionale AIC, Puglia), Chef Benedetto Esposito (Chef Nazionale AIC, Campania), Chef Marcello Montera (Leader Nazionale AIC, Lazio), Chef Luna Tramentozzi (Chef Nazionale AIC, Lazio), Chef Danilo Santolini (Assistente nazionale, Lazio), Chef Alessio Matarese (Assistente nazionale, Campania), Chef Alessio Pio Nuzzo (Assistente nazionale, Puglia).

Tra le proposte previste dal menù ideato per le Olimpiadi, ben 3 portate su 4 prevedono l’utilizzo di un eccezionale miele di coriandolo molisano: l’entrée di baccalà in pastella su salsa di miele e caramello salato; il manzo cotto a bassa temperatura con riduzione di vino, accompagnato da bocconcini di carne grattè, su fondo di spuma di panna e miele di coriandolo ed il dessert, una tartelletta con crema pasticciera al miele e limone, fagottino al cioccolato su riduzione di miele e crema bianca, accompagnato da gelato al panettone e miele di coriandolo.

Espressione della straordinaria biodiversità del territorio, questo prodotto locale racconta anche una bellissima storia di riscatto e ricostruzione personale: quella di Gerry (Gerardo di Peso) – titolare dell’azienda apistica Il Miele di Giò, associata a Miele in Cooperativa.

Una storia di dipendenza ed emancipazione che parte da Bergamo, passa per il lavoro al canile della Comunità di San Patrignano e giunge sino a Termoli, dove alcuni incontri fortunati si trasformano nelle due grandi svolte della vita di Gerry: la profonda storia d’amore con la donna che poi diventerà sua moglie e madre della figlia Giorgia – da cui prende il nome Il Miele di Giò – e la dedizione per il mondo delle api e dell’apicoltura, che hanno ridato gioia, dignità e prospettiva ad un uomo in grave difficoltà.

Riccardo Terriaca, Segretario generale Miele in Cooperativa e Presidente Confcooperative Molise: “Quella dello Chef Vizzarri è una filosofia che sposa perfettamente la mission della nostra Associazione: mantenere saldo il legame con il territorio e con i produttori che lo animano, rinnovando ogni giorno un dialogo fatto di fiducia, qualità, rispetto per gli animali e per la natura. Come il modello di apicoltura che promuoviamo, la sua è una cucina etica e sostenibile, che racconta l’autenticità del territorio e che dona spazio a prodotti eccellenti, pervasi di umanità e passione”. “Siamo felici – prosegue Terriaca – che tra questi si sia prepotentemente affermato un prodotto emblematico come il miele di Gerry e che finalmente anche le cucine più prestigiose inizino a considerare il nostro miele italiano come un ingrediente interessante e versatile; quel quid in più che, ci auguriamo, possa far emergere i piatti della nostra nazionale alle Olimpiadi”.

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Filcams CGIL Molise, Fisascat CISL Abruzzo Molise, UILTuCS Molise: Sciopero Nazionale di tutto il personale dipendente da Farmacie Private

FOTO DI REPERTORIO

.Il prossimo 6 novembre i farmacisti collaboratori e tutti i dipendenti delle farmacie
convenzionate incroceranno le braccia per 24 ore, in uno sciopero nazionale proclamato
da Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs.
La protesta nasce per chiedere il rinnovo del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro
(CCNL), scaduto il 31 agosto 2024, e per sollecitare Federfarma, l’associazione che
rappresenta le farmacie private, a riprendere le trattative interrotte.
Sono circa 60.000 i lavoratori coinvolti, distribuiti nelle oltre 18.000 farmacie private
convenzionate aderenti a Federfarma su tutto il territorio nazionale. Lo sciopero interesserà
l’intero turno di lavoro.
Le Organizzazioni Sindacali «Chiedono alla parte datoriale di tornare al tavolo di trattativa e di
riconoscere il valore reale della professione». Ad Oggi Federfarma è immobile e non dà risposte
adeguate a una categoria che ha svolto un ruolo cruciale durante gli anni più duri della
pandemia, ma che oggi denuncia salari fermi, carichi di lavoro crescenti e scarse tutele.
La proclamazione dello sciopero del 6 novembre arriva dopo mesi di stallo nelle trattative.
Ribadiamo che i farmacisti dipendenti delle farmacie private sono l’anello dimenticato del
sistema sanitario: professionisti con competenze scientifiche elevate, che garantiscono un
servizio di prossimità essenziale ai cittadini, ma che non vedono riconosciuto né
economicamente né normativamente il proprio ruolo.
Durante la pandemia, i farmacisti hanno rappresentato un presidio di salute sul territorio,
assicurando servizi di screening, tamponi, vaccinazioni e supporto informativo ai pazienti.
Oggi, a distanza di anni, la loro situazione contrattuale resta immutata, questo è
inaccettabile, che dopo aver garantito la tenuta del sistema sanitario, ci si ritrovi con stipendi fermi da anni e
senza un contratto che tuteli la dignità del lavoro».
È bene ricordare che il CCNL per i dipendenti da farmacie private regola non solo la
retribuzione ma anche le tutele in materia di orario, ferie, formazione professionale e

sicurezza. L’assenza di un rinnovo, «sta creando disuguaglianze crescenti tra lavoratori del pubblico e
del privato, e tra professionisti sanitari con pari responsabilità».
L’insoddisfazione cresce anche per la mancata valorizzazione della figura del farmacista
collaboratore, spesso costretto a svolgere funzioni di gestione e consulenza al pari dei
titolari, ma con retribuzioni ben inferiori. È pensiero condiviso che il blocco delle
trattative da parte di Federfarma rappresenta «un atto di chiusura grave e irresponsabile» che
rischia di compromettere la qualità del servizio e il clima all’interno delle farmacie.
L’obiettivo dello sciopero è spingere alla riapertura immediata del tavolo negoziale, sospeso
ormai da mesi.
Il giorno 6 novembre, alle ore 10:00, ci sarà un presidio davanti la sede di Federfarma
Molise a Campobasso in via Duca degli Abruzzi. “Chiediamo a TUTTI i dipendenti delle
Farmacie Private di partecipare numerosi per far sentire forte la voce dell’indignazione e ribadire il ruolo
delle farmacie come presidi di sanità territoriale.”


Lo sciopero del 6 novembre è di fondamentale importanza per comprendere anche la
disponibilità di Federfarma a riaprire il dialogo. Se nulla cambierà, saremo pronti a nuove
mobilitazioni.


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“Termoli per lo sport”: riconoscimenti a società, sportivi e cittadini che si distinguono nelle varie discipline sportive

Valorizzare le eccellenze sportive pientine e sensibilizzare i giovani sull’importanza della sana pratica sportiva.
Queste le finalità del neonato premio “Termoli per lo Sport”, un riconoscimento che sarà attribuito a
società, sportivi e cittadini che più si contraddistinguono nelle varie discipline. Una iniziativa che ha trovato
il parere favorevole ed unanime dell’ultimo consiglio comunale che si è tenuto il 29 ottobre scorso e che ha
votato anche la bozza di regolamento per l’assegnazione dei premi.


“Questo nuovo premio – ha commentato il vicesindaco e assessore Michele Barile promotore
dell’iniziativa – è un modo per ringraziare a chi fa dello sport uno strumento di crescita, inclusione e
orgoglio per la nostra Termoli”.
Il riconoscimento “Termoli per lo Sport” si divide nei seguenti tre premi:

  • Sportivo dell’anno destinato:
    a) All’atleta residente nel Comune di Termoli o tesserato per società sportive termolesi che abbia
    ottenuto risultati sportivi a livello regionale, nazionale o internazionale;
    b) Alla squadra appartenente ad associaizoni e società con sede a Termoli che abbia conseguito
    risultati sportivi a livello regionale, nazionale e internazionale;
  • Una vita per lo sport: riconsocimento attribuito a cittadini, tecnici o dirigenti che abbiano dato un
    contributo significativo alla promozione/pratica dell’attività sportiva termolese;
  • Sport e Solidarietà: Riconoscimento attribuito a chi si è particolarmente distinto, sia in ambito
    pubblico che privato, come singolo, associazione/organizzazione o impresa, per favorire lo
    svolgimento della pratica sportiva, con finalità educative e di aggregazione sociale;

La prima edizione della manifestazione si terrà nel 2026 con data da definire.

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Medico fa causa all’ASREM: la battaglia legale sui buoni pasto per i turnisti

foto MDL 2019

Un dirigente medico dell’Ospedale di Termoli, rappresentato e difeso dall’avv. Luca Damiano del Foro di
Vasto, ha avviato un’azione legale contro l’Azienda Sanitaria Regionale del Molise (ASREM), chiedendo il
riconoscimento del diritto al servizio mensa o, in alternativa, all’erogazione dei buoni pasto per ogni turno di
lavoro superiore alle sei ore. Il ricorrente sostiene di essere stato ingiustamente escluso dal beneficio dei
buoni pasto nonostante svolga turni di lavoro continuativi che spesso superano le sei ore giornaliere
evidenziando una disparità di trattamento rispetto a chi presta servizio presso l’Ospedale Cardarelli di
Campobasso, anch’esso gestito dall’ASREM, dove è attivo un servizio mensa per tutti i dipendenti, a
differenza del Presidio Ospedaliero di Termoli, dove egli presta servizio ed ove il servizio è stato attivato
solo da poco.
Il ricorso contesta inoltre la legittimità del Regolamento Aziendale approvato con Delibera n. 1432 del 17
ottobre 2024, che limita l’accesso ai buoni pasto ai soli dipendenti che effettuano un rientro pomeridiano,
escludendo di fatto i lavoratori turnisti. Secondo il ricorrente, tale regolamento si porrebbe in contrasto con il
Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro (CCNL) della Dirigenza Medica, che riconosce il diritto alla mensa
“in relazione alla particolare articolazione dell’orario di lavoro”. A sostegno della sua tesi, viene citata una
recente sentenza della Corte di Cassazione (n. 25622/2023), che ha ritenuto illegittimo un regolamento
analogo di un’altra azienda sanitaria, stabilendo che il diritto sorge per il solo fatto di superare le sei ore di
lavoro giornaliero, a prescindere dalla collocazione della pausa. L’ASREM si è costituita in giudizio,
sostenendo la piena legittimità del proprio operato, affermando di essersi conformata al CCNL, il quale,
secondo la sua interpretazione, le conferisce autonomia gestionale nell’organizzazione dei servizi.
L’esclusione dei turnisti senza rientro pomeridiano sarebbe quindi una scelta organizzativa legittima.
La prima udienza si è tenuta il 28 ottobre 2025. Il Giudice ha quindi rinviato la causa all’udienza del 25
novembre 2025 per verificare l’esito di un tentativo di conciliazione, lasciando aperta la porta a una possibile
risoluzione bonaria della controversia. Riusciranno a trovare un accordo?

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In manovra nessuna risposta sulla precarietà

Alfredo Magnifico

Contratti che durano pochissimi giorni, lavoretti pagati con i voucher, part time involontari, e ancora: rapporti irregolari, finti autonomi, a termine, il mondo della precarietà in Italia è variegato e radicato in tutti i settori, pubblico e privato, compresi gli ambiti che avrebbero bisogno di maggiori investimenti: scuola, università, pubblica amministrazione, centri per l’impiego, sanità.

Anche in questa legge di bilancio non è previsto niente per combattere la piaga della precarietà lavorativa: agevolazioni a favore delle imprese per le nuove assunzioni, incentivi per trasformazione contratti per genitori con almeno tre figli, detassazioni per i turni notturni e festivi.

Qualche briciola elargita sotto forma di bonus a favore delle aziende, che sulla carta mirano a stimolare un’occupazione stabile e giovanile e a potenziare gli ammortizzatori sociali, ma che non sono in grado di spostare di una virgola la situazione attuale.

·        Gli ultimi dati sulla povertà dicono che in questi anni la condizione delle persone è peggiorata; calo della produzione industriale, i cui tassi di crescita sono pari allo zero virgola, e le stime future fanno intravvedere che la situazione attuale è difficile e che in prospettiva i lavoratori incontreranno e si dovranno misurare con ulteriori problemi

Vero che si registra una crescita dell’occupazione, ma è altrettanto vero che questa crescita riguarda gli over 55, mentre i numeri dei disoccupati, dei neet e di chi ha difficoltà a entrare nel mondo del lavoro, lavoro stabile, sicuro, dignitoso e qualificato, non sono stati scalfiti da questa crescita, perché gli elementi negativi che ne impediscono l’ingresso sono ancora tutti lì.

I dati Istat parlano chiaro 2,6 milioni dipendenti a termine: questo tipo di rapporti va limitato alle esigenze realmente temporanee delle aziende e legato a specifiche causali di utilizzo, i part time involontari, arrivano a quota 3,2 milioni di dipendenti, per la maggior parte donne.

Andrebbero definite misure per consolidare gli orari di lavoro e

introdurre specifici sostegni al reddito per i part time ciclici.

Il lavoro occasionale: tra PrestO- prestazione Occasionale- e Libretto famiglia nel 2024 sono state lavorate oltre 6,5 milioni di ore andrebbero eliminate tutte le forme di voucher che alimentano e giustificano la logica del lavoretto e del lavoro al minor costo.

Nell’ambito del lavoro domestico si contano oltre 800 mila occupati, con un tasso di irregolarità pari al 47 per cento e quello nell’agricoltura, nel turismo, nel commercio, quando sono sommersi rappresentano un elemento di grande diseconomia sociale per il Paese: sottraggono fiscalità, contribuzione, stabilità. Vanno rafforzati diritti e tutele e introdotte misure di contrasto e di emersione.

L’economia sommersa in Italia vale 185,3 miliardi di euro e interessa più di 3 milioni di lavoratori nel 2023 (dati Istat): lavoro irregolare, appalti non genuini, intermediazioni illecite, finte cooperative, sfruttamento. “Servono più ispezioni, va vietato il subappalto a cascata, rafforzate le sanzioni, generalizzati gli indici di congruità e introdotti indicatori sintetici di affidabilità contributiva efficaci.

Ci sono i lavoratori autonomi, 5,2 milioni di occupati indipendenti di cui 3,3 milioni di autonomi puri, cioè senza dipendenti: per loro va definita una vera norma per garantire l’equo compenso a tutti, basato sui contratti collettivi e non sulle tariffe al ribasso.

Va esteso e rafforzato l’Iscro, l’unico strumento di sostegno al reddito nei periodi di calo o assenza di attività, vanno ampliate le tutele sociali come maternità, malattia e infortunio, va garantito l’accesso alle politiche attive e alla formazione.

L’Italia spende pochissimo, lo 0,22% del Pil, in politiche attive (fonte Inapp): per garantire il diritto all’orientamento, alla formazione e alla riqualificazione e per rimuovere gli ostacoli che tengono ai margini del mercato del lavoro donne, giovani, migranti, occorrono più risorse e investimenti in politiche settoriali per le transizioni ambientali, digitali, demografiche e conseguenti all’introduzione dell’intelligenza artificiale.

Nelle transizioni e nelle crisi andrebbe introdotto uno specifico ammortizzatore sociale strutturale che superi l’attuale frammentazione, il carattere emergenziale degli interventi e che tuteli tutti i lavoratori indipendentemente dalla tipologia di contratto.

Tutto questo nella legge di bilancio non c’è.

Alfredo Magnifico

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Prestigioso riconoscimento per l’Unità Operativa di Fisica Medica del Responsible di Campobasso

Al 13° Congresso Nazionale AIFM di Verona premiato come miglior contributo scientifico il lavoro del team diretto dal dott. Savino Cilla. Il Responsible Research Hospital primo partner europeo per la validazione di un innovativo sistema di radioterapia adattativa basato su intelligenza artificiale.

Si è appena concluso a Verona il 13° Congresso Nazionale dell’Associazione Italiana di Fisica Medica (AIFM), uno degli appuntamenti più significativi per la comunità scientifica e professionale della fisica applicata alla sanità. Dalla fisica nucleare alle più recenti tecnologie quantistiche, il congresso — ospitato nel prestigioso Palazzo della Gran Guardia — ha riunito circa mille esperti per discutere le più avanzate applicazioni della fisica moderna in radioterapia, imaging, medicina nucleare e radioprotezione.

La fisica medica rappresenta oggi un potente motore di innovazione per il mondo sanitario. Ne è testimonianza la lunga serie di premi Nobel per la Medicina assegnati a fisici, come per l’invenzione della TAC o della risonanza magnetica, tecnologie che hanno rivoluzionato la diagnostica per immagini. Il congresso ha messo in evidenza la complessità e il valore del lavoro quotidiano dei fisici medici, professionisti altamente qualificati — laureati in fisica e con diploma triennale di specializzazione — impegnati a garantire sicurezza e qualità nell’impiego delle radiazioni in radiologia, radioterapia e medicina nucleare, con importanti ricadute sul risk management e sull’Health Technology Assessment.

Negli ultimi anni, i fisici medici stanno contribuendo in modo decisivo all’introduzione dell’intelligenza artificiale in medicina, con potenzialità rivoluzionarie nella diagnosi, nel trattamento e nel monitoraggio delle malattie. In questo ambito, la UOSD di Fisica Medica del Responsible Research Hospital di Campobasso, diretta dal dott. Savino Cilla, ha portato a Verona diversi contributi di rilievo sull’impiego di tecniche di IA nella moderna radioterapia, sviluppate e implementate presso l’ospedale molisano.

Tra i progetti presentati, la dott.ssa Carmela Romano ha illustrato l’applicazione di un algoritmo predittivo della qualità dei piani dosimetrici per tecniche avanzate di radioterapia oncologica, implementato in collaborazione con la UOC di Radioterapia, diretta dal prof. Francesco Deodato. Questo filone di ricerca nasce da una stretta sinergia tra fisici medici e radio-oncologi, fondata su un dialogo quotidiano tra competenze scientifiche e cliniche. L’obiettivo è migliorare la qualità dei trattamenti radioterapici, rendendoli sempre più precisi, personalizzati e sicuri, per garantire risultati clinici di maggiore efficacia e maggiori prospettive di successo per i pazienti.

Un’attenzione particolare è stata riservata all’introduzione, per la prima volta in Italia, della radioterapia adattativa online su acceleratori convenzionali, resa possibile da un innovativo sistema di pianificazione basato su intelligenza artificiale, denominato Mozi. Questa tecnologia consente di modificare il piano di trattamento seduta per seduta, adattandolo alle variazioni anatomiche del paziente grazie alle immagini acquisite prima di ogni sessione. Ne risulta un piano di cura “su misura” giornaliero, con una precisione elevatissima che aumenta la probabilità terapeutica e riduce l’impatto sugli organi sani.

Il sistema Mozi, sviluppato dall’azienda americana Manteia, è stato proposto al Responsible Research Hospital, scelto come primo partner europeo per la validazione e l’implementazione clinica della tecnologia.

Tra i contributi premiati dal congresso, anche uno studio innovativo sull’utilizzo dell’intelligenza artificiale per la predizione della sopravvivenza globale nei pazienti oncologici con tumori in fase avanzata. Il modello, sviluppato dal gruppo del dott. Cilla su dati di uno studio multicentrico internazionale condotto con la collaborazione dei centri di Bologna, Meldola, Oslo e Trondheim, è in grado di stimare con elevata accuratezza la prognosi dei pazienti sulla base di variabili cliniche pre-trattamento, offrendo un supporto concreto alle decisioni terapeutiche.

Per la sua rilevanza scientifica e il potenziale impatto clinico, questo lavoro è stato premiato come miglior contributo scientifico nazionale del congresso, riconoscendo al team di Fisica Medica del Responsible Research Hospital di Campobasso un ruolo di eccellenza nel panorama della ricerca italiana ed europea.

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Colella in rappresentanza del Molise al Congresso dei Destination Manager d’Italia

Si è tenuto a Monopoli il secondo Congresso Nazionale di Assidema – Associazione Nazionale Destination Manager. La prima giornata, più istituzionale ha visto ospiti il Ministero degli Esteri con il Turismo delle Radici (Marina Gabrieli), la Regione Puglia con l’Assessore Gianfranco Lopane, l’Apt Basilicata con il Direttore Margherita Sarli, Anci Italia con il vicepresidente Vito Parisi, Confindustria Turismo con la presidente Marina Lalli, le Università di Bari e Lecce e tanti altri ospiti. La seconda giornata è stata più tecnica con i destination manager giunti da tutta Italia e i partner di Assidema, l’associazione il cui obiettivo è proprio definire, promuovere e valorizzare la figura professionale del destination manager, figura chiave nella pianificazione strategica e nella gestione sostenibile delle destinazioni turistiche.

In rappresentanza del Molise, Roberto Colella, professionista del settore è intervenuto sul rapporto tra turismo e biodiversità partendo dall’esempio della nostra regione. La figura del manager di destinazione è stata introdotta in Italia con la Legge 27 dicembre 2023, n. 206 e il Decreto “Made in Italy” per promuovere lo sviluppo turistico delle aree locali. Questo ruolo, definito anche come “professione non organizzata in ordini o collegi” ai sensi della Legge 4/2013, è essenziale per la pianificazione strategica e la valorizzazione delle destinazioni turistiche, migliorando la loro competitività e sostenibilità. 

Il Destination Manager (DM) o manager di destinazione è un manager responsabile della destinazione turistica che esplica la sua attività attraverso la pianificazione, organizzazione, direzione e controllo di tutte le attività legate alla gestione strategica della destinazione turistica stessa. Questa figura opera come facilitatore e coordinatore dei diversi stakeholders all’interno della destinazione turistica, con l’obiettivo di garantirne lo sviluppo sostenibile, valorizzarne le risorse locali e promuoverne la competitività partendo dall’analisi del mercato. In Molise tutto questo è fondamentale per facilitare lo sviluppo del nostro territorio, in ottica moderna, al passo con i tempi e quanto previsto dalla legge nazionale.

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