mercoledì, Novembre 26, 2025
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GdF Campobasso: cambio al vertice del nucleo di Polizia Economico – Finanziaria

Il Ten. Col. Ermete Liberatore, 55 anni, è il nuovo Comandante del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di
Campobasso. Prende il posto del Ten. Col. Marco Soldano che, dopo 4 anni alla guida del Reparto, è stato
assegnato al Gruppo della Guardia di finanza Foggia, quale Comandante.


Ieri, nella caserma ‘Zara”, si è tenuto il formale passaggio di consegne e l’avvicendamento tra gli ufficiali
superiori, alla presenza del Comandante Provinciale, il Col. Francalberto Di Rubbo.


In questi 4 anni, sotto la guida del Ten. Col. Marco Soldano, il Nucleo PEF di Campobasso ha ottenuto
importanti risultati in tutti i segmenti operativi in cui si esplica l’azione del Corpo, dal contrasto alle frodi fiscali,
alla repressione degli illeciti a danno del bilancio dello Stato e dell’Unione Europea, al contrasto alla criminalità
organizzata: in questo ultimo settore, si ricordano le operazioni “Piazza Pulita” e “Memory” (nell’ambito della
quale la Direzione Distrettuale Antimafia di Campobasso, nei mesi scorsi, ha notificato l’avviso di conclusione
delle indagini preliminari a 47 persone, accusate a vario titolo di reati che spaziano dall’estorsione al traffico
illecito di rifiuti, fino alla turbativa d’asta).


Il Ten. Col. Ermete Liberatore, coniugato e con due figli, si è arruolato nella Guardia di finanza nel 1992. Al
termine del periodo di formazione presso l’Accademia di Bergamo ha comandato i baschi verdi di Brindisi
durante l’operazione “Primavera”, volta al contrasto del contrabbando di sigarette; successivamente ha svolto
incarichi di comando presso i Nuclei (di Polizia Tributaria, ora di Polizia Economico-Finanziaria) di Ancona,
Palermo e Napoli, nonché la Scuola Ispettori di L’Aquila e il Nucleo Speciale Frodi Tecnologiche. Dal 18
settembre 2025 è il nuovo Comandante del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Campobasso.

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Safety expo, l’Intelligenza artificiale è la leva strategica per il futuro del settore della prevenzione incendi

(Adnkronos) – L’Intelligenza artificiale come leva strategica per il futuro del settore della prevenzione incendi. Questo uno dei temi centrali della seconda giornata di Safety expo prevenzione incendi in corso a Bergamo. La transizione digitale, favorita dai progressi tecnologici e dall’adozione di approcci innovativi, offre ai progettisti strumenti sempre più sofisticati per ottimizzare la sicurezza antincendi. In questo contesto, l’Intelligenza artificiale si sta affermando come tecnologia abilitante capace di trasformare processi e metodologie. Parallelamente, è emerso con forza un punto cruciale: l’Intelligenza artificiale apre opportunità straordinarie, ma comporta anche il rischio di una semplificazione eccessiva, che richiede un approccio consapevole e attento. Come ha spiegato Maddalena Rostagno, coordinatore task group generative AI-FA1 European material modelling council e leader WG innovation construction Iam-I (EC platform): “Le potenzialità dell’intelligenza artificiale nella prevenzione degli incendi sono straordinarie, soprattutto sul fronte delle analisi predittive basate su deep learning e machine learning. Oggi, grazie a calcolatori molto più potenti rispetto al passato, è possibile elaborare milioni di dati, combinare variabili non lineari e arrivare a previsioni sempre più ampie e precise, anche su processi naturali estremamente complessi. E' qui che possiamo compiere un vero salto in avanti”. Ma a queste grandi opportunità si affiancano anche rischi e criticità, come il pericolo di semplificare troppo l’approccio all’Ia e di non costruire basi adeguate per la sua applicazione. “Allo stesso tempo – ha precisato Maddalena Rostagno – dobbiamo muoverci con grande cautela. Esiste infatti un rischio concreto di investire male: spesso si cerca di implementare algoritmi per processi che non hanno realmente bisogno di essere migliorati con l’Ia. A volte la soluzione non è un modello predittivo, ma un rafforzamento del capitale umano – ad esempio più competenze specialistiche – che può portare risultati molto più concreti. Prima di applicare l’intelligenza artificiale, è indispensabile un’analisi strutturale dell’azienda: capire dove ci sono dati utilizzabili, valutare se un algoritmo può realmente migliorare quel processo o se servono invece altri interventi organizzativi. Il problema di fondo è che la trasformazione digitale non è ancora sufficiente. Molte aziende non hanno abbastanza dati o non hanno ancora sviluppato una vera cultura del dato. Le informazioni sono disperse in archivi cartacei, computer e cartelline non classificate: manca una strutturazione interna che permetta di rendere i processi leggibili e utilizzabili da un punto di vista analitico”. Un’accelerazione forzata sarebbe quindi controproducente. “Su tutto questo – sottolinea l’esperta – pesa una spinta mediatica fortissima che porta a pensare di dover adottare l’intelligenza artificiale a tutti i costi. Ma non è così: senza fondamenta solide – digitalizzazione, raccolta e classificazione dei dati, cultura organizzativa – nessun progetto può funzionare davvero. Lo confermano anche i dati del Mit, secondo cui oltre il 90% dei progetti di Ia avviati a livello globale fallisce proprio per la mancanza di basi adeguate. A complicare il quadro c’è poi l’impatto della cosiddetta Ia generativa, che ha accorciato le distanze percepite dalle aziende, facendo sembrare che basti usare un chatbot o uno strumento generativo per ‘fare intelligenza artificiale’. In realtà, questi strumenti automatizzano soprattutto task semplici o amministrativi, mentre la vera rivoluzione è altrove: nelle analisi predittive, che possono trasformare davvero i processi e aiutare a prevenire rischi e criticità”. —lavoro/datiwebinfo@adnkronos.com (Web Info)

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Ia, l’esperta: “Con ddl cambia il codice penale e si rafforza la tutela alla persona”

(Adnkronos) – Approvata la legge quadro sull’intelligenza artificiale, cambia il codice penale e si rafforza la tutela alla persona. A spiegarlo, in un'intervista all'Adnkronos/Labitalia, l'avvocata Lilla Laperuta, esperta di Diritto del lavoro e contratti pubblici. "La rivoluzione informatica – afferma – che, a partire dal secondo Novecento, ha dilatato in maniera esponenziale l’impiego di strumenti digitali nella quotidianità, unitamente all’evoluzione tecnologica per effetto della quale oggi le ‘macchine’ dispongono ormai di margini di auto-apprendimento, auto-organizzazione e auto-decisione, deve necessariamente rispondere alla domanda posta dalla società civile di assicurare la tutela dei diritti e delle libertà delle persone. Al riguardo Stefano Rodotà si domandava se, 'nel mondo divenuto globale e segnato dalle innovazioni scientifiche e tecnologiche', il principio di dignità è ancora un viatico. Ed invero, in tale direzione, l’Unione europea ha approntato strumenti regolatori su più ambiti caratterizzati dalla digitalizzazione, quali la protezione dei dati personali, i diritti sui dati e contenuti digitali, la responsabilità dei fornitori di servizi digitali, la concorrenza dei mercati digitali, il commercio elettronico. Con specifico riguardo all’intelligenza artificiale, al fine di garantirne un utilizzo 'corretto, trasparente e responsabile, e in una dimensione antropocentrica', rileva il regolamento UE 2024/1689 del Parlamento e del Consiglio del 13 giugno 2024, che 'stabilisce regole armonizzate sull’intelligenza artificiale' cosiddetta Ai Act".  "Adesso – sottolinea – nell’intento di promuovere un approccio trasparente e rispettoso dei diritti fondamentali al Regolamento (UE) 2024/1689, si affianca la neonata legge quadro, approvata in via definitiva ieri, quale fonte regolatoria nazionale in materia di principi e governance dei sistemi d’intelligenza artificiale. Quanto ai rapporti con l’AI Act, secondo i principi stabiliti dalla Corte di giustizia dell’Unione europea e dalla stessa Corte costituzionale italiana (a partire, riguardo a quest’ultima, dalla sentenza cosiddetta Granital, n. 170 del 1984), viene chiarito il regolamento europeo ha preminenza sulla legge italiana. Quest’ultima, pertanto, si intende rivolta agli aspetti tipici della realtà socio-economica nazionale e ai profili non espressamente coperti dalla normativa unionale e a quelli che la medesima rimette proprio alla disciplina dei singoli Stati membri".  Si legge all’articolo 3: 'L’utilizzo di sistemi di intelligenza artificiale non deve recare pregiudizio allo svolgimento con metodo democratico della vita istituzionale e politica'. "A questo riguardo nel corso dell’esame alla Camera – precisa – è stata aggiunta la previsione che l’utilizzo di sistemi di intelligenza artificiale non debba altresì pregiudicare la libertà del dibattito democratico da interferenze illecite, da chiunque provocate, tutelando gli interessi della sovranità dello Stato nonché i diritti fondamentali di ogni cittadino riconosciuti dall’ordinamento nazionale ed europeo'. L’Agenzia per l’Italia digitale (AgID) e l’Agenzia per la cybersicurezza nazionale (Acn) sono designate, all’articolo 20, quali autorità nazionali per l’intelligenza artificiale: esse sono, dunque, responsabili di garantire l’applicazione e l’attuazione della P6 normativa nazionale ed unionale.  "Il Capo V – analizza l'esperta rubricato 'Disposizioni penali' prevede all’articolo 26 una serie di modifiche al codice penale. In primo luogo viene integrato l’art. 61, primo comma, c.p. in materia di circostanze aggravanti comuni, prevedendosi ora tra le predette aggravanti l’aver commesso il fatto mediante sistemi di intelligenza artificiali quando: gli stessi, per la loro natura o le modalità di utilizzo, abbiano costituito mezzo insidioso; il loro impiego abbia comunque ostacolato la pubblica o privata difesa; il loro impiego abbia aggravato le conseguenze del reato.  "Si ricorda – chiarisce – che l’art. 61, primo comma, c.p. prevede, tra l’altro, le aggravanti dell’aver profittato di circostanze di tempo, di luogo o di persona, anche in riferimento all’età, tali da ostacolare la pubblica o privata difesa (n. 5) e dell’aver aggravato o tentato di aggravare le conseguenze del delitto (n. 8). L’aggravante di cui la norma in commento si applica ai casi in cui l’ostacolo alla pubblica o privata difesa o l’aggravamento delle conseguenze del reato derivino dall’impiego di sistemi di intelligenza artificiale. Si prevede, ancora, l’introduzione di una circostanza aggravante del delitto di attentati contro i diritti politici del cittadino di cui all’art. 294 c.p. L’art. 294 c.p. nel testo vigente punisce con la reclusione da uno a cinque anni chiunque con violenza, minaccia o inganno impedisce in tutto o in parte l’esercizio di un diritto politico, ovvero determina taluno a esercitarlo in senso difforme dalla sua volontà. Nello specifico, la novella introduce un comma aggiuntivo all’art. 294 c.p. volto a prevedere una circostanza aggravante a effetto speciale ai sensi della quale si prevede la reclusione da due a sei anni se l’inganno è posto in essere mediante l’impiego di sistemi di intelligenza artificiale". "Infine – continua l'avvocata Lilla Laperuta – s'introduce nel codice penale l’art. 612-quater, volto a prevedere il nuovo reato di 'Illecita diffusione di contenuti generati o manipolati con sistemi di intelligenza artificiale', nell’ambito del titolo XII (Delitti contro la persona), capo III (Delitti contro la libertà individuale), sezione III (Delitti contro la libertà morale). Il nuovo art. 612-quater c.p. punisce con la reclusione da 1 a 5 anni chiunque cagioni un danno ingiusto ad una persona cedendo, pubblicando o diffondendo, senza il suo consenso, immagini, video o voci falsificati o alterati mediante l’impiego di sistemi di intelligenza artificiale e idonei a trarre in inganno sulla loro genuinità. Secondo quanto riportato dalla relazione illustrativa attraverso la disposizione in commento si vuole offrire una tutela rafforzata della persona, incentrando 'l’offensività della condotta sul pregiudizio all’autodeterminazione ed al pieno svolgimento della personalità, circostanza confermata anche dalla collocazione sistematica della disposizione fra i delitti contro la persona e, segnatamente contro la libertà morale'. Il delitto, inoltre, è punibile a querela, ma si procede d’ufficio se il fatto è connesso con altro delitto per il quale si deve procedere d’ufficio ovvero se il fatto è commesso nei confronti di persona incapace, per età o infermità, o nei confronti di una pubblica autorità a causa delle funzioni esercitate". —lavoro/normewebinfo@adnkronos.com (Web Info)

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Amazon, da provincia a clienti nel mondo, 45% pmi su negozio on line ha sede in zone rurali

(Adnkronos) – Amazon ha annunciato gli ultimi dati del report sull’impatto delle oltre 20.000 piccole e medie imprese (pmi) italiane che vendono sul suo negozio online. Di queste, oltre il 65% ha venduto anche al di fuori dei confini nazionali, registrando più di 1.2 miliardi di euro di vendite all’estero. Sul totale delle pmi presenti su Amazon, sono oltre 9.000 (più del 45%) quelle che provengono da aree rurali o a bassa densità di popolazione. Nel solo 2024, 6.000 di queste hanno registrato 500 milioni di euro di vendite all’estero. Lombardia, Campania, Lazio, Toscana ed Emilia-Romagna sono le prime cinque regioni più virtuose per valore di vendite all’estero e con il più alto numero di pmi locali presenti sul negozio online; Germania, Francia, Stati Uniti, Regno Unito e Spagna sono i Paesi in cui le pmi italiane hanno venduto con maggiore successo. Questi i risultati presentati oggi in occasione dell’evento 'Il giro del mondo in 10 anni di vetrina made in Italy di Amazon' tenutosi a Milano, presso la sede dell’azienda. Tra gli ospiti presenti, rappresentanti istituzionali e 10 pmi partner di vendita di Amazon provenienti da 10 differenti regioni italiane, tra le prime ad aver creduto e aderito al progetto, integrando la vetrina made in Italy tra i propri canali di vendita. Nata nel 2015 dalla volontà di promuovere l’eccellenza della creatività e del saper fare italiano, la vetrina made in Italy di Amazon oggi supporta oltre 5.500 aziende del Made in Italy a vendere i propri articoli in undici Paesi del mondo. Sono più di 3 milioni i prodotti della vetrina messi a disposizione dei clienti a livello internazionale e 18 i percorsi regionali presenti all’interno della vetrina che ospitano le tipicità locali. Dal 2019, la vetrina gode della collaborazione di Agenzia Ice, che promuove e supporta le aziende che aderiscono al bando a vendere su Amazon e sulla vetrina made in Italy attraverso specifiche attività di marketing per l’e-commerce. Tra queste, un piano di formazione per la vendita online e di promozione dei loro prodotti, in Italia e all’estero. L’accordo tra Agenzia Ice e Amazon ha coinvolto finora oltre 2.800 pmi italiane e messo a disposizione dei clienti Amazon a livello internazionale più di 700.000 nuovi prodotti made in Italy. “Il valore del Made in Italy e dell'imprenditoria italiana è riconosciuto in tutto il mondo e gli strumenti che il digitale offre alle aziende del nostro Paese sono una leva concreta di sviluppo del business al di fuori dei confini nazionali. Oggi la vetrina made in Italy di Amazon festeggia i primi 10 anni dal suo lancio e, come Agenzia Ice, plaudiamo al lavoro svolto insieme sin dall'inizio della nostra collaborazione, avviata nel 2019, che ha portato benefici concreti alle oltre 2.800 aziende coinvolte. Uno strumento accessibile e concreto. Per questo stiamo mettendo le basi,nell’ipotesi in fase di valutazione, di proseguire e rafforzare la nostra sinergia. Certi che sia un canale efficace per la promozione all'estero delle nostre eccellenze. In linea con l’impostazione della diplomazia della crescita”, ha dichiarato Matteo Zoppas, presidente di Agenzia Ice. “La Vetrina Made in Italy è una storia di successo della strategia di sostegno all’export italiano nel mondo: con un investimento pubblico di 11,5 milioni di Euro è stato generato un fatturato superiore a 650 milioni di Euro in 10 anni. Risultati che confermano quanto sia strategico, per un tessuto imprenditoriale come quello italiano, favorire l’accesso a strumenti digitali avanzati, capaci di amplificare la visibilità internazionale e ridurre le barriere all’ingresso sui mercati. Transizioni digitali e verdi sono una garanzia di crescita esponenziale dell’export e della proiezione delle aziende nel mondo”, ha commentato Fabrizio Lobasso, vicedirettore generale per l’internazionalizzazione economica al ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale. “Le piccole e medie imprese sono la spina dorsale dell’economia italiana. Come loro alleati, siamo felici di offrire nuovi strumenti, occasioni di formazione e visibilità, in Italia e all’estero”, afferma Giorgio Busnelli, vp e country manager di Amazon Italia.  “Dieci anni fa la vetrina made in Italy di Amazon nasceva come un esperimento. Oggi è uno store internazionale consolidato, che porta l’eccellenza delle piccole e medie imprese italiane nel mondo. Un traguardo possibile grazie alla fiducia delle aziende che hanno accettato la sfida e alla collaborazione con partner istituzionali come Agenzia Ice, il ministero degli Affari Esteri e della cooperazione internazionale e il ministero delle Imprese e del made in Italy. La nostra forza è crescere insieme: innoviamo al fianco di chi crede che la collaborazione sia la chiave per trasformare le idee in opportunità e generare un impatto positivo per il Paese”, continua.  Oggi Amazon ha inoltre annunciato che dal 5 al 12 ottobre sarà disponibile per i clienti giapponesi ed europei una speciale finestra dal nome 'Happy 10th anniversary made in Italy!', che consentirà loro di conoscere e acquistare una curata selezione di prodotti dell’eccellenza del Bel Paese all’interno della vetrina made in Italy. Tra le aziende presenti sulla vetrina giapponese, anche Emilia Food Love, pmi della provincia di Reggio Emilia che dal 2017 vende prodotti della tradizione gastronomica emiliana ai clienti Amazon in Italia e nel mondo. Da quando è presente sul negozio online ha esteso il suo mercato dall’Europa (dove vende principalmente in Germania, Paesi Scandinavi e Regno Unito) agli Stati Uniti e, appunto, al Giappone. “Delineare l’identikit del nostro cliente tipo all’estero non è complesso”, racconta Andrea Magnone, co-titolare di Emilia Food Love “sono consumatori appassionati dell’autentico cibo italiano, che spesso faticano a reperire localmente, motivo per cui si affidano con piacere alla nostra selezione di qualità”. Aggiunge Rossella Perri, co-founder insieme a Magnone del progetto: “Ci siamo dati l’obiettivo di portare nel mondo il vero gusto Italiano, ponendoci da intermediari tra produttori locali e clienti internazionali: grazie al digitale infatti offriamo ai piccoli artigiani locali l’accesso a mercati e clienti che da soli non riuscirebbero a raggiungere. In quest’ottica la vetrina Made in Italy di Amazon si è rivelata un partner strategico”. “Giappone e Italia condividono molte sfide comuni. Tra queste, la necessità di sostenere le realtà di piccole e medie dimensioni in un contesto globale sempre più competitivo. La vetrina ‘Made in Italy’, lanciata da Amazon Italia nel 2015, rappresenta un’ iniziativa all’avanguardia che valorizza le imprese di piccole e medie dimensioni, cuore pulsante del made in Italy, offrendo loro una piattaforma concreta per crescere sui mercati esteri. Lo stesso accade in Giappone con il ‘Japan Store’ di Amazon. Confido che iniziative come queste continuino a contribuire in modo significativo alla crescita commerciale delle piccole e medie attività in Giappone, in Italia e in tutto il mondo”, commenta Nabeshima Tokuko, console generale aggiunta del Giappone a Milano. “Questo traguardo rappresenta una grande opportunità per riflettere sulla solida partnership tra Italia e Stati Uniti. I nostri due Paesi condividono una lunga storia di collaborazione, e eventi come questo ci ricordano quanto possiamo realizzare quando lavoriamo insieme. Che si tratti di commercio, scambi culturali o innovazione, i legami tra le nostre nazioni continuano a rafforzarsi”, dichiara Daniel Cederberg, console degli Stati Uniti per gli affari politici ed economici a Milano. Le oltre 20.000 pmi italiane che vendono attraverso Amazon sono distribuite su tutto il territorio nazionale, contribuendo a generare valore all’interno delle singole economie locali in modo omogeneo. Analizzando in particolare le vendite all’estero dalle pmi nelle singole regioni, la Lombardia si conferma la prima in classifica per valore dell’export, con oltre 345 milioni di euro di vendite registrate all’estero nel 2024 e più di 3.400 pmi della regione presenti su Amazon, di cui oltre il 65% esporta. Seguono la Campania, con un export di oltre 170 milioni di euro e più di 3.100 pmi, di cui oltre il 60% esporta; Lazio con più di 115 milioni di euro registrati all’estero e più di 1.800 pmi, di cui oltre il 65% esporta; Toscana, con più di 100 milioni di euro registrati all’estero e oltre 1.100 pmi, di cui più del 65% esporta. A chiudere la top 5 infine l’Emilia-Romagna, con oltre 1.400 pmi, di cui più del 65% esporta. Queste ultime nel 2024 hanno registrato più di 95 milioni di euro di vendite all’estero. Tra le altre regioni con un elevato livello di export figurano anche Piemonte (più di 85 milioni di euro e oltre 1.100 pmi); Veneto (più di 80 milioni e oltre 1.400 pmi); Puglia (più di 45 milioni e oltre 1.600 pmi); Sicilia ( più di 45 milioni e oltre 1.300 pmi) e Marche (più di 40 milioni e oltre 550 pmi). Da quando Amazon è arrivata in Italia, nel 2010, ha investito oltre 25 miliardi di euro per costruire infrastrutture, creare posti di lavoro e supportare migliaia di imprese locali. Solo nel 2024, gli investimenti hanno superato i 4 miliardi di euro. Attualmente l’azienda impiega nel nostro Paese oltre 19.000 persone con contratto a tempo indeterminato, attive in oltre 60 strutture distribuite su tutto il territorio nazionale – tra cui sedi logistiche, uffici corporate, data center e il servizio clienti. A questi si aggiungono i posti di lavoro indiretti: secondo le stime di Keystone, nel 2024, si stima che gli investimenti di Amazon in Italia abbiano sostenuto oltre 40 mila posti di lavoro indiretti e più di 10mila posti di lavoro indotti in settori come costruzioni, logistica e altri servizi professionali. —lavorowebinfo@adnkronos.com (Web Info)

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Sprint room-l’innovazione amica delle persone’, l’Intelligenza artificiale non spaventa purché regolata e orientata al bene comune

(Adnkronos) – "L'Intelligenza artificiale non spaventa gli italiani, purché sia regolata e orientata al bene comune". E' quanto emerso da Sprint room – l'innovazione amica delle persone', l'evento organizzato oggi alla Camera dei Deputati da Sprint-Italia con il patrocinio di Unione nazionale consumatori, nell’ambito della Rome Future Week. Il convegno ha rappresentato un dialogo strutturato tra diversi stakeholder dell'innovazione.  Nel primo panel si sono confrontati esperti e ricercatori, molto attivi anche sui social network con la loro attività di divulgazione: Gianni Bientinesi (presidente business Intelligence Group), Fjona Cakalli (tech reporter e conduttrice tv), Jacopo Ierussi (presidente Assoinfluencer), Antonio Palmieri (Presidente Fondazione Pensiero Solido), Stefano Rossi (Psicopedagogista, scrittore e divulgatore), Valerio Rosso (medico-chirurgo, psichiatra e psicoterapeuta). Per poi passare la parola ad alcune delle aziende che contribuiscono a creare innovazione nel nostro Paese e che hanno raccontato esempi concreti di innovazione responsabile e alto impatto sociale: Anastasia Buda (Samsung), Cristina Camilli (Coca Cola), Filippo De Caterina (L'Oréal Italia), Luana Lavecchia(TikTok), Michele Rillo (iliad), Eugenio Serra (Meta Italia), Mattia Tarelli (Google). Il messaggio centrale emerso dall'evento è che l'innovazione tecnologica non può essere sviluppata senza considerare l'impatto sui diritti e il benessere dei cittadini. "L'innovazione – ha sottolineato Massimiliano Dona, presidente dell'Unione nazionale consumatori – deve servire davvero ai cittadini e non solo al business. E' necessario un cambio di paradigma che riconosca una responsabilità condivisa tra istituzioni, aziende tecnologiche e società civile". L'Osservatorio RI-Generazione, curato da Business intelligence group, partner di Sprint, è stato presentato durante l'evento, fornendo una fotografia inedita del rapporto degli italiani con l'innovazione tecnologica. La ricerca, condotta su oltre 1.000 intervistati rappresentativi della popolazione italiana adulta, ha evidenziato alcuni dati. Il 63% degli italiani ritiene che l'innovazione possa favorire una società più giusta e inclusiva, con percentuali ancora più alte tra i giovani (media 3.00 su 4 per i 18-24enni) e i residenti del Sud (2.87 vs media nazionale 2.71). Il 74% si dichiara favorevole all'intelligenza artificiale quando applicata ad ambiti specifici, con particolare fiducia verso diagnosi medica (30%) e tutela ambientale (26%). Solo il 26% teme la perdita del lavoro a causa dell'automazione – un dato molto inferiore alle aspettative comuni. Le vere preoccupazioni riguardano l'uso improprio dei dati personali (44%), la disinformazione (38%) e la mancanza di regole chiare (37%) Emerge, inoltre, che solo il 26% degli intervistati dichiara di non fidarsi completamente dell'Ia 'in nessun caso' – principalmente persone over 65, con basso livello di istruzione e che vivono sole – mentre la maggioranza mostra una 'fiducia condizionata' legata ai benefici tangibili. L'evento 'Sprint room' segna una nuova tappa nel percorso verso un'innovazione più responsabile e inclusiva. "Questo – ha commentato Massimiliano Dona – è un passo in avanti verso un nuovo paradigma di sviluppo tecnologico basato sul dialogo costruttivo tra tutti gli stakeholder. Continueremo a lavorare per trasformare questa visione in realtà concrete a beneficio di tutti i cittadini." Sprint Room è stato organizzato nell'ambito della Rome Future Week, con il patrocinio dell'Unione nazionale consumatori e la partecipazione di Coca Cola, Google, iliad, L'Oréal Italia, Meta, Samsung Electronics Italia e TikTok. —lavoro/datiwebinfo@adnkronos.com (Web Info)

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ASReM e sindacati uniti per una sanità più efficiente: storico accordo su orari e incarichi

Giornata di svolta per l’Azienda Sanitaria Regionale del Molise. Presso la sede di via Ugo Petrella a Campobasso, a seguito di incontri tra i vertici aziendali e le organizzazioni sindacali, si è giunti alla sottoscrizione di due importanti e storici accordi. Un risultato, frutto di un dialogo costruttivo, che segna un passo avanti significativo nella razionalizzazione e nell’ottimizzazione dell’area del comparto sanitario regionale.

Il primo traguardo raggiunto lo scorso 11 settembre riguarda l’articolazione dell’orario di lavoro per tutto il personale sanitario. L’accordo ha permesso di razionalizzare e omogeneizzare gli orari tra le diverse strutture ospedaliere del territorio molisano. Sono stati adottati dei modelli operativi che rispettano pienamente la normativa di settore, conciliando le esigenze dell’Azienda con quelle dei lavoratori. Questa riorganizzazione non solo promette una maggiore efficacia ed efficienza dei servizi, ma ha anche risvolti economici positivi, ottimizzando l’uso delle risorse.

Un altro punto cruciale affrontato e risolto è stata la riorganizzazione interna del personale, con un’attenzione particolare agli incarichi professionali e gestionali. A causa delle lunghe e complesse sfide legate al periodo del COVID-19, questo aspetto non era stato affrontato in maniera esaustiva. Ora, grazie al lavoro congiunto tra ASReM e OO.SS., l’assegnazione di incarichi e responsabilità segue criteri mirati a migliorare l’efficacia e l’efficienza delle prestazioni di tutto il personale. Il nuovo sistema, a matrice di responsabilità, definito lunedì 15 settembre 2025, mira a valorizzare le competenze individuali, assicurando che ogni ruolo sia ricoperto dalla persona più adatta, a beneficio dell’intera sanità molisana.

“Sono soddisfatta per il lavoro svolto e l’impegno profuso dalle parti coinvolte – ha aggiunto la Direttrice Amministrativa dell’ASReM, Grazia Matarante – Basti pensare che da circa 850 profili orari siamo approdati alla definizione di una decina. Ma, soprattutto, sono entusiasta per l’avvio di un percorso di valorizzazione delle risorse umane dell’intero comparto che porterà, senz’altro, ad una maggiore adeguatezza e ad una migliore funzionalità di tutta l’ASReM e alla individuazione di diverse responsabilità volte alla realizzazione dei singoli processi aziendali”

“La partecipazione attiva e costruttiva delle organizzazioni sindacali e la grande attenzione dai nostri vertici aziendali – ha ribadito il Direttore Generale, Giovanni Di Santo – sono stati elementi determinanti per il raggiungimento di questi importanti risultati. Dopo anni, sono state certamente gettate e basi per un futuro più stabile e funzionale nell’ambito dell’assistenza sanitaria molisana”.

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Siviero (eCampus): “Eventi come Fashion & Talents uniscono sapere e saper far fare”

(Adnkronos) – "Abbracciare questa iniziativa di anno in anno è fondamentale in quanto è la possibilità di mettere insieme il sapere, il saper fare, il saper far fare. L'università è il luogo del sapere e in parte del saper fare. L'Accademia, invece, è il saper fare e il saper far fare, che è un elemento importante. Mi sono sempre battuto perché il sistema delle Accademie potesse interagire sistematicamente con il sistema universitario". Così Enzo Siviero, rettore dell'Università eCampus, nel corso della VII edizione di “Fashion & Talents”, la sfilata-evento, organizzata da Accademia del Lusso e Università eCampus, in piazza di Spagna a Roma, dove ieri sera hanno preso vita le creazioni degli studenti, nate dalle collaborazioni con Giuliano Fujiwara, No Limits e Romeo Gigli.  “Questo evento è la dimostrazione che si può fare e si deve fare nell'interesse del Paese, perché il Made in Italy, per fortuna, non tramonta mai e credo che siamo in grado di dimostrare che questi nostri ragazzi meritano tutta la soddisfazione che possiamo dare loro, perché devono guardare avanti con un'espressione come il sorriso. Il sorriso guarda al futuro ed è l'anticamera della felicità – spiega il rettore Siviero -. Il sorriso è vita e questi ragazzi hanno bisogno di sognare: chi non ama i propri sogni non ha futuro".  Siviero ha rivolto poi un pensiero a Giorgio Armani, da poco scomparso: "è l'emblema assoluto a livello mondiale, non solo per quello che ha fatto, ma per quello che rappresenta, perché noi abbiamo bisogno di esempi per i nostri giovani. Gli esempi non sono molti, vanno valorizzati, bisogna fare in modo che questi esempi diventino il must, cioè l'elemento caratterizzante del nostro essere. Credo che la grande forza di Armani – ha sottolineato – sia anche quella di avere lasciato un segno oltre quello della maison. Ha insegnato come si deve operare, oltre a caratteristiche italiane quali la fantasia, la creatività e la capacità di superare sempre ogni difficoltà”, ha concluso.  —lavorowebinfo@adnkronos.com (Web Info)

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Onorato: “Roma palcoscenico ideale per scambio di esperienze e culture”

(Adnkronos) – "Roma è un ponte naturale per qualunque cosa, non può non essere il palcoscenico ideale per uno scambio di esperienze e di culture. Complimenti all'Accademia del Lusso non solo per aver individuato questo modello che permette agli studenti di poter dimostrare le loro abilità e fatiche del percorso accademico, ma anche per aver avuto l’idea di unire negli anni tante altre accademie. Quest'anno si uniscono due paesi così distanti, l’Harper College dell’Illinois e l’Associazione dei Fashion Designer del Distretto di Linping, Hangzhou, in Cina. Due realtà apparentemente distanti, ma che, da un punto di vista stilistico nel settore moda, hanno la necessità di un dialogo”. Così Alessandro Onorato, assessore ai Grandi eventi, Sport, Turismo e Moda di Roma Capitale, alla VII edizione di “Fashion & Talents”, la sfilata-evento, organizzata da Accademia del Lusso e Università eCampus in piazza di Spagna a Roma, dove ieri sera, hanno preso vita le creazioni degli studenti, nate dalle collaborazioni con Giuliano Fujiwara, No Limits e Romeo Gigli.  “Negli anni precedenti Accademia del Lusso è riuscita a raggiungere anche il continente africano. Quindi, è una cifra utile, intelligente, che dà l'opportunità ai nostri studenti di avere uno scambio culturale prezioso con altre culture, altri stili di esprimere la moda”, conclude Onorato.  —lavorowebinfo@adnkronos.com (Web Info)

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Gramigna (Accademia del Lusso): “Nostra mission è promuovere i talenti”

(Adnkronos) – “Ogni edizione di Fashion & Talents è differente: cambiano gli studenti, la creatività e la mission. L'unico scopo che non cambia è quello di promuovere i nostri talenti e quelli che arrivano da oltreoceano. Quest’anno ci sono scuole diverse, come l’Harper College di Chicago, studenti che sono talenti promettenti e vogliono far conoscere le loro collezioni in Italia. Noi siamo divulgatori del Made in Italy, ma ci piace confrontarci con realtà internazionali perché la moda è trasversale, così come la comunicazione e il talento internazionale”. Così Laura Gramigna, direttore di Accademia del Lusso – Roma, in occasione della VII edizione di “Fashion & Talents”, la sfilata-evento, organizzata da Accademia del Lusso e Università eCampus in piazza di Spagna a Roma, dove ieri, mercoledì 17 settembre, hanno preso vita le creazioni degli studenti, nate dalle collaborazioni con Giuliano Fujiwara, No Limits e Romeo Gigli.  L’edizione 2025 di Fashion & Talents sostiene l’associazione onlus 'Modelli si Nasce', la prima e unica associazione in Italia che prepara i ragazzi autistici per entrare nel mondo della moda e della comunicazione superando le barriere e i pregiudizi legati all’autismo attraverso la valorizzazione della bellezza nella diversità. "E' un'associazione, che ho particolarmente a cuore, di ragazzi autistici, straordinari che, in questa occasione, sfilano e sono protagonisti. Trattiamo un tema molto importante, quello dell'inclusione. Un tema che non c’è mai, però, nella moda. Accademia del Lusso, pertanto, si fa promotrice anche di talenti che vorrei chiamare meravigliosamente diversi. Siamo molto emozionati per questa VII edizione con tante novità in passerella”.  All’evento ha partecipato anche una rappresentanza dell’Associazione dei Fashion Designer del Distretto di Linping, Hangzhou, organizzazione sociale senza scopo di lucro, fondata spontaneamente da stilisti di eccellenza, imprenditori del settore moda e consulenti di brand del distretto di Linping, impegnati nella promozione dell’industria della moda e nella valorizzazione dei talenti del design: “un'associazione di giovani talenti cinesi che vogliono far conoscere il loro know how e questo sarà uno scambio futuro con i nostri fashion designer che andranno probabilmente in Cina per creare delle produzioni che andranno poi oltreoceano e in tutto il mondo. Quella di Linping è una grande associazione, un distretto molto importante nella moda, che esporta in tutto il mondo e ci sembrava doveroso presentare anche le loro creazioni perché sono comunque attuali – precisa – Le vedremo sfilare in passerella stasera e sono innovative, né più né meno delle creazioni dei nostri studenti, che coltiviamo con molto amore e dedizione”. Nel corso della serata, non è mancato un momento per ricordare Giorgio Armani: "Un grande come lui non può non essere ricordato in una serata come questa, dove si celebra il talento e la moda. È stata una grande perdita per il mondo della moda", conclude il direttore di Accademia del Lusso di Roma.  —lavorowebinfo@adnkronos.com (Web Info)

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‘Fashion & Talents’, Piazza di Spagna diventa passerella a cielo aperto

(Adnkronos) – Piazza di Spagna si è trasformata in una passerella a cielo aperto per la settima edizione di “Fashion & Talents”, ormai un appuntamento fisso nella Capitale. L'evento è stato organizzato, mercoledì 17 settembre da Università eCampus, uno dei principali atenei online in Italia, e Accademia del Lusso, istituto di alta formazione per la moda e il design, con il patrocinio dell’assessorato ai Grandi eventi, Sport, Turismo e Moda di Roma Capitale. Hanno sfilato le creazioni degli studenti di Fashion Design di Accademia del Lusso e i lavori creativi di giovani stilisti provenienti dall’università Harper College (Illinois, Usa), riconosciuta per l’approccio laboratoriale e sperimentale della propria offerta formativa. All’evento ha partecipato inoltre l’Associazione dei Fashion Designer del Distretto di Linping (Hangzhou, Cina), organizzazione sociale fondata da stilisti, imprenditori del settore moda e consulenti di brand. Nel corso della serata, condotta da Eleonora Daniele, Accademia del Lusso ha assegnato tre borse di studio agli Istituti superiori del territorio a indirizzo moda – IIS Giorgi-Virginia Woolf, Istituto Paritario Aniene e Liceo Artistico Statale Enzo Rossi – a sostegno del merito e del futuro dei giovani creativi. È stata anche un'importante occasione per presentare l’Associazione no profit “Modelli si Nasce”, nata dall’iniziativa di genitori di ragazzi autistici con l’obiettivo di offrire loro opportunità professionali concrete nel mondo della moda e della comunicazione. "Siamo felici di collaborare per realizzare una serata così speciale dedicata agli studenti”, spiega Alessandro Onorato, assessore ai Grandi Eventi, Sport, Turismo e Moda di Roma Capitale. “I giovani sono il presente e devono essere messi nelle condizioni di esprimere il proprio talento, per questo li coinvolgiamo nella città mettendo a disposizione le location migliori come Piazza di Spagna. La collaborazione con gli studenti stranieri dell’università Harper College e dell’Associazione dei Fashion Designer del Distretto di Linping a Hangzhou è un momento prezioso per il confronto tra culture, idee e stili differenti”. L’evento ha avuto come protagonista il Progetto Brand di Accademia del Lusso: un percorso didattico d'eccellenza che ha visto gli studenti reinterpretare l'heritage di tre iconici marchi italiani – Giuliano Fujiwara, No Limits e Romeo Gigli. Un’iniziativa che ha offerto agli studenti un'opportunità unica di esplorare e rivisitare il concetto di Made in Italy. Attraverso il confronto con materiali d'archivio, gli studenti hanno sviluppato progetti creativi che fondono passato e presente attraverso un percorso didattico che si articola in fasi concrete: dalla progettazione e modellistica, all'analisi del branding e allo sviluppo di strategie di marketing e comunicazione, con un focus sulla sostenibilità. "Questo progetto è stato un'opportunità unica per i nostri studenti di confrontarsi con la storia di marchi iconici e di reinterpretarne l'eredità in chiave contemporanea", commenta Stefano Sacchi, docente, coordinatore del Dipartimento di Fashion Brand Management e responsabile del Progetto Brand di Accademia del Lusso. "Il loro lavoro, sviluppato attraverso l'immersione negli archivi di Giuliano Fujiwara, la reinterpretazione dinamica di No Limits e l'attualizzazione poetica di Romeo Gigli, dimostra come la passione e la creatività delle nuove generazioni possano dare nuova vita a un patrimonio culturale di inestimabile valore, proiettandolo nel futuro del fashion". —lavorowebinfo@adnkronos.com (Web Info)

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