Varie ed eventuali/ La carenza dei medici in Italia

Su informamolise.com parte un nuovo spazio, da me curato, dal titolo“varie ed eventuali”. Uno spazio di osservazione e di varia umanità, su quello che, a mio personalissimo giudizio, c’è di bello o di brutto in Molise, in Italia e nel mondo. Uno spazio, spero vario e interessante, in cui ci sarà posto per tutto tranne che per la politica. Una scelta motivata dal fatto che, pur essendo la politica una delle cose più importanti nella nostra vita, quella attuale non riesce, sempre secondo il mio personalissimo metro personale, ad essere né varia né interessante. Io, poi, alla causa ho già dato e quindi saranno altri, più ricchi di energie e, specie in Italia, vogliosi di conquistarsi uno strapuntino di potere e di benessere economico a doversene occupare. Ciò detto scarico in questo primo appuntamento qualcosa che da anni mi fa pensare ed ha attirato sempre la mia attenzione. In Italia e risaputo c’è un’annosa carenza di medici. Qualche anno fa addirittura i medici di famiglia avviarono una campagna di comunicazione, con tanto di manifesti affissi in tutta Italia, per sensibilizzare l’opinione pubblica sulla necessità di avere nuovi medici. Bene. In un paese normale come si dovrebbe reagire? Faccio ua premessa di ordine logico legale. In Italia per diventare medici c’è un’unica strada, ossia quella di frequentare con esito positivo un corso universitario riconosciuto dallo Stato . E in Italia ci sono ben 35, diconsi trentacinque, facoltà di medicina riconosciute dallo Stato. Una persona naive penserebbe che la mancanza di medici in Italia è dovuta ad una carenza di vocazioni, ci sono pochi che si iscrivono a così tante facoltà di medicina e, quindi, è giusto stimolare con una campagna pubblicitaria le iscrizioni di futuri medici. Questo, però, in un paese normale. Ma l’Italia non è un paese normale e uno degli scopi di questa rubrica e dimostrare perchè. I medici in Italia non ci sono non perchè non ci siano gli iscritti ma perchè dal 1999 in Italia le Università hanno, per legge, limitato il numero di studenti che si possono iscrivere alle facoltà di medicina, il cosiddetto  numero chiuso. Ed ogni anno lo Stato, indipendentemente dal colore politico del governo, ha cocciutamente difeso questo divieto di iscrizione . E questo nonostante non ci siano medici  e addirittura siamo costretti a farli venire dall’estero, tipo Venezuela. Ma non c’è verso, il divieto non si tocca è immutabile. Do anche qualche numero. Nel 2022 il numero chiuso ha reso disponibile circa 14.000 posti. Per superare i test di ingresso e ottenere uno di questi post mediamente si presentano circa 60.000/70.000 candidati all’anno. Quindi non ci sono medici in Italia semplicemente perchè lo Stato non li vuole, li rifiuta. Ometto per carità di patria di dirvi come sono fatti i test d’ingresso che non sono una verifica attitudinaria sulla volontà di fare questa delicata professione ma quizzetti di cultura generale un po’ come quelli che si fanno per avere la patente, qualche segnale in meno qualche sequenza logica in più. Non voglio poi ipotizzare che lo Stato italiano mantenga questo insensato divieto per far piacere a qualche potente e influente lobby (magari i baroni universitari che imperversano e comandano in tutte le Università italiane). Mi rifiuto di pensare di che il divieto possa essere utile a qualche luminare della medicina per piazzare il proprio figlio mezzo scemo quale nuovo primario  in qualche prestigiosa clinica universitaria italiota. Ma allora perchè? Non lo so e forse non lo voglio neanche sapere ma di una cosa sono sicuro: l’Italia è un paese meraviglioso, ma lo Stato italiano è tragicamente ridicolo.

Pietro Colagiovanni

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