L’intervento/4 milioni di famiglie in gravi difficoltà economiche

La Cgia di Mestre elaborando i dati del Rapporto Oipe 2021 arriva alla conclusione che; Covid, caro bollette, forte rincaro dei prezzi e dei carburanti stanno mettendo a dura prova la tenuta economica delle famiglie italiane, in particolar modo di quelle che si trovano nella condizione di povertà energetica, la stima è che in Italia ci sono 4 milioni di nuclei familiari in difficoltà. 

Famiglie che si trovano nell’impossibilità di mettere insieme,come diceva mia nonna, il pranzo con la cena,impossibile per loro  procurarsi: riscaldamento, raffrescamento, illuminazione, utilizzo di elettrodomestici, per cui a causa della scarsa disponibilità economica, queste famiglie sono costrette a scegliere: pranzo-cena o  pagare le bollette.

Le famiglie più a rischio sono quelle numerose, vivono in abitazioni datate e in cattivo stato di conservazione, il capofamiglia è giovane, spesso indigente e/o immigrato. A livello territoriale la situazione più critica si presenta nel Mezzogiorno, dove la frequenza della povertà energetica oscilla tra il 24 e il 36 per cento delle famiglie di quel territorio.

A livello territoriale la situazione più critica è al Sud, con povertà energetica tra il 24 e il 36%.

In Campania, il range va da 519 mila a quasi 779 mila, in Sicilia da poco più di 481 mila a 722 mila e in Calabria da poco oltre le 191 mila fino a quasi 287, la Puglia, un’oscillazione tra le 223 mila e le 383 mila,la Sardegna, con una tra le 102 mila fino a 174 mila, tra le regioni che, si trovano nella fascia medio bassa (tra il 10 e il 14%), Lazio, Piemonte, Liguria,Friuli Venezia Giulia e Valle d’Aosta, realtà meno interessate dal fenomeno, 6/10%, Lombardia, Veneto, Emilia Romagna, Toscana e  Trentino Alto Adige.

Per migliorare la condizione occorrerebbe  combattere veramente; povertà,abbandono scolastico e l’esclusione sociale,non a chiacchiere o proclami dal balcone di palazzo Chigi, ma intervenendo in soccorso di coloro che si trovano senza lavoro, creando occasioni per incrementare la buona occupazione, emulando quei Paesi europei, con l’introduzione di un tetto all’aumento dei rincari e introducendo quel salario minimo che oggi in Italia si sente sempre più bisogno visto l’impossibilità di  rinnovare i contratti.

Il Covid ha fatto strage di occupazione tra i lavoratori indipendenti con meno 185 mila unità, e tra i dipendenti con 79 mila unità in meno.

Bisogna sostenere economicamente tutte le famiglie, soprattutto quelle più in difficoltà non bastano bonus a volte sembrano prese per i fondelli quando a beneficiarne sono le persone con Isee inferiore a 8.265 euro poi elevati a 12 mila, col decreto anti-rincari del 21 marzo scorso,le iniziative di Draghi sono palliativi inutili dopo i rincari che avvenuti in questi ultimi 9 mesi, sembra quella battuta dopo un pugno una carezza.

Alfredo Magnifico

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