Allarme occupazione 3,2 milioni di under 35 non studiano e non lavorano

Da un Focus Inps” I giovani nel mercato del Lavoro”elaborato dall’Istat e diramato da Aska news risulta che sono 3,2 milioni gli under 35 che non studiano e non lavorano,che non si possono definire propriamente “Neet” poichè quella definizione dagli analisti viene applicata alla fascia d’età compresa tra i 15 e i 29 anni.

Nel secondo trimestre 2016 il tasso di occupazione dei 15-34enni è stato pari al 40,6%,questo dato sconta il fatto che una parte consistente è ancora inserita in percorsi di istruzione e formazione e dunque potrebbe essere poco o per nulla interessato ad entrare nel mondo del lavoro.

Tra i giovani che sono usciti dal percorso educativo formale, 8 milioni e 10 mila unità, la quota di occupati sale al 60% (4.809.000).

I giovani residenti nelle regioni meridionali presentano un numero di ingressi nel mercato del lavoro decisamente inferiore al resto del Paese, qui emergono le condizioni di maggiore disagio nell’inserimento occupazionale,infatti,risulta occupato il 42,7% dei giovani usciti dal sistema di istruzione del Mezzogiorno, mentre il 65,5% del Centro e il 73,2% del Nord.

Oltre la metà dei neet (2.010.000 su 3.755.000) sono al Sud con una percentuale che sfiora il 40% (il 39,6% degli under 35 contro il 36,9 del terzo trimestre 2012). Se si guarda agli under 29 nel Mezzogiorno sono fuori dal percorso lavorativo, formativo e di istruzione il 36,2% dei giovani a fronte del 34,7% del terzo trimestre 2012 (1,344 milioni su 2,564 milioni di neet under 29).

Tra i neet under 35 ci sono oltre 1,5 milioni di giovani con bassissima scolarità (fino alla licenza media) mentre 1,8 milioni hanno il diploma di maturità e 437mila hanno nel cassetto una laurea o un titolo post laurea. Le donne neet sono 2.112.000 mentre gli uomini sono 1.643.000.

Infine, il tasso di occupazione dei giovani stranieri non più in istruzione, inferiore a quello degli italiani (56,6%), è sintesi di un tasso di occupazione di 8,7 punti superiore tra gli uomini e di 14,6 punti inferiore tra le donne.

Al di là dei dati,che di tanto in tanto vengono diramati,con percentuali minimali di occupazione con segni più resta il fatto che stiamo sprecando energie produttive e togliendo linfa vitale ad una società ormai sull’orlo del baratro.

Alfredo Magnifico

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