Tari, Tasi e Imu: gioie e delizie per le famiglie italiane

di Massimo Dalla Torre

Che la tari e’ una delle tasse meno amate dagli italiani è un dato di fatto specialmente se si scorrono i dati resi noti dal servizio politiche territoriali della UIL, tant’e’ che lo studio mostra come la tassa sui rifiuti sta crescendo costantemente anno dopo anno. Il tutto è basato sui costi sostenuti in 105 città capoluogo di provincia del nostro Paese dove una famiglia di 4 persone che vive in un appartamento di 80 metri quadrati soffre enormemente per queste gabelle giudicate inique, ecco perché gli italiani pagheranno 302 euro di tari nell’anno in corso, contro i 299 del 2018.

Rispetto a quest’ultimo la tassa sui rifiuti è aumentata in 4 città su 10, con incrementi che hanno toccato vette del 36% dal 2015 al 2019. Stabile in 26 città, mentre diminuisce in 35 capoluoghi. Consolidato invece il trend, sull’aumento della tassazione sugli immobili, come dimostra anche la crescita di tasi e imu. La città con la tari 2019 più elevata è Trapani, seguita da Benevento, Agrigento; Reggio Calabria e Salerno, e il capoluogo Calabro è la città metropolitana con la tassa sui rifiuti più alta d’Italia.

A stretto giro di ruota troviamo Cagliari, Napoli, Messina e Catania. Insomma, una netta prevalenza dei comuni del sud, dove la raccolta rifiuti è spesso e volentieri in emergenza. Sul fronte degli aumenti percentuali, la città con la crescita più elevata rispetto allo scorso anno è Matera, con un incremento del 19,9%. Alle spalle del capoluogo lucano ci sono Catania, Pistoia, Imperia e Chieti. Scorrendo la graduatoria annuale troviamo Trapani, dove la diminuzione anno su anno è stata del 16,8%, Potenza e Frosinone. Se, invece spostiamo l’analisi da un lasso temporale annuale ad uno quinquennale, la situazione cambia sensibilmente. Le tre città nelle quali è aumentata di più la tari sono Lecce, Trapani e Isernia (30,1%), mentre la percentuale di rifiuti riciclati continua a crescere, con il numero dei comuni ricicloni o comuni “rifiuti free” aumenta in maniera costante, la percentuale a livello nazionale è stabilmente sopra il 50%.

I comuni più virtuosi si trovano nel Veneto, Trentino-Alto Adige e Lombardia dove la percentuale di riciclo è sopra il 70%; di tutt’altro segno le regioni del mezzogiorno, dove a volte si fa fatica a superare il 30% tant’e’ che il Molise e’ poco sopra questa soglia anche se la maglia nera spetta alla Sicilia che e’ben al di sotto.

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