Provinciali di Campobasso/ Roberti sostituisce Battista

di Massimo Dalla Torre
Dopo una giornata in cui gli amministratori dei comuni della provincia di Campobasso si sono alternati nella sala della Costituzione di Via Milano, per eleggere il numero uno di Palazzo Magno, Franco Roberti primo cittadino di Termoli e’ stato eletto Presidente della Provincia di Campobasso. Uomo di spicco della destra Roberti sostituisce Antonio Battista alla guida del palazzo color carta da zucchero, simbolo di quello che rimane della suddivisione amministrativa fortemente spersonalizzata dalla riforma Del Rio. La quale, a suo tempo prevedeva non solo il non voto dei cittadini ma addirittura la drastica riduzione se non addirittura la cancellazione dalla mappa delle Istituzioni, anche se per decenni le Provincie sono state il punto di sinapsi tra il centro e la periferia. Ora che le urne hanno dato il risultato, anche se le competenze sono limitate, nel senso che sarà di supporto ad altre istituzioni come la regione che, sarebbe meglio che venisse aggregata a realtà differenti, visto l’inerzia che la caratterizza, tanto da fare pendant con l’immobilismo e l’inadeguatezza nei confronti di chi chiede certezze e non parole, parole, parole, non come quelle del motivo cantato da Dalida’ e Alberto Lupo, la versione italiana, o Dalida’ e Alain Delon quella francese. Vertice che, speriamo, possa dare contezza alle richieste del territorio ridotto alla stregua di un clochard la cui caratteristica e’ la litigiosità tra i partiti, il piangersi addosso ma soprattutto aspettare che l’onda che arriva da altre Regioni lo travolga positivamente permettendo così di respirare motu-proprio. Vertice che, ci auguriamo, non sia stato il frutto di compromessi tra forze politiche che, per mantenere la supremazia sui casati che sono proliferati in Molise, non dia vita a un qualcosa di “anomalo” non nel senso della persona che e’ di tutto rispetto, ma per concepimento e nascita, leggasi querelle dopo l’elezione del presidente dell’altra amministrazione provinciale, quella di Isernia che ha scatenato una faida all’interno del partito degli azzurri perché candidato non di parte ma di facciata di conseguenza da non eleggere. Presidente che, però, fin dalle prime battute, dovrà vedersela con una grana di non poco conto ossia il muro che erigeranno gli esponenti del partito penta stellato che, hanno rinunciato a scendere in campo, chissà poi perché lo hanno fatto avrebbero avuto la vittoria facile, eppure hanno rinunciato. Cosa che non vorremo siano i prodromi di un’opposizione che, tra veti, richieste di confronto e chiarimenti confermi anche per la provincia di Campobasso la non possibilità di operatività caratteristica che regna a 360° tanto da aumentare la desertificazione morale e materiale del territorio, non ce ne voglia nessuno, ma è la verità. Fortunatamente a tenere alta la guardia speriamo nei cittadini, che guarderanno con attenzione, almeno ce lo auguriamo, a quello che sarà l’operato dell’assise del palazzo di Via Roma che rompa gli schemi, a dimostrazione che c’e’ ancora qualcuno con il sale in zucca e non un servo sciocco o yes man pronto ad appoggiare incondizionatamente le richieste che giungono da quello che è il lato oscuro della politica che ammalia, affascina ma che, proprio perché tale, sarebbe bene tenere a distanza…Buon lavoro Presidente, sempre che gradisca gli auguri di chi da questo momento scriverà o non lo farà, perché poco incisivo, sul suo operato.

Commenti Facebook