Ladri e rapinatori che da carnefici diventano vittime. La cronaca recente ci ha riportato diversi episodi riconducibili alla legittima difesa domiciliare che però, a parere dei giudici, sono rientrati nella fattispecie giuridica dell’omicidio.
Circa un anno fa su queste pagine ci eravamo occupati dell’argomento, giungendo alla conclusione che l’attuale legge non consente un’autodifesa indiscriminata contro malintenzionati che si introducano fraudolentemente nella nostra casa o nel luogo dove svolgiamo la nostra attività o professione. E avevamo sottolineato che la normativa in vigore apre ai giudici un’ampia discrezionalità tale che, di volta in volta, possano valutare se effettivamente sussista un pericolo attuale ed inevitabile per il soggetto aggredito, oppure si tratti di reazione sproporzionata.
Tuttavia il problema delle intrusioni nel privato di ladri e rapinatori genera un crescente allarme sociale e, recentemente, sono state avanzate anche richieste di risarcimento da parte dei “Caino” nei confronti degli “Abele”.
Pertanto alcuni cittadini hanno presentato alla Corte di Cassazione una proposta di legge: “Misure urgenti per la massima tutela del domicilio e legittima difesa” che, oltre a prevedere un potenziamento degli interventi per la sicurezza, mira a punire più severamente i crimini in questione (raddoppiando le pene) e ad escludere qualsiasi risarcimento per danno in favore di chi volontariamente si sia introdotto nell’altrui abitazione, studio professionale o negozio. Per altro verso, la nuova proposta legislativa esclude l’eccesso colposo in legittima difesa quando la condotta è diretta alla salvaguardia della propria o altrui incolumità o dei beni propri o altrui nei casi contemplati dall’articolo 52 del codice penale.
Dunque un’iniziativa, la raccolta di firme per avallare le modifiche al testo di legge attualmente in vigore, che riscuote molto interesse fra i cittadini, sensibili al problema delle visite di malviventi in casa. Già in molti i comuni le sottoscrizioni sono in corso, invece a tutt’oggi dal Comune di Campobasso fanno sapere di non aver ricevuto nessuna comunicazione ufficiale, nè la modulistica, per invitare i cittadini a firmare.
Rossella Salvatorelli
Proposta di legge di iniziativa popolare sulla legittima difesa: il Comune di Campobasso ancora in stand by per la raccolta firme
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