Politica regionale: a breve la quadratura del cerchio, forse

di Massimo Dalla Torre
Non so voi, ma noi, quando ci troviamo di fronte a situazioni che rasentano l’irrazionale, ci
sentiamo enormemente a disagio. Un disagio che disorienta e che, se non ridimensionato,
anzi cancellato, si ripercuote a trecentosessanta gradi su tutto il sistema nessuno escluso.
Dopo aver usato un’apertura di tipo ermetico dove il non senso domina, veniamo al
nocciolo della questione; anche perché questo è sicuramente più interessante delle elucubrazioni mentali che trasponiamo sulle colonne del web. Una questione che appassiona non solo gli addetti ai lavori, ma l’intera collettività che, attende “la messa in onda delle puntate di questo reality” il cui epilogo è avvolto dal mistero.

Questione che, come uno di quei tormentoni estivi, ciclicamente mostra che quello che accade nei palazzi della politica dove, se le cose non cambieranno, causerà ancora una volta “crolli” all’interno delle alleanze che si tenzonano quasi ogni giorno. Tenzoni dettate da dissidi, ripicche e deliri di onnipotenza che ingenerano una gran confusione rimescolando i ruoli che, nell’assurdo della vicenda, trasformano i protagonisti in comparse e viceversa.

Ruoli che, come abbiamo avuto modo di scrivere in altri articoli, se non ricondotti alla dimensione giusta, innescheranno l’effetto “domino”; ci auguriamo il contrario per il bene della collettività molisana. Un qualcosa d’incontrollabile dovuto alla non serenità che regna all’interno dei partiti. Compagini che, per la non perfetta sinergia di strategie di programmi e di uomini, s’impantanano o per meglio dire si è “incartano su loro stessi” e rischiano di soccombere causa le distonie che, ingarbugliano ancora di più le cose, senza sapere che la soluzione giusta è ricostruire la base per governare meglio; a tal riguardo invitiamo “chi di dovere” a visitare i saloni del Comune di Siena e guardare l’affresco trecentesco l’”Allegoria del buon governo”; intelligenti pauca, dicevano i latini.

Insegnamenti che, anche se vecchi di secoli, potrebbero essere da sprone al rilancio di una realtà come il Molise da troppo tempo abbandonato a se stessa. Una realtà che ci vede spettatori inermi di una partita, nostro malgrado, in cui il risultato è scritto da tempo sul taccuino del “direttore di gara”. Una realtà che non offre certezze perché non ve ne sono se non una… a voi la scelta di quella più idonea, sempre che ce ne sia una e soprattutto che venga offerta senza se e senza ma…

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