Ordinazione Presbiterale di don Luigi Astarita nella Cattedrale di Campobasso

Nella gioia e nella gratitudine  al Signore, nell’anno della Pace, oggi, sabato 27 dicembre 2014,  alle ore 17,30, presso la Cattedrale della Ss. Trinità di Campobasso sarà ordinato Presbitero il diacono don Luigi Astarita mediante l’imposizione delle mani e la Preghiera Consacratoria di S.E. mons. GianCarlo Bregantini arcivescovo Metropolita di Campobasso – Bojano nell’esultanza della sua famiglia e delle comunità parrocchiali.
Il vangelo scelto da don Luigi Astarita  – Giovanni 20,11 -18  – è “una voce, un nome , un volto, un annunzio. Quella voce, la sua chiamata, per ben tre volte, lungo il suo cammino, ora maturo e saggio. Così ha detto l’arcivescovo Bregantini nel disegnare il cammino di don Luigi che da Salerno è approdato in Molise per iniziare il cammino, ora, da Presbitero. Don Luigi nasce a Salerno nel 1955, ha lavorato come commercialista dopo la sua laurea in economia all’Università di Salerno. La prima tappa del suo cammino è segnata da un grave incidente nello sport marino che lo ha costretto a rimanere bloccato per mesi, un periodo lungo e drammatico che vede crollare in lui tutte le certezze. Ed è qui che il Signore Gesù gli apre la Via  e lo chiama alla Fede all’età di 35 anni. Una seconda chiamata don Luigi, in una militanza ecclesiale e diverse esperienze di fede intraprende la strada del Cammino neocatecumenale, nella città di Salerno, dando certezza e fermezza a quella voce di Dio per scegliere poi  di appartenere al gruppo dei “Ricostruttori della Preghiera” fondati dal padre gesuita  Cappelletto a Torino dove don Luigi perfeziona gli studi teologici. Per dieci anni ha poi vissuto nella Certosa di Sera san Bruno, in Calabria,  dove sotto la guida del padre priore, padre Jeac Dupont vive una straordinaria vitalità interiore maturando così la scelta di essere sacerdote. L’obbedienza è l’elemento caratterizzante di un presbitero. “Se infatti la Chiesa avrà sempre dei preti pronti ad uscire da se, obbedire, a rompere i propri  schemi pur validi per accogliere indicazioni più esigenti… allora sarà realmente una Chiesa in uscita. L’obbedienza infatti è la prima condizione per una Chiesa missionaria , in uscita – come ha dichiarato il presule di Campobasso alla vigilia dell’ordinazione di un nuovo Presbitero – “. La terza chiamata di don Luigi è caratterizzata dall’arrivo in diocesi nella parrocchia di Castellone, frazione di Bojano dove  insieme a don Adriano e a don Rocco e sotto la loro guida  ha condiviso  la fraternità ed iniziato  il noviziato sacerdotale. Dopo tale esperienza in agro di  Bojano, don Luigi frequenta il suo noviziato nella parrocchia Mater Ecclesiae di Campobasso. La sua  scelte si è poi maturata e perfezionata  nei quattro mesi trascorsi di recente  in Episcopio “gomito a gomito” con il Vescovo e con la Curia, specie nella preghiera quotidiana e nella Adorazione Eucaristica con l’accompagnamento dello studio di antropologia teologica al seminario di Molfetta. “Beati coloro che sono invitati al banchetto di nozze dell’Agnello” è l’invito  tratto dall’Apocalisse da cui  mons. Bregantini ne  formula l’augurio più bello e sigilla  questo evento come trionfo di un cammino  che è il trionfo verso Cristo. “E’ il gesto più bello e più vero che può compiere un prete! Poter invitare, poter accogliere perché la nostra gente possa nutrirsi dell’eucarestia, con abbondanza, senza paura, senza remore superando quel concetto meritocratico dell’eucarestia, che spesso l’appanna e la rende selettiva! E come dice  papa Francesco «la Chiesa non è una dogana ma la casa paterna dove c’è posto per ciascuno con la sua vita faticosa!»

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