Molise, la regione ‘verde’ distrutta dalla politica

E’ un quadro impietoso quello che emerge dall’ultima statistica sulla qualità della vita, redatta dal quotidiano economico ‘Il Sole 24 Ore’. Il Molise ne esce a pezzi, con Campobasso all’ottantesimo posto e Isernia all’85esimo; e se è vero che il trend non è nettamente in peggioramento rispetto all’anno precedente questo non deve essere motivo di soddisfazione, visti i numeri finali. In questo contesto quello che salta subito all’occhio è il dato relativo all’ambiente, cioè il ‘verde incontaminato’ che viene quotidianamente sbandierato dalla classe politica nelle manifestazioni pubbliche in giro per l’Italia. Proprio questo importante studio rivela che il Molise verde non è, nel senso che in regione non si fa nulla per proteggere veramente questa ipotetica ricchezza.
Nello specifico Campobasso registra preoccupanti numeri sull’indice di rischio idrogeologico e rimane in linea fortemente negativa, quindi sempre vicino all’ottantesimo posto, anche per quanto riguarda indice climatico di escursione termica e l’ecosistema urbano, mentre Isernia si comporta leggermente meglio in tutte e tre le classifiche, non arrivando mai al sessantesimo posto. Per una regione che vuole vantarsi di essere ancora ‘greeen’ non è certo un bel risultato. Vediamo allora la situazione partendo proprio da questi numeri. In regione per la protezione dell’ambiente non si fa nulla da anni, forse decenni, vivendo nell’illusione che la natura si difenda da sola, sempre e comunque. Il Molise è franoso e le frane non vengono ‘curate’, i greti dei fiumi non sono fatti oggetto di lavori di bonifica e nessuno muove un dito per migliorare una situazione di degrado totale. Passando ai dati ‘urbani’ la situazione è addirittura peggiore. Se Isernia ha subito una cementificazione medio-alta, a Campobasso si è scatenata una corsa al ‘palazzo’ inteso come costruzione edile; edifici di sette-otto piani dominano il comune capoluogo di regione e ovunque si costruisce, anche se poi non si vende. E’ una folle corsa al cemento, che rade al suolo il vede. Le aree attrezzate non vengono adeguate e sostenute, nessuno interviene sul verde pubblico.
Da alcuni anni nel capoluogo di regione non si fa altro che abbattere alberi senza reimpiantarli, o impiantando essenze ‘baby’, che diventeranno di un certo rilievo tra 30/40 anni, ammesso che non muoiano prima. La politica, nell’assurda concezione che il verde da noi abbonda, lo distrugge continuamente. Campobasso in particolare è passata dopo decenni di cattiva gestione amministrativa, da ‘città giardino’ ad un capoluogo caotico ed invivibile, dove il verde è poco e mal mantenuto. Ma anche questo sembra essere argomento di scarso rilievo per la popolazione. L’indifferenza è il male peggiore del Molise, perché sotto il suo mantello protettivo tutte le altre forme di degrado proliferano. Tempo per rimediare ce ne è poco: vediamo di non sprecarlo.

Stefano Manocchio

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