L’intervento/ Cancellare i murales cittadini è segno di insensibilità

di Massimo Dalla Torre
Mentre sul web impazzano le immagini di questa estate alquanto anomala, caratterizzata dal tempo bislacco, ma anche da notizie poco piacevoli, leggasi giovani vite spezzate e quant’altro rientra nella sfera dell’anomalo, in città parla dei murales che fanno bella mostra sui muri cittadini, abbellendoli spesso e volentieri, perché sono vere e proprie opere d’arte. Cose che tengono banco tra i cosiddetti perbenisti ben pensanti che, a quanto pare, non lesinano assolutamente commenti ma soprattutto critiche che la dicono lunga come la disputa ha assunto i toni del grottesco.

La quale, dovrebbe essere improntata non all’esteriorità ma da un qualcosa che difficilmente può essere condensato in poche righe. Una disputa verbale che, vorrebbe che si cancellassero che fa rabbrividire i cultori della nuova arte, perché denota pochezza sotto tutti i punti di vista, e non depone assolutamente a favore di chi vede con questo tipo di espressione un segnale positivo, figlio dei nostri tempi.

Un qualcosa che invece viene fatto apparire anomalo anzi poco accettabile che spersonalizza e non permette assolutamente di comprendere appieno la bellezza del “pulito”. Un qualcosa che più se ne parla e più manifesta le incongruenze più assurde. Un qualcosa che, invece, mostra carattere, concretezza per l’arte così com’è. La quale, non è asservita alle mode, ma fatta di sentimenti, emozioni, passioni, forza.

Arte che invita a esprimere tutto se stesso, senza alcun mascheramento che spersonalizza. Arte che, nella forza che la contraddistingue, con i difetti e con i pregi, fa si che è il vettore per quello che oggi non è facile da perseguire perché deviato dal non senso che spesso domina.

Arte, che, ha un ruolo preponderante e determinante, perché non nasconde il carattere impresso sulla nuda pietra che attraverso i colori parla, chiama, grida, ma soprattutto lascia un segno come quello che traccia ogni qualvolta si confronta con la gente pronta ad abbracciare chiunque li osserva; ma questo evidentemente a quelli che pensano di cancellare l’espressione di una cultura che è visiva ed incisiva evidentemente poco interessa.

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