Lettera al Direttore/ Morti sulle strade molisane: problema risolvibile eppure sottovalutato

Riceviamo e pubblichiamo nota di una nostra lettrice.

Egregio direttore,
La scia di morti che sta attraversando le strade molisane è sconvolgente e inaccettabile.Lo è ancor più se pensiamo che alcune di esse si sono verificate in città, come è accaduto alla povera signora settantenne investita nei pressi del San Timoteo di Termoli. Leggendo o ascoltando i servizi sull’accaduto non si capisce mai bene la vera causa di questi tragici eventi. Per esempio, nel caso della signora di Termoli, si è detto che forse la conducente dell’auto, responsabile dell’omicidio, fosse stata abbagliata dal sole. Va bene, ma poiché è stato anche scritto che l’anziana è stata sbalzata malamente, evidentemente un accecamento da raggi solari non porta a creare forti traumi cranici ad un pedone. Da esperienza fatta di persona o attraverso miei conoscenti, sono arrivata alla conclusione che se i limiti di velocità vengono rispettati, anche se si urta un passante o un altro autoveicolo, si limita notevolmente il danno.Circa un mese fa ho rischiato la vita in via San Giovanni dei Gelsi perché, pur attraversando su quello che rimane di inutili strisce pedonali, un automobilista ha continuato imperterrito la sua corsa ad alta velocità, e se l’è pure presa dinanzi alle mie sacrosante rimostranze. In via Mazzini non vedi mai vigili urbani e tanti automobilisti-la maggior parte, ahimè- si sentono autorizzati a correre, nonché a parcheggiare sfrontatamente sugli attraversamenti pedonali. In più di un’arteria del capoluogo regionale -come anche di Termoli e Isernia, che vedono la presenza di varie strade ad alta percorrenza, e quindi passibili di regole e controlli- sarebbe necessario, anzi indispensabile installare semafori a chiamata pedonale e dissuasori di velocità che distolgano gli autisti dal correre come degli idioti.Senza un sistema di deterrenza e di sanzioni saremo sempre costretti a parlare di un problema risolvibilissimo, non certo tra i più difficili che un’amministrazione comunale deve affrontare, eppure sempre presente perché in tanti lo sottovalutano. Se non si riesce a mettere mano al piccolo, come si potrà intervenire sul grande?Qualcuno ci rifletta, se vuole un Molise più civile.
Con i miei migliori saluti
Carlotta Malagò

(foto di repertorio)

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