Il commento/ troppi decessi a Campobasso

Riceviamo e pubblichiamo una nota di una nostra lettrice

Il recente decesso di un giovane barista del capoluogo mette in evidenza una scia di morte che si sta preoccupantemente espandendo nel capoluogo. I due giovani suicidi, un anziano che si è buttato da un balcone di via Monsignor Bologna, un noto professionista che ha deciso di togliersi la vita, una signora che ha fatto altrettanto nella zona di Sant’Antonio Abate, e l’elenco potrebbe continuare per un po’, se solo prendiamo in esame gli ultimi due anni.
Questo è il segno evidente che c’è qualcosa che non va in città, che si sta sfaldando quel muro di valori e di ideali che aveva reso forti le nostre generazioni, e le aveva distinte da quelle delle grandi città, distratte da mille orpelli che ti portano ad usare male il tuo tempo ed a costruirti veri e propri castelli in aria che ti consumano la mente.
Ritengo sia doveroso approfondire il tema, così come è doveroso che tutte le associazioni (parrocchiali, sportive, ricreative, culturali) si fermino e discutano, insieme, su che cosa va fatto per tenere la gente impegnata, evitare di farla cadere nel baratro, e restituirle quella forza morale che le consenta di non fare sciocchezze nonostante le difficoltà della vita.

Maria Rita Belloi

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