Di Giacomo (S.PP) necessario spezzare legame tra carcere e città

“L’operazione antidroga della Polizia di Stato a Campobasso, se ci fosse bisogno, dà ulteriore forza alla denuncia che abbiamo rinnovato solo qualche giorno fa in conferenza stampa: dal carcere di Campobasso, come del resto accade in tutti gli altri, gli uomini dei clan continuano ad impartire ordini nei traffici di stupefacenti e nelle attività criminali”.

A sostenerlo è il segretario generale del Sindacato Penitenziari Aldo Di Giacomo ricordando i continui ritrovamenti nell’istituto di pena molisano di telefonini e di droga. “Le mogli, le compagne dei capi clan e degli appartenenti alle cosche – aggiunge – hanno preso il posto, insieme a giovanissimi, degli uomini finiti in cella proprio come dimostrano le indagini sullo spaccio di sostanze stupefacenti a Campobasso. Se non si spezza in modo deciso e netto il legame tra il carcere e fuori i traffici della criminalità e il rischio sicurezza per i cittadini perdureranno ancora.

Magari per un po’ si interrompono per riprendere a distanza di tempo rappresentando una sorta di pericolo importato da fuori regione, da persone che arrivano nel capoluogo molisano e soggiornano qui solo per il contatto con i detenuti. Come sindacato abbiamo lanciato una campagna di mobilitazione nella consapevolezza che il contrasto alla criminalità comincia dagli istituti di pena dove ormai circola di tutto e di più e da dove far arrivare “pizzini” fuori è purtroppo semplice.

La carenza di personale penitenziario e l’inadeguatezza di strumenti e mezzi – dice Di Giacomo – contribuiscono ad accrescere questa situazione intollerabile che è fortemente sottovalutata dal Ministero Grazia e Giustizia e dall’Amministrazione Penitenziaria”.

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