#corpedelascunzulatavecchia/Pessimismo cosmico

(Foto di copertina di un mio amico….Vico Nero….nire nire cumme a che!!)

Passata è la tempesta”
Cari amici vicini e lontani, ma anche amici di vecchia data un caro saluto. Ho ritrovato un mio quaderno della quarta elementare ed ho riletto la poesia “La quieta dopo la tempesta” di Giacomo Leopardi. Onestamente non l’ho riletta tutta, ne ho letto solo qualche verso perché nel leggerla mi sono perso nelle mie elucubrazioni fatte ma fatte con molta poca meticolosità.


La tempesta potrebbe essere la pandemia appena passata oppure la ricucitura tra l’Onorevole Patriciello ed il Presidente Toma. Certo nessuno può essere a che livello sono i loro interpersonali rapporti, ma almeno al momento frequentano la stessa scuola di tombolo. Certo non come studenti, hanno le mani troppo grandi per i legnetti del tombolo, ma come semplici turisti. Magari nemo profeta in patria, ma turista si.
Odo augelli far festa.

Odo augelli far festa”
L’uccellagione cui si riferiscono i versi è sicuramente da riferirsi all’ottenuta promozione del Campobasso in serie “C”. Un salto di qualità che porterà Campobasso, ma tutto il Molise agli onori della cronaca sportiva di mezza Italia e qua i politici nostrani, quelli do noartri, già ci hanno messo il cappello. Hanno avuto il buon gusto di non assumersi meriti tecnici e/o sportivi, ma inondando le colonne dei giornali e gli hard disk dei computer dei loro proclami per sviluppi economici futuri per il Molise tutto.


e la gallina,Tornata in su la via,Che ripete il suo verso“
Si parla, praticamente, della classe politica regionale che si sta giocando la rielezione del 2023 insistendo sull’aumento di pil dovuto al turismo. Non mi sembra che questa classe politica abbia fatto molto per far conoscere i Molise ma quest’anno, come l’anno scorso, si prospetta un’annata particolarmente buona (ottima?) per il turismo in Molise. Allora: se 2020 boom con la scoperte delle cascate di Carpinone, 2021 replica e nel 2022 spot turistico molisano con Elio Germano per puntare al boom e presentarsi nel 2023 all’elettorato con: visto che abbiamo fatto? Ai posteri (votanti) l’ardua sentenza!
Ecco il sereno Rompe là da ponente, alla montagna;

Ecco il sereno Rompe là da ponente, alla montagna”
Il poeta qui ha avuto una premonizione “geografica” di alto livello. Considerando la piccola estensione del Molise risulta a noi piccoli geografi di quarta elementare (io), di non riuscire a capire est ed ovest, perché in Molise in un’ora passi dall’est all’ovest, dal levante al ponente. Qui il poeta ha un fermo riferimento alla politica molisana. Il ponente molisano (Venafro) in questi giorni è stato al centro della politica, del dibattito politico, in maniera predominante. La famosa cena di Venafro dove hanno partecipato politici e responsabili molisani di partito ha portato un ovvio dibattito politico i cui veri contenuti non sono dati da conoscere ai comuni mortali. In po’ come quando eravamo bambini e ci dicevano. “andate a giocare, ma non fate rumore, perchè i grandi devono parlare”.

Credevo di essere diventato grande, invece, almeno secondo la mia bilancia, sono diventato solo grosso, e quindi no dato sapere. Come non dato sapere che non invitati della sera prima, il giorno dopo hanno incontrato i commensali della sera prima. Meno compromettente che essere a cena. Un poco come quando vedi un tuo amico a cena con una tua amica subito vuoi sapere se hanno o meno consumato. Per non incorrere in alcun tipo di sbaglio e/o inganno qualcuno ha la faccia tosta di chiamare i commensali e chiedere apertamente se la “consumazione” sia avvenuta per l’aperitivo o per il giaciglio, ma non tutti abbiamo la faccia tosta a questo livello.

Sgombrasi la campagna”
La campagna la volevano sgombrare dai porcelli selvatici (li chiamavano cinghiali) erranti e provocatori di danni di notte. Per ridurre tutto questo si era ricorso all’allungamento della caccia, ma la Corte Costituzionale ha smontato tutto, facendoci fare un’ennesima figura anticostituzionale, dopo è seguita quella della nomina del commissario che non poteva essere nominato, che il Molise ha raccolto. Se proprio vogliamo continuare a tenerla aperta questa Regione rimettiamo il CO.RE.CO. e se non si può cerchiamo di votare persone capaci la prossima volta.

E chiaro nella valle il fiume appare”
Cosa che molti molisani hanno scoperto in questi mesi. Si sa che se si è alla guida è meglio concentrarsi sulla guida che non sul paesaggio. L’Anas, questa volta le Regione non c’entra, per ovviare alla scarsa conoscenza del territorio da parte degli autoctoni automobilisti, ha posto dei semafori lungo la fondovalle per dare la possibilità ai molisani di constatare la limpidezza delle acque del nostro maggiore, ma non impetuoso, fiume.

Quindi con sei semafori lungo la fondovalle abbiamo potuto riscontrare la limpidezza della acque fluviali molisane. Dall’altra parte, direzione Isernia, gli automobilisti si erano lamentati del traffico alle volte troppo scorrevole e dei bivi troppo pericolosi e l’ANAS ha deciso di rimediare a tutto. Ha costruito delle rotonde in mezzo alla strada, bloccando il flusso del traffico e rendendo meno pericolosi gli incroci. Questo solo perché costruire nuovi viadotti presentava un impatto ambientale troppo pesante.

Ogni cor si rallegra, in ogni lato Risorge il romorio”

Qui il Poeta si riferisce sempre alla tempesta, nemmeno al poeta pare possibile che Toma e Patriciello abbiamo fatto più o meno pace cercando di allearsi per fare in modo di vincere le elezioni di Isernia come viatico per le regionali 2023; mettere da parte, fare in modo che non vinca la linea di Miche Iorio, politico non gradito a nessuno dei due, e quindi decidere se la candidatura di Toma al Parlamento come e dove debba essere espletata, proprio come una pratica del catasto, né più, né meno Torna il lavoro usato; ”

Torna il lavoro usato ”
E quindi alla fine, amici cari, tutto torna nella più classica a tranquilla linea politica molisana. Tutti restano calmi e fiduciosi per un futuro ricco di soddisfazioni e di bei risultati.
Per chi non si sa, perché, come si sa, Leopardi era pessimista, anzi pessimista cosmico. Lui già stava oltre, stava nello spazio!


Come ho sempre scritto e detto, non mi reputo alcun tipo di studioso di niente e di nessuno. Spero di tornare un giorno a pesca per studiare una lenza capace di catturare pesci.
Fine delle trasmissioni, passo e chiudo, vi saluto con affetto e stima e quindi, come al solito: statevi arrivederci.
Franco di Biase

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