In Italia siamo affascinati dal centro. Lo sport nazionale è il calcio e nel calcio, manco a dirlo,
prevale il CENTROcampo su tutti gli altri reparti di gioco. Le nostre nonne, le nostre mamme, le
nostre mogli erano sono e saranno affascinate dai CENTROtavola. Se abbiamo bisogno di comprare qualcosa andiamo in un CENTRO commerciale, con la pandemia abbiamo scoperto il CENTRO vaccinale.
Insomma, come diceva Paolo, il mio vecchio vicino di casa, purtroppo compianto, uh…. FRà, rivolgendosi a me…è tutta ‘na storia.
Questa storia, Paolo purtroppo non c’è più, ma io ne vorrei parlare.
Oltre tutti questi centri, più o meno utili, il centro che maggiormente in Italia occupa i nostri
pensieri è il CENTRO inteso come politica. La politica di centro, una volta, era di assoluto dominio della Democrazia Cristiana che dal 1942, seppure in epoca fascista fu fondata nell’ottobre del 1942, ha governato l’Italia sino al 1994 quando, in puro italian style “ze la so magnata!”. L’Italia, non la DC.
I maggiorenti della DC erano talmente abituati a ricevere bustarelle che si fecero trovare con i soldi persino negli indumenti intimi, Mutande pare brutto dirlo. La DC per cinquanta anni ha governato l’Italia posizionandosi, idealmente, in uno schieramento che fosse equidistante sia dalla memoria della dittatura fascista, sia dai bolscevichi russi che mangiavano i bambini. “in medio sta Virtus”, Tonino Bussone ancora non fondava la Polisportiva Molise.
Stando “nel bel mezzo del cammin di nostra vita” la DC ha sempre governato l’Italia con un
orecchio al Vaticano e con l’altro prestando attenzione a quello che dicesse il pro tempore
presidente degli USA. Nel bel mezzo! Si erano ricavati questo spazio politico e ci hanno campato per cinquanta anni, avendo la capacità di farlo anche con le stesse persone.
“Mani pulite” sappiamo tutti cosa fece accadere ed il centro della politica italiana, inteso come
posizione parlamentare, ebbe a finire. Un cavaliere senza cavallo, un novello don Chisciotte da Arcore ebbe ad avere l’idea di sostituirsi alla Democrazia Cristiana e lo ha fatto per circa venti anni tirando l’Italia verso destra fomentando la paura dei comunisti che ci avrebbero conquistato ed avrebbero fatto abbeverare i cavalli dei cosacchi, spauracchio comunista, alla fontana di Piazza San Pietro.
Tutto questo sappiamo che non è mai successo e bisogna anche dire che se mentre da un parte
abbiamo avuto per anni il delfino (Fini) di Almirante (fascista repubblichino cooperante ed
asservito ai nazisti) caduto poi per una casa che doveva essere del partito ma che lui pensò bene di far utilizzare a parenti vari, dall’altra si aveva un tale che dal 1976 (Enrico Berlinguer) aveva abiurato la dottrina ed il pensiero sovietico per creare quello che fu chiamarono Eurocomunismo, ma ancora la parola Comunismo faceva paura, mentre CENTRO era molto più rassicurante.
Ed è quello che sta succedendo in questi giorni con un ritorno prepotente del CENTRO sulla scena politica italiana.
Poteva essere la via di svolta per una società ed una politica bipolare con conservatori e laburisti come in Gran Bretagna, oppure con Democratici e Repubblicani come negli USA, invece no!
Tra Mastella, Berlusconi, Casini, stanno facendo una corsa per aggiudicarsi il centro. Addirittura
sembrava ci avesse rinunciato Rotondi ad accampare nostalgie e centrismi vari di un apolitica che pensavamo fosse dimenticata. Invece ricominci tutto, il centro torna con le sue fluttuazioni
politiche che renderebbero l’Italia governabile e/o governata da chi la mattina si alza e decide se allearsi con la destra o la sinistra.
Ora, per quanto riguarda l’attuale situazione politica facciamo a capirci: nell’attuale situazione di “emergenza emergenziale” trovo inevitabile che governino insieme tutti gli schieramenti per uscir fuori dalla crisi pandemia che ci attanaglia. Ma il problema, in questi termini di posizione politica, si sta facendo sentire con le notevoli e mutevoli accenno dei politici alle nuove posizioni in vista delle elezioni del 2023.
Vedere personaggi mai spenti politicamente, eredi della peggiore/miglior razza politica che
predicano di riunire il centro e sentire i segretari di partito accondiscendere a posizioni del genere, a me fa venire l’orticaria!
Politici del genere stanno conducendo la Nazione verso l’annullamento di tutto il dibattito politico che, unito al sistema elettorale senza possibilità di esprimere le preferenze, ci riduce ad un popolo accondiscendente senza aver approvato nulla e senza poter fare nulla.
Io, per quanto mi riguarda, ovviamente mi è capito, abolirei il centro, ma la aura destra, o peggio ancora sinistra, fa ancora più paura. Voglio chiudere ricordando una chiacchierata che ebbi con un sindaco di un piccolo paese della provincia campobassana. Alla mia domanda: “…ma la tua amministrazione è di destra o di sinistra?” mi sentii rispondere che loro erano di centro e che si spostavano a destra o a sinistra a seconda delle occasioni.
Con discorsi del genere il più convinto difensore della libertà di voto raccoglierebbe le firme per far abolire le elezioni e far finta di niente quando gli dicono che la politica è finita. Ma non vogliamo fare niente per salvare almeno il dibattito politico?
Dal contado di Molise che credo sia condannato a restare tale, vogliate gradire, con affetto e stima, il più caro degli STATEVI ARRIDERCI.
Franco di Biase