Campobasso/ Una piazza deve avere il suo decoro, non solo un nome di prestigio

Riceviamo e pubblichiamo il commento di una nostra lettrice
Sono proprio contenta del fatto che finalmente, dopo 26 anni dalle terribili stragi di Cosa Nostra che tutti ricordano, anche Campobasso abbia una strada intitolata a chi si è immolato nella lotta alla criminalità organizzata.

Mi auguro che l’inaugurazione di Piazza Falcone e Borsellino (ormai ex Piazza Savoia) possa avvenire il 19 luglio, giorno della strage di via D’Amelio a Palermo, in cui persero la vita il giudice Paolo Borsellino e cinque agenti della sua scorta: in questo modo si darebbe doppia valenza all’inaugurazione, perché da una parte si ricorderebbe il barbaro eccidio, dall’altra si sottolineerebbe che anche il capoluogo regionale commemora e si ispira, nei suoi atti quotidiani, a chi lo Stato lo ha servito senza riserve.

Una piazza deve avere un suo decoro ed un suo stile, però. Ecco allora che l’interrogativo sorge spontaneo: all’inaugurazione seguiranno interventi di restyling? Io, per esempio, me la immaginerei con un bel parco attrezzato dove ora sorgono i ruderi dell’ex Roxy Hotel, con una rotatoria ed una fontana zampillante al centro, ed un altro senso di marcia, perché quello attuale è alquanto disordinato e poco organico.

Campobasso ha davvero bisogno di certi interventi, non può più aspettare. Più si tergiversa, più si dovrà mettere mano al portafoglio quando si interverrà.

Che questa intitolazione funga da sprone per ridare un volto ad una zona un tempo prestigiosa e piacevole da frequentare, ma che ora è irriconoscibile.

Maria Rita Belloi

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