Ci sono questioni che all’apparenza sembrano essere facilmente risolvibili e, al contrario, si dimostrano incomprensibilmente irrisolte. A Campobasso si trascina da mesi il ‘caso’ delle fioriere di Piazza Municipio, che di norma neanche dovrebbe essere annotato nelle cronache locali e che invece nel capoluogo di regione sembra essere diventato il problema dei problemi, anche perché, a dispetto dei proclami, è ancora irrisolto. Lo prendiamo come spunto per un discorso generale sulla gestione del verde pubblico cittadino. Tutto ha avuto origine quando, per l’installazione di un gazebo nella villa principale da parte di un esercente commerciale del corso, è nato appunto il caso irrisolto. Per permettere l’insediamento della struttura si è reso necessario lo spostamento di alcune delle ingombranti fioriere, che fungono anche da panchina privilegiata per centinaia di campobassani; le fioriere furono svuotate di terra e piante, con la promessa da parte dell’Amministrazione cittadina di ripristinare la situazione precedente, migliorandola. La polemica, in origine anche esagerata con spazi di discussione enormi sui social, da allora non si è mai interrotta; nonostante ciò il ‘piccolo’ problema non si è risolto. Di recente dal Comune sono arrivate nuove rassicurazioni, ‘potenziate’ con la promessa di un progetto fortemente migliorativo del sito, anche con l’installazione di essenze arboree e piante colorate e profumate; al momento di ciò non si vede niente, dalle piante, all’irrigazione, ai fiori e le fioriere-panchine campeggiano nella loro attuale bruttezza nel cuore della città. Ma non sono solo loro a soffrire di situazione di degrado; buona parte delle aiuole sono prive di corredo, senza terriccio nuovo e senza erbetta o piantine, al punto da diventare occasionali portacicche, peraltro sporche e prive di senso, almeno in quello stato pessimo di conservazione. Perché tanto accanimento per un problema tutto sommato di non grande portata? Perché è il segnale di un lassismo generale imperante a Palazzo San Giorgio, dove oramai anche il minimo di amministrazione deve passare attraverso discussioni, il più delle volte proclami, per non arrivare a soluzione. Le ultime esperienze elettorali hanno dimostrato che il popolo ha abbandonato ideologie e partiti per veicolarsi verso chi propone temi concreti e soluzioni pratiche… e l’anno prossimo si voterà anche e Campobasso. Meditate gente (ma soprattutto amministratori), meditate!
Stefano Manocchio