Action day contro la contraffazione e l’abusivismo commerciale

Il 18 Luglio, in tutto il territorio nazionale, si è tenuto un “Action Day” dedicato alla lotta alla contraffazione e all ‘abusivismo commerciale.

L’attività ha coinvolto Polizia di Stato, Arma dei Carabinieri, Corpo della Guardia di Finanza, Polizie Municipali e Capitanerie di Porto, che hanno messo in campo circa 11.200 operatori.

A livello locale, col coordinamento dalle Autorità Provinciali di Pubblica Sicurezza, sono stati controllati litorali, centri storici, arterie nazionali e locali, laboratori abusivi, mercati ed aree commerciali. In ambito web sono stati oggetto di monitoraggio i “negozi virtuali” ed i profili social dedicati alla vendita di prodotti falsificati.

I fenomeni della contraffazione, della pirateria multimediale e dell’abusivismo

commerciale sono forme di criminalità economica che attirano sempre di più gli interessi della criminalità organizzata, sottraggono risorse al mercato legale ed hanno ripercussioni sulla sicurezza e, in alcuni casi, anche sulla salute dei cittadini.

L’ “Action Day” dedicato alla lotta alla contraffazione ed all’abusivismo commerciale, che si affianca alle attività di prevenzione e contrasto che giornalmente vengono effettuate dalle Forze di Polizia, si è svolto nel contesto delle direttive del Ministro dell’Interno e del Piano Strategico Nazionale 2018-2020 del Consiglio Nazionale Anticontraffazione ed è stato promosso dal Dipartimento della Pubblica Sicurezza, per il tramite della Direzione Centrale della Polizia Criminale, che ha curato l’attività di “analisi e monitoraggio interforze”, anche mediante l’uso di programmi informatici che alimentano le banche dati dedicate alla geolocalizzazione dei fenomeni criminali di maggiore diffusione.

Nel corso degli interventi sono state controllate 25.556 persone, tra queste 15 sono state arrestate, 886 denunciate e 1.436 sanzionate amministrativamente. Complessivamente sono stati effettuati 622 sequestri penali e 1.317 sequestri amministrativi, che hanno consentito di sottrarre dal mercato illecito un ingente quantitativo di prodotti appartenenti ad una vasta gamma di categorie merceologiche, da quelle più tradizionali, rappresentate da abbigliamento, calzature ed accessori per la moda alle più moderne, come elettronica ed informatica. Particolarmente significativi, perché rivelatori dei rischi per la salute ai quali la contraffazione espone i consumatori, sono stati i sequestri di medicinali e prodotti agroalimentari, nonché quelli di giocattoli, potenzialmente dannosi per la sicurezza dei bambini.

Le operazioni hanno condotto, in totale, al sequestro di un numero di articoli pari a 2.569.896 unità e di altri prodotti per un peso complessivo di 3.903 chilogrammi ed un ammontare di 594 litri.

La particolare attenzione rivolta anche al commercio “on line”, che rappresenta un canale di immissione dei prodotti falsificati sempre più rilevante, ha consentito l’oscuramento di 51 siti internet e la rimozione di 57 contenuti web.

Anche in questa provincia, in particolare nei centri a maggiore vocazione turistica, lo scorso 18 luglio, si è svolto l’ “Action day” fortemente sostenuto dal Dipartimento di Pubblica Sicurezza del Ministero dell’Interno. Nel corso dell’attività di contrasto che ha visto operare sinergicamente tutte le forze di Polizia della provincia, tra cui gli uomini del commissariato di P.S. di Termoli e della Questura, personale della Polizia Stradale, della Polizia Ferroviaria, dell’Arma dei Carabinieri e della Guardia di Finanza, con il contributo della Polizia Municipale e della Capitaneria di Porto, sono state identificate numerose persone tra cui molti stranieri, e sequestrato ai sensi degli artt. 28 e 29 del d. lgs. 114/98 (commercio abusivo in aree pubbliche senza licenza o autorizzazione) diverso materiale da spiaggia, tra cui gonfiabili e giochi vari, nonché circa 1.400 prodotti tra capi d’abbigliamento ed accessori di moda ed elevate sanzioni amministrative per un ammontare di circa 5.000 euro.

Diversi ambulanti per lo più stranieri, , sono stati poi sanzionati per l’attività di vendita svolta su area demaniale, vietata dalla legge anche se si è in possesso di regolare licenza.

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