Edilizia scolastica, intervento del consigliere Pino Libertucci in consiglio comunale

Nel preparare questo importante consiglio comunale che può segnare il futuro ed il destino dei componenti delle nostra famiglie e della nostra società – apre l’intervento Libertucci – che sono i nostri figli e i bambini di questa città non sono riuscito a non pensare agli anni nella mia scuola. Eravano a metà degli anni settanta e già quasi grandi soffrivamo quei fastidiosi doppi turni cui venivamo sottoposti. I miei coetani ricorderanno che parte del ragioneria faceva i doppi turni a scuola ed altri addirittura i doppi turni in quell’edificio che oggi ospita il conservatorio e all’epoca ospitava il liceo. Liceo poi ricostruito a vazzieri e dopo alcuni anni di nuovo insicuro e spostato in via facchinetti. Il che la dice lunga sulle deficienze strutturali delle scuole di questa città.
Sento dentro di me  forte il disagio di questi bambini che sono coetani della mia terza figlia che ha sei anni e dei loro genitori che incontro tutti i giorni. Sento dentro di me la voglia di fare qualcosa per loro, sento la responsabilità sociale e politica che il ruolo di consigliere di questo comune mi assegna. Sento, mi sia consentito , anche la responsabilità etica delle scelte che andremo a fare oggi e nei prossimi mesi.
Parto da qui per dire che questa amministrazione si trova di fronte ad un bivio: riuscire a gestire bene e con la sensibilità finora dimostrata l’emergenza che ci proviene dallo stato dei nostri edifici e dagli eventi di questi ultimi giorni o essere l’amministrazione in grado di ribaltare lo stato attuale ed essere ricordata per quella che avvia e realizza un importante programma di ricostruzione delle scuole della città. Non dobbiamo aver dubbi ed esitazione nell’impegnarci, nel mentre continuiamo a gestire bene l’emergenza a far decollare un piano che preveda la ricostruzione e messa in sicurezza di tutte le scuole della città.  Ma con estrema chiarezza affido nel pieno esercizio dei poteri di indirizzo che la legge affida al consiglio il compito alla giunta e al ruolo tecnico di questo comune – che hanno piena fiducia – il compito di realizzare scuole funzionali e moderne, che sappiano essere in linea con le migliori pratiche costruttive e i migliori standar energetici. Sto pensando a scuole sicure ma anche belle, colorate, dalle architetture gradevoli, che siano ad emissioni minime.
Condivido il piano proposto dal Sindaco e l’idea che la scuola sia il centro ed il motore dei quartieri. La scuola quale centro aggregativo di comunità in ambiti definiti  da sempre negli anni non si è fermata al solo ruolo educativo ma ha esercitato quel ruolo di integrazione sociale e di volano di tante attività extrascolastiche e culturali. Non condivido l’idea dei cosiddetti poli scolastici che per rispondere a pure logiche di risparmio dovrebbe essere allocate i spazi al di fuori o comunque contigui ai centro urbani. Non ci faremo imporre logiche che pervengono da pur autorevoli rappresentanti del governo centrale e regionale.
Possiamo invece fare in modo che partendo dalle scuole di quartiere, certo con razionalizzazioni e riposizionamenti che l’andamento demografico e lo sviluppo abitativo ci  impone,  si possa realizzare una rete tra esse con scambi di esperienze, utilizzo delle attrezzature  e degli spazi comuni. Serve un polo scolastico per avere aule informatiche, linguistiche, laboratori e teatri?. Io penso di no . Penso ad una scuola che abbia l’auditorium che mette a disposizione anche delle altre scuole. Ad un altra che abbia un laboratorio linguistico di eccellenza e che lo metta a disposizione delle altre e così via. Immaginate quanto stimolante e interessante frequentare la propria scuola e anche – per attività specifiche – le altre. potendo così non solo studiare ma anche conoscere altri bambini di altre zone.  Sto pensando a classi che sia uniscano in occasioni spot, per progetti e attività didattiche specifiche ad altri classi. Certo l’amministrazione dovrà essere capace di far interagire nelle autonomie concesse le scuole e garantire i servizi logistici-  conclude Libertuci-  con l’impegno di non far mancare alle commissioni competenti gli spunti che oggi ho appena evidenziato e di esercitare il diritto di controllo sugli impegni che via via si andranno ad assumere sul tema scuola.

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