La città della cura: Dialoghi per il diritto alla città. Tre giorni di iniziative a La città invisibile

Le lezioni derivanti dalla diffusione del virus Covid-19 sono chiare. La prima: continuare ad aggredire la natura vuol dire mettere in conto che a questa pandemia ne seguiranno molte altre. La seconda: decenni di privatizzazioni dei servizi sociali e sanitari nazionali hanno indebolito alla radice il diritto alla cura e alla salute di milioni di donne e uomini. La terza: chi paga maggiormente le conseguenze sociali ed economiche delle crisi (ora sanitaria, nel 2008 economico-finanziaria) sono le persone e i popoli che già soffrivano condizioni di fragilità.


La crisi ecologica, quella sanitaria, quella economica e sociale, le crisi politiche sono tutte intrecciate tra loro. Sono crisi frutto del sistema capitalista, del modello economico e sociale dominante insostenibile, ed in particolare della sua forma neoliberista dell’ultimo lungo quarantennio. Questo modello va radicalmente superato. Va cambiato radicalmente per una questione chiara e fondamentale: non c’è nessun pianeta B di cui disporre! Le contraddizioni sono venute a galla.

Noi lavoriamo da decenni nei territori guardando negli occhi le persone che subiscono più degli altri le conseguenze ingiuste del modello economico e sociale dominante: cerchiamo col nostro lavoro di attivismo sociale quotidiano di uscire fuori dai margini e dall’invisibilità insieme alle persone che in quei margini sono finite, di promuovere quindi processi di cambiamento sociale.


In questo 2021 l’Associazione Fa.c.e.d. (Famiglie contro l’emarginazione e la droga) compie infatti 30 anni di attività, con la sua Comunità Il Noce. Anche La Città Invisibile, che cammina fianco a fianco con Fa.c.e.d. e con la Comunità, quest’anno compie 5 anni dalla prima ricerca sociale nel territorio del bassomolise e 3 anni dall’inizio delle attività nel Centro di piazza Olimpia a Termoli. In questi decenni le sofferenze in città sono aumentate. Noi ci rendiamo conto che il nostro lavoro sociale, se non collocato entro una visione ampia e politica di cambiamento dello stato di cose presente, non basta.

Ci rendiamo conto che non ci bastiamo: vediamo la nostra città, Termoli, trasformarsi velocemente, sulla base delle logiche voraci del profitto e dell’incuria. Mentre in tanti, in troppi, soffrono, arrancano, perdono la casa, il lavoro, finiscono dentro spirali di violenza.
Vogliamo capire meglio cosa sta succedendo, come è cambiata la città negli ultimi decenni, quali sono le sue contraddizioni, le sue sofferenze, ma anche se e dove risiede la possibilità di una cura comunitaria.

Mentre crescono le sofferenze e le povertà, infatti, resistono e si sviluppano anche le azioni di solidarietà e di prossimità a chi soffre. Vogliamo pertanto aprire un percorso di riflessione e di dialogo insieme ad altre realtà del territorio che ogni giorno come noi agiscono nel nostro territorio per la tutela dei diritti degli esclusi.


Lo vogliamo fare tenendo presente che siamo dentro una svolta epocale, e che niente sarà davvero più come prima solo se saremo in grado, nella cooperazione, nel mutualismo, nel conflitto generativo, di costruire le città, i comuni, i territori della cura di sé, dell’altro, dell’ambiente.

Associazione Fa.c.e.d. ETS
La Città Invisibile/Termoli

GIOVEDI 1 LUGLIO
Dalle 17.00:

La città che soffre, dialoghi sulle sofferenze urbane a Termoli.
Mentre la città cerca faticosamente una via per il proprio sviluppo, crescono le vecchie e nuove povertà. Crescono le sofferenze di molti giovani e meno giovani, il consumo patologico di sostanze, la precarietà e lo sfruttamento dei lavoratori, le persone senza casa o a rischio sfratti. Come cambia la città? Quanto, come, dove soffre? E perché? Come si affronta questa sofferenza nello spazio in costruzione della città della cura?
Ne parliamo con Angelo Malinconico (Centro di Salute Mentale-Termoli), Gianni Pinto (Caritas Termoli-Larino), Tina De Michele (Consulta per le disabilità del Comune di Termoli).
Modera: Marco Cataldo- Ass.ne Faced

VENERDI 2 LUGLIO
Dalle 17.00

La città che cura, in dialogo tra servizi sul sistema di cura locale
Dentro la città che soffre, resiste la città che cura. È la città delle associazioni e dei gruppi che si organizzano per il supporto e la solidarietà a chi resta indietro. La città che lavora per costruire pratiche e culture della solidarietà, progetti per l’inclusione e la cura. Che cosa fa ogni giorno la città della cura? Perché, da cosa è mossa? Di cosa ha bisogno la città solidale per riconoscersi, collegarsi, ingrandirsi, organizzarsi?
Ne parliamo con Sara Fauzia (Centro Antiviolenza), con il Centro Diurno Chesensoha, con Mariagrazia Iovine (Ser.D.)
Modera: Mariachiara D’amore- Ass.ne Faced

SABATO 3 LUGLIO
Dalle 8.30

Colazione solidale
Dalle 17.00:
Dalla città invisibile alle città, i comuni, i territori della cura
Qualche riflessione aperta sui dialoghi precedenti e alcuni spunti di riflessione su come costruire la città della cura che viene.
A cura di Associazione Faced e Città Invisibile/Termoli
a seguire:
aperitivo solidale

Commenti Facebook