Il Riequilibrio Psico-Somato-Emozionale” (RPSE): incontro informativo e divulgativo

Si terrà giovedì 29 novembre, dalle ore 16.00 alle 20.00 a Termoli  , presso la sala/biblioteca per la pace “don Tonino Bello” sita nei locali Caritas, l’Incontro informativo e divulgativo della dott.ssa Elisa Tracanna (Psicologa – Psicoterapeuta) e del dott. Antonio Pranzitelli (Fisioterapista – Osteopata – Docente del gruppo Terminus).

Vediamo  con una  breve intervista ai  due professionisti  quali temi  verranno  affrontati nell’incontro:  

Innanzitutto, su cosa verterà l’incontro del 29 Novembre?

Nell’ incontro verranno affrontati temi centrali di carattere preventivo e informativo su alcune delle problematiche più comunemente sperimentate dall’uomo “moderno” e dalle quali sembriamo non poter sfuggire: stress, ansia, attacchi di panico, affezioni psico-somatiche, burn-out.

Al di la dei soliti luoghi comuni tali problematiche sono state fin troppo sottovalutate e questa mancanza di conoscenza sta pesando drammaticamente sulla salute psicofisica degli italiani, compreso quelle fette di popolazione considerate “giovani”.

A tale scopo, nella stessa sede presenteremo anche un nuovo approccio chiamato “Riequilibrio Psico-Somato-Emozionale” (RPSE) per la gestione ed il superamento di tali disturbi.

In cosa consiste questo RPSE?

Il Riequilibrio Psico-Somato-Emozionale” (RPSE) è un approccio integrato ed interdisciplinare di Psicoterapia ed Osteopatia sviluppato in questi anni a partire dalle nostre reciproche collaborazioni nel trattamento di pazienti con disturbo d’ansia generalizzato, distress, alterazioni del tono dell’umore, burn-out, disturbi psicosomatici ed attacchi di panico.

Le origini di questo metodo derivano dall’emergente modello “bio-psico-sociale” in cui la malattia e la salute vengono concepite in chiave olistica e come risultante della complessa interazione fra la dimensione psichica, corporea ed ambientale dell’individuo, una visione coerente con la definizione data dall’organizzazione mondiale della sanità (OMS) quale ”stato di completo benessere fisico, mentale, sociale e non una semplice assenza di malattia o infermità”.

Approccio integrato, approccio interdisciplinare, olismo: cosa significano queste parole?

Con i termini “approccio integrato ed interdisciplinare” si fa riferimento ad un sistema di pensiero che concepisce l’individuo come un fenomeno complesso e multidimensionale.

Di conseguenza nessuna singola teoria o approccio clinico, isolato, è sufficiente per rispondere in maniera totale ed esaustiva ai disturbi del paziente.

L’essere umano infatti, non è una “macchina biologica” separata in se stessa ed estranea all’ambiente circostante, ma è un sistema complesso che dialoga ininterrottamente con l’ambiente ed in cui si instaurano rapporti di reciprocità fra la dimensione psichica, emotiva e corporea.

Alla luce di tale concezione diventa inevitabile inquadrare gli approcci alla salute ed alla malattia in una visione unitaria dell’individuo (olismo) ed in una stretta collaborazione fra più branche specialistiche di riferimento (prospettiva pluralistica).

Purtroppo ancora oggi esistono approcci isolati o incastrati in uno sterile “modello biomedico”, di stampo cartesiano e meccanicista, in cui viene contemplata la separazione fenomenologica mente/corpo e la riduzione del corpo umano a “macchina ad ingranaggi”, rendendo limitante e difficoltoso il raggiungimento del successo terapeutico.

Dottoressa Tracanna ci parli del ruolo dello psicologo in questo metodo.

Questo metodo mira a trattare il problema nell’ottica dell’integrazione corpo-mente. Lo psicologo si occupa principalmente della parte mente.

Quando il corpo reagisce mettendo in atto stati difensivi atavici quali attacchi di panico, stati di allerta generalizzati che aumentano l’ansia e la rendono sempre presente nelle giornate o quando reagisce “ammalando” qualche sua parte fragile, con ogni probabilità la psiche ci sta mandando un messaggio. Qualcosa nel contesto attuale o nel passato sta impedendo lo sviluppo psichico dell’individuo. Il nostro corpo ci sta solo dicendo che abbiamo qualcosa da cambiare nella vita oppure qualcosa su cui riflettere ed integrare meglio del nostro passato.

Possiamo dire che attacchi di panico, ansia, stress, disturbi psicosomatici, etc. sono amici della nostra salute e del raggiungimento dei nostri scopi come uomini. Sono un campanello d’allarme. Una spia rossa sulle nostre potenzialità come individui. Un amico che ti strattona cercando di dirti che la strada che stai percorrendo forse non è quella giusta per te. Questi sintomi, in qualità di amici, non vanno ignorati, anzi, vanno ascoltati, analizzati, seguiti.

Il ruolo dello psicologo è quello di aiutare la persona a dare voce alla propria difficoltà comprendendo assieme ad essa quali sono le dinamiche da correggere o approfondire. Lo psicologo non fa altro che aiutare la persona stessa ad accendere una piccola luce che l’aiuti a guardarsi dentro.

Generalmente questo è un processo lungo perché non siamo abituati ad interrogarci sinceramente. Nel nostro metodo invece, potendo contare sulla cura del corpo attraverso il trattamento osteopatico, il processo risulta molto più rapido. E’ un processo che è aiutato e favorito dal trattamento osteopatico.

Questo aspetto sembra interessante, dott. Pranzitelli come mai l’utilizzo dell’Osteopatia in questo approccio?

Come accennato poco fa, la visione olistica implica che l’uomo è un tutt’uno. Questo assioma rende possibile fenomeni molto particolari in cui, disturbi della sfera psico-emotiva si ripercuotono sulla funzionalità biologica e viceversa, problemi della sfera bio-fisiologica possono alterare lo stato psichico, emotivo e comportamentale della persona, in un continuo circolo vizioso che deve essere interrotto.

I problemi sopracitati sono sempre accompagnati da dinamiche corporee che, alla lunga, possono indurre il manifestarsi di stati patologici e complicare ulteriormente il quadro clinico originario.

Tutto questo cosa suggerisce? Semplicemente che, per ritornare ad un reale stato benessere psico-fisico, è utile avere un corpo ben funzionante, resiliente ed al massimo della sua adattabilità.

La Medicina Osteopatica in questo è un approccio d’elezione.

E’ stato osservato infatti come l’osteopatia e le terapie manuali, grazie ad un bilanciamento del sistema neurovegetativo e l’attivazione del sistema endo-cannabinoide, possono potenziare quei meccanismi corporei utili per la salute ed il corretto funzionamento dell’organismo, così come possono espletare un effetto ansiolitico ed antidolorifico grazie al rilascio di endorfine.

Nel nostro ambito prendiamo sul serio l’interazione manuale con il paziente in quanto avere fra le mani il corpo di una persona significa avere fra le mani un’estensione biologica dell’io di un individuo, definibile scientificamente con il termine “Sé corporeo”; detto questo non sorprende come, utilizzando un ingresso prettamente “corporeo”, si possa aiutare l’individuo a raggiungere stati di coscienza e consapevolezza differenti.

Quali benefici si possono ottenere da questo metodo?

Mediante l’approccio combinato Osteopatia-Psicologia è possibile ottenere un efficace recupero delle risorse psico-fisiche dell’individuo e un conseguente incremento dello stato di salute del soggetto, vista non più secondo una concezione irrealistica ed irraggiungibile di “perfezione assoluta” o “assenza di malattia”, ma secondo una più concreta e funzionale capacità di adattamento all’ambiente in cui ogni giorno ci muoviamo, viviamo ed esistiamo.

Con il RPSE tentiamo di riportare la persona, nella sua unicità ed irrepetibilità, a contatto con il proprio io corporeo e psichico, affinchè il binomio mente-corpo possa trovare una sua funzionale reciprocità e riportare una capacità di adattamento perduta.

Questo corollario permette di ricollocare il soggetto, con la propria storia ed il proprio vissuto, in una dimensione di positiva e funzionale interazione con il proprio ambiente di riferimento, sia esso lavorativo, famigliare o sociale.

La parola, la relazione ed il “tocco” terapeutico diventano armi a disposizione per l’evoluzione e la liberazione dell’individuo, che ritrova in se stesso la perduta resilienza e la forza necessaria per riprendere in mano la propria v ita.

dott.ssa Elisa Tracanna (Psicologa – Psicoterapeuta)  –  dott. Antonio Pranzitelli (Fisioterapista – Osteopata ) 

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