Clonazione di chiavette dei distributori: emessi 15 arresti

I Carabinieri della Compagnia di Termoli, con l’ausilio di personale del Nucleo Investigativo di Campobasso e delle Compagnie di Foggia, Larino (CB), San Severo (FG), Manfredonia (FG) e Lanciano (CH) hanno dato esecuzione ad un provvedimento di custodia cautelare in carcere ed agli arresti domiciliari, emesso dal GIP del Tribunale di Larino su richiesta della Procura della Repubblica per complessive 15 persone, 8 agli arresti domiciliari e 7 in carcere.  Sono state arrestate 6 persone nella provincia di Foggia, 8 nella provincia di Campobasso, nell’area del basso molise e 1 persona a Lanciano, in provincia di Chieti.
L’indagine, condotta dai Militari della Stazione Carabinieri di Termoli, ha portato alla luce un’associazione a delinquere finalizzata alla truffa ed alla clonazione di chiavette elettroniche. Secondo l’accusa gli arrestati, dopo aver violato il sistema di pagamento con chiavetta elettronica dei distributori automatici di bevande di alcuni stabilimenti Fiat. e Sevel di Termoli, smerciavano le chiavette clonate ad numerosi dipendenti degli stabilimenti.
Nel corso delle indagini è emerso che il promotore dell’associazione, un cinquantaduenne dipendente dello stabilimento FIAT di Termoli, aveva scoperto il modo di clonare, tramite un dispositivo collegato ad un computer, le chiavette in uso ai distributori automatici di bevande e snack utilizzati dentro gli stabilimenti Fiat, dalla società gestrice del servizio, la GR (Generale Ristorazione – società del gruppo ELAH-DUFOUR) con sede in Genova.
L’uomo si era poi attorniato di un nutrito gruppo di persone le quali procacciavano “clienti” all’interno degli stabilimenti del gruppo FCA (Fiat Chrysler Automobiles), il gruppo dapprima ha operato procacciando utenti nello stabilimento di Termoli, successivamente il “giro di affari” si è esteso agli stabilimenti di Fiat di Pratola Serra (AV), Foggia e in quello della SEVEL di Atessa (CH).
Nello specifico gli utenti consegnavano ad uno dei referenti la propria chiavetta scarica e dietro il pagamento di 5 euro gli veniva restituita una chiavetta con un credito di 15 euro. L’attività investigativa, avviata nell’ottobre 2013 ha consentito di stimare un danno, per la ditta denunciante, di circa 300.000 euro.
I destinatari della misura cautelare in carcere sono stati condotti presso il carcere di Larino (CB) mentre i restanti otto presso i propri domicili. Per concorso in truffa sono inoltre state denunciate in stato di libertà nr. 107 persone.

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