Piacquadio, Micatrotta, D’Alessandro e D’Angelo: esperienza al potere per il Cln Cus Molise femminile

Quando c’è passione e voglia di mettersi in gioco, a sostegno di un gruppo di ragazze molto giovani, la carta d’identità è inutile guardarla. Chiedere per conferma a Paola Piacquadio, Giusy Micatrotta, Mariagiovanna D’Angelo e Giusy D’Alessandro. I quattro pilastri del Cln Cus Molise femminile hanno messo sabato in bacheca la coppa Italia, un trofeo che arricchisce ulteriormente la loro importante carriera da calciatrici. Una carriera fatta di tanti chilometri percorsi, sul campo di calcio ma anche in macchina per andare in trasferta. Una carriera di grandi giocate, di gol e soddisfazioni. Ma il tempo non ha scalfito l’entusiasmo, ha soltanto alimentato la voglia di continuare a divertirsi. E così, alla chiamata del Circolo La Nebbia Cus Molise, rieccole tutte e quattro insieme. Già perché, se la storia è stata già scritta in passato, al richiamo del campo è difficile dire di no. La stagione attuale in generale e la finale contro l’Arcadia, hanno certificato in maniera inequivocabile che le quattro senatrici hanno tutte le carte in regola per essere ancora grandi protagoniste nello sport della nostra regione. Per esempio è stato un caso, o forse no, che a sbloccare la finale sia stata la calciatrice con più partite alle spalle, Paola Picquadio. Fascia di capitano portata con orgoglio e un’esultanza che si commenta da sola, come se quel pallone scagliando all’angolino fosse soltanto il primo in carriera. Oltre al gol nella stagione attuale ha regalato anche altre giocate di grande qualità, chiusure difensive e passaggi che hanno fatto risaltare all’occhio le sue ottime doti. Ha dispensato consigli e indicazioni perché ogni partita è importante allo stesso modo, al di là della specialità e della categoria e in quanto tale deve essere giocata al massimo delle possibilità. E proprio questo il capitano vuole insegnare alle ragazze che si sono avvicinate per la prima volta al calcio a 5.

Non ha timbrato il cartellino ma ha fatto vedere al pubblico del Palafiere, che il piede è ancora quello dei tempi migliori e che la tranquillità nella gestione del gioco è quella che i ragazzi e nello specifico le ragazze di oggi, dovrebbero possedere per sperare di fare strada. Giusy Micatrotta non ha lasciato nulla al caso in questa stagione risultato spesso decisiva in zona gol ma anche rifinendo spesso e volentieri alla sua maniera l’azione offensiva e sacrificandosi anche in fase di non possesso. E’ semplice giocarle vicino non solo per chi la conosce da una vita. In una competizione, finale di coppa o campionato, per arrivare in fondo e per vincere le partite più in generale, deve esserci chi segna, sicuramente, ma anche chi conserva. E in entrambi i casi il Circolo La Nebbia Cus Molise sa a chi affidarsi. In area di rigore Mariagiovanna D’Angelo è stata killer implacabile con tanti gol di pregevole fatture. Nella finale di coppa è risultata immarcabile paer la difesa adriatica e una garanzia per le sue compagne di squadra. Adattarsi al futsal non è cosa semplice per chi proviene dal calcio a undici ma lei, così come le sue compagne, ci è riuscita benissimo e lo ha fatto in tempi brevi. Una garanzia di quantità e qualità con la promessa che le soddisfazioni in questa stagione non sono ancora finite e una certezza: quando ha il pallone tra i piedi il pericolo è dietro l’angolo per le difese avversarie. In fase difensiva ma non solo è stata preziosa e ha fatto viaggiare di pari passo la testa, il fisico, il cuore e le gambe. Giusy D’Alessandro sa certamente come si fa per vincere e quando la benzina è quasi finita, bisogna fare ricorso all’esperienza, quella che non le manca. La scelta giusta dei tempi nei suoi interventi, la grinta e il non tirare mai indietro la gamba, sono caratteristiche che fanno di lei una giocatrice sempre utile e preziosa, pronta a dare il suo contributo in qualsiasi categoria. Oggi non è possibile sapere quante partite in carriera le quattro senatrici potranno ancora disputare ma una cosa è certa: le più giovani devono apprendere da loro il più possibile e farlo in fretta perché oggi giocatrici così non ne fanno più.

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