Una delegazione dell’Ufficio di Rigenerazione, in rappresentanza dei
21 comuni vincitori del Bando Borghi Linea A del PNRR, all’evento
organizzato dall’Associazione Civita per discutere di sviluppo
sostenibile, attrattività e cultura in Italia e in Europa.
Welfare e comunità per attrarre nuovi abitanti, comunità energetica territoriale,
start up e sostegno alle nuove imprese, creazione di lavoro con innovazione,
sperimentazione di modelli di rigenerazione replicabili in altre aree interne: questi
alcuni dei temi portati il 4 marzo 2025 a Roma dal sindaco Lino Gentile, con una
delegazione dell’Ufficio di Rigenerazione di Castel del Giudice, all’evento “Recovery Plan
UE nella cultura. La rigenerazione dei borghi italiani”, organizzato dall’Associazione
Civita nell’ambito del monitoraggio delle attività finanziate dai Piani Nazionali di Ripresa e
Resilienza.
Il progetto Castel del Giudice Centro di (Ri)generazione dell’Appennino è stato
infatti scelto come rappresentante dei 21 progetti pilota finanziati in tutte le regioni
italiane attraverso la Linea A del Bando Borghi del Ministero della Cultura a
dimostrazione della capacità strategica delle aree interne del Paese di fornire nuova linfa
vitale per la rigenerazione e la valorizzazione del patrimonio materiale e immateriale. Una
strategia di sviluppo, quella di Castel del Giudice, che proviene da una ventennale
esperienza pregressa in materia di innovazione e sperimentazione di nuove forme di
imprenditorialità ai fini della sostenibilità e dell’inclusione.
L’incontro, moderato da Simonetta Giordani, Segretario Generale Associazione Civita, ha
visto la partecipazione di illustri relatori tra cui Gianni Letta, Presidente
Associazione Civita, Valentina Gemignani, Capo di Gabinetto del Ministero della Cultura,
Tommaso Foti, Ministro per gli affari europei, il PNRR e le politiche di coesione,
Gaetano Manfredi, Presidente ANCI, Bernardo Mattarella, Amministratore Delegato
Invitalia, Angelantonio Orlando, Direttore Generale Unità di missione per l’attuazione
del PNRR – Ministero della Cultura, Valerio Valla, CEO Studio Valla, Antonio Liberati,
Sindaco del Comune di Otricoli (TR), Mario Amura, Napex Srl.
Tra i relatori anche il sindaco di Castel del Giudice, Lino Gentile: «Combattere il
depauperamento del territorio e lo spopolamento creando lavoro e nuovi servizi è
l’obiettivo della nostra strategia – ha spiegato nel corso del suo intervento il primo
cittadino -. Abbandonare la forma di vittimismo rinunciatario puntando alla sfida della
valorizzazione e della trasformazione dei punti di debolezza delle aree interne
in elementi di forza ci ha permesso di cambiare il verso degli eventi. Abbiamo creato
nuove forme di lavoro puntando sui giovani e sul capitale affettivo-relazionale, investito sul
territorio con la rigenerazione dei terreni e la riconversione dell’antico borgo, trasformato
edifici abbandonati in strutture socio assistenziali e sanitarie. Oggi la nuova linfa
rappresentata dall’assegnazione dei fondi del Bando Borghi PNRR – Linea A per il Progetto
Castel del Giudice Centro di (Ri)generazione dell’Appennino, costituito da un team guidato
dall’ing. Rosita Levrieri, destinati a progetti di rigenerazione culturale e sociale, ci consente
di intraprendere ulteriori passi avanti verso nuove forme di welfare, di sviluppo sostenibile
e di attrattività sia turistica che territoriale. Si pensi alla costituzione della CER – Comunità
Energetica Rinnovabile, alla creazione dell’Ufficio dei Ritorni per agevolare i rientri del
capitale umano residente all’estero ma legato al territorio di origine, al coinvolgimento
attivo della comunità anche attraverso forme societarie partecipative, a Progetto
Appennino, insieme alla Fondazione Garrone, per creare forme di imprenditorialità
giovanile e rafforzare le reti d’impresa esistenti. Occorre guardare al futuro con
determinazione realizzando azioni di contaminazione che consentano la replicabilità
delle nostre esperienze anche al di fuori del del borgo, a vantaggio di tutti quei
comuni più fragili delle aree interne che ne hanno bisogno».
L’evento è stato anche occasione per la presentazione della nuova edizione del
Quaderno dell’Associazione Civita che offre un’analisi comparata dello stato di
avanzamento dei PNRR di Italia, Francia, Spagna, Portogallo. Nell’ambito degli
investimenti destinati al settore culturale l’Italia si posiziona al primo posto in termini di
risorse finanziarie allocate al settore culturale e turistico, con una quota pari al 3,5% del
budget complessivo, pari a 6,6 miliardi di euro. Seguono la Francia con il 3,1% del budget
totale, la Spagna con l’1,19% e il Portogallo con l’1,45%. «Con la cultura si possono fare
tantissime cose – ha commentato il ministro per gli affari europei, il Pnrr e le
politiche di coesione, Tommaso Foti – smontando il luogo comune che con la cultura
non si possa realizzare prodotto interno lordo».