Molise, Via Francigena : la conferma viene da un percorso individuato da Larino a Montenero di Bisaccia?

Alcuni mesi fa, in un incontro fortuito, in cui fugacemente parlammo della Via Francigena, segnalai all’Arch. Franco Valente la Via Francesca di Larino e chiesi se avesse relazioni con la famosissima via sacra. Nel giro di poche ore il bravissimo studioso rilevò una serie di dati e intrecciò convincenti relazioni tra la via Francesca di Larino e la via Francigena( 1, 2). Nei suoi scritti l’Arch. Franco Valente sottolinea alcuni aspetti in grado di collegare la via Francesca di Larino alla via Francigena, tra questi riportiamo i seguenti :
• Come scrisse il Tria(3) e già ripreso in una delle sue opere da Giuseppe Mammarella(4) , a Larino esisteva un monastero Benedettino, San Benedetto in Pectinali. In epoche successive il titolo passò da chiesa “di San Benedetto” a “di San Primiano”. Dal Tria, continua Franco Valente, “ sappiamo che per lungo periodo la chiesa di S. Primiano sia appartenuta alla Commenda dei Cavalieri Gerosolimitani almeno dalla fine del XIII secolo”. Quindi, conclude l’autore, è “ragionevolmente plausibile, che il Monastero di S. Benedetto in Pectinali abbia svolto anche la funzione di xenodochio nel complesso ed articolato sistema di luoghi deputati ad ospitare monaci e pellegrini che nell’alto e basso medioevo si recavano da Roma (o Montecassino) S. Michele sul Gargano o ai porti della Puglia per raggiungere Gerusalemme e l’Oriente in generale.”
Negli scritti di Franco Valente riportati in bibliografia , l’autore specifica che “Un tratto della via Francigena (o comunque definita tale) sul versante adriatico è attestato in un documento del Codice Diplomatico Tremitense, comprendente anche il Chartularium Tremitense, e riguardanti la chiesa di San Giovanni nel territorio di Montenero di Bisaccia. Questa chiesa era di pertinenza del monastero benedettino delle isole Tremiti ed il documento è una Chartula donationis seu concessionis del marzo 1024 .”
Il documento relativo all’abbazia Benedettina delle Isole Tremiti conferma la presenza sulla costa dell’attuale Molise di una via denominata Francigena o Francisca. La similitudine con il termine “ Francesca” di Larino è evidente. Inoltre il legame tra Francesca e Francisca è rafforzato dal fatto che questa strada di Larino si dirige verso la Chiesetta di San Primiano , legata ai Cavalieri Gerosolimitani che , come ipotizzato da Franco Valente, potrebbe essere stato un insediamento con funzione da xenodochio per i pellegrini e religiosi. Erica Morlacchetti in una sua opera(5) riporta la traduzione della carta di donazione del 1024 e relativa all’abbazia benedettina dell’Isole Tremiti dalla quale leggiamo: “… da capo la via francigena, da un lato la strada che passa tra le vigne ai piedi di Monte Nero…dall’altro lato lo stesso canale Porcilli che torna sulla via Francisca…”
In una nota l’autrice mette in relazione la strada citata con la via antica Frentano-Traiana che permetteva, evitando il pantano della costa, di giungere a Larinum “ passando sotto Guglionesi”.
Su questa strada, denominata da altri più propriamente “ Litoranea “ , hanno avanzato ipotesi anche altri autori, tra questi Eugenio de Felice che in “Larinum”(6) l’ha relazionata, almeno nella parte larinese, al percorso del tratturo Sant’Andrea Biferno.
Inoltre nella stessa opera Eugenio de Felice specifica che la via litoranea “ prosegue, poi, per Ururi, Serracapriola fino a raggiungere l’antica Teanum Apulum”. Teanum Apulum è collegabile alla Civitate medioevale e all’attuale San Paolo Civitate. Oggi il percorso, almeno fino a Serracapriola, da Larino potrebbe ricalcare quello del tratturo Sant’Andrea Biferno e del tratturello Ururi-Serracapriola.
Anche in questa direzione, in area pugliese, ritroviamo il collegamento tra la strada litoranea e la “ Francesca”. Infatti, Giuseppe di Perna in un suo testo ( 12) riporta a pag.71: “ In epoca romana, una strada da Teanum Apulum dirigeva verso l’Ingarano passando ai piedi delle Murgette di Apricena…poi piegava verso sud e…si immetteva nella litoranea…Nell’alto medioevo questa via vetere aumenta d’importanza in quanto diventa una delle vie sacrae che portano alla grotta dell’Arcangelo Michele sul Gargano: la via francigena.”
A pag 77, citando tra le note il testo/ documento a cui fa riferimento, l’autore nomina nuovamente la suddetta via, la via vetere, definendola come a Larino via Francesca.
Ancora Eugenio de Felice nel testo Larinum cita l’Anonimo Ravennate e Guidone che specificano le “ stazioni” che si incontrano, in sequenza da Nord a Sud, sulla “litoranea” e precisamente sono “ Istonio, Larium e Teanum per il primo e Istonium, Larium e Teanum per il secondo( Vasto, Larino e l’attuale San Paolo Civitate). Inoltre De Felice a pag. 36 di Larinum scrive: “ se si segue in particolare il percorso del tratturo Sant’Andrea Biferno, si può osservare che esso, dopo aver attraversato le Piane di Larino, giunge presso la Masseria Anacoreta, posta sulla riva destra del fiume Biferno, individuando un asse con direzione Nord occidentale la cui prosecuzione conduce nel centro abitato di Vasto, l’antica Histonium sulla costa Adriatica.”
Esiste quindi un collegamento tra questa via, oggi legata al percorso del tratturo Sant’Andrea Biferno e del tratturello Ururi-Serracapriola, e l’area di “Monte Nero”, quindi tra la Francigena del 1024 e la Francesca di Larino?
Il tratturo Sant’Andrea-Biferno è vicinissimo alla Francesca di Larino e tramite esso si giunge al guado sul Biferno da dove il tratturo cambia denominazione in Biferno-Ateleta. Tra il guado sul Biferno e il vecchio Gessificio di Guglionesi parte una strada denominata Francara. Nei pressi della strada esiste anche una Torre Francara che si affaccia sul Biferno. Spostandosi dalla “ Francara” verso l’interno si incontra anche la “Macchia Francara”. Tra l’altro Magliano( 10) nomina la Torre con il termine “ Francona”, ovvero un casale della città di Larino con feudatario Napoleone de Ursinis. Il toponimo, quindi, è esistente con certezza già nella metà del XV secolo. La radice del nome della strada “ Franc” come “ Francisca” o “ Francesca” mi ha incuriosito e ho verificato sulla carta se questa strada fosse collegata, in un tracciato lineare, a Montenero di Bisaccia e quindi alla costa adriatica con meta Vasto. L’analisi della carta ha evidenziato l’esistenza di un percorso che dalla Francara, in modo lineare, come a ricalcare un antico tracciato, porta a Montenero di Bisaccia. Successivamente ho voluto verificare se a questo tracciato fosse possibile relazionare i toponimi riportati sulla carta di donazione del 1024. Nella ricerca ho chiesto aiuto a mio figlio Angelo, appassionato di cartografia, e a Daniele Marino di Montenero di Bisaccia. Dall’analisi del percorso è emerso, nelle sue vicinanze, l’esistenza del “ vallone della Porcareccia” toponimo molto simile al Vallone Porcilli. Inoltre a Nord del borgo di Montenero di Bisaccia abbiamo riscontrato un’area denominata “ Vignale”.
Ora rileggendo la traduzione della carta di donazione ho cercato di individuare relazioni tra i tracciati delle strade attuali che dall’area denominata vignale ( Vigne) arrivano a Porcareccia( Porcilli?) e tra questi elementi topografici e il percorso stradale tracciato partendo dalla Francara, ho poi confrontato quanto trovato con la descrizione riportata nell’antico documento del 1024. Ho individuato così un’area delimitata da un lato dal tracciato che parte dalla Francara( Francisca?), uno che parte dalla zona definita Vignale e si riporta nei pressi della “Porcareccia” vallone che poi si ricollega al lato da me ipotizzato essere il vecchio percorso della via Sacra.
All’interno dell’area, superficie interessata da dei calanchi e interessata dal tratturo Centurelle Montesecco, è posta la grotta arenacea dove sembra sia stato ritrovato un quadro raffigurante una Madonna col Bambino e il Santuario di Santa Maria di Bisaccia che “nel catasto onciario del 1745 risultava, come Chiesa di Santa Maria delle Bisaccia, insieme a altri immobili pertinenti, tra cui oliveti, vignali e altri terreni , essere di proprietà della Mensa Vescovile di Termoli”( 7)
Quindi nel tratto dove ora sorge un santuario relativamente recente, c’era la Chiesa di Santa Maria della Bisaccia ed era posta in un luogo di transito/visita dei pellegrini. Il termine “ Bisaccia” potrebbe essere collegato a uno dei fondamentali oggetti che portavano con se i pellegrini(11). Il termine, forse, è poi divenuto parte integrante del nome del paese.
Il dato quindi conferma l’esistenza, nei pressi dell’area posta tra confini confrontabili con quelli della carta di donazione del 1024, di immobili di proprietà di un ente religioso collegato alla diocesi di Termoli. Nello stesso testo però è precisato che “ quando questi beni della Cappella di Bisaccia siano stati annessi alla mensa vescovile di Termoli non è dato di sapere”.
Tramite una ricerca di archivio, si dovrebbe verificare la presenza di proprietà terriere legate alla Chiesa di Madonna della Bisaccia all’interno dell’area individuata tra la ipotizzata “ Via Francisca”, il Vallone Porcareccia e il percorso proveniente dall’ area “Vignale”, un riscontro positivo rafforzerebbe la nostra ipotesi.
Il tracciato individuato , quindi, sembra collegabile alla Francigena-Francisca della carta di donazione del 1024 e con esso era possibile raggiungere la “ Francesca “ di Larino. Verso il Trigno la strada continua verso l’area della Torre di Montebello nei pressi della quale sembra sorgesse un Monastero Benedettino (8). Inoltre in territorio di San Salvo la strada incontra la Piana di Sant’Angelo che, secondo Giovanni Artese(9), è nei pressi di un luogo ove sorgeva un Monastero appartenente a San Vincenzo al Volturno e denominato Sant’Angelo in Salavento. IL percorso, quindi, permetteva di giungere alla costa adriatica e attraversava un territorio ricco di insediamenti Benedettini con vie che permettevano i collegamenti tra essi e che facevano riferimento ad antichi tracciati viari come la Litoranea denominata in epoche successive anche Francigena o Francisca. Questa via, con il tratturo Sant’Andrea-Biferno, il tratturello Ururi-Serracapriola e la prosecuzione della via litoranea in area pugliese, porta all’importantissima meta sacra del Santuario di San Michele Arcangelo dimostrando il collegamento tra questo percorso e(12) la via Francigena o Francisca.
A questa via principale, come in una rete fluviale con affluenti e fiume principale, si raccordavano altre strade provenienti da aree vicine. Anche queste strade in tempi antichi avevano il compito di collegare ville rustiche, attività produttive di riferimento, alle città romane. Ad esempio nelle piane di Larino e nell’attuale territorio di San Martino in Pensilis sono state individuate ville rustiche romane che avevano l’esigenza di vie di comunicazione per il trasporto dei prodotti. Queste vie di comunicazione si raccordavano a quelle terrestri principali e , come nel caso del territorio di Larinum, all’area costiera dove sicuramente era attivo un porto.
Porti alla foce del Trigno, ovvero nel punto in cui la nostra ipotizzata via abbandona la costa adriatica, e sul Biferno erano attivi ancora in epoca medioevale (13), probabilmente successivamente anche come servizio di collegamento con le isole tremiti il cui monastero sulla costa aveva proprietà frutto di donazioni come quelle di “ Monte Nero” citata in questo scritto.
Sono consapevole che la nostra è una semplice ipotesi basata su elementi indiziari che hanno dato spunto a congetture, deve essere confermata da prove più oggettive, comunque gli indizi ci fanno sperare che siamo sulla buona strada.
( Marcello Pastorini)

Bibliografia

1) Franco Valente

2) Franco Valente 1

3) Giovanni Andrea Tria “Memorie storiche, civili, ecclesiastiche della Città e Diocesi di Larino”

4) Giuseppe Mammarella “Larino Sacra II” (San Severo 2000)

5) Erica Morlacchetti/ L’Abbazia Benedettina delle isole Tremiti e i suoi documenti dall’XI al XIII secolo”/Palladino editore

6) Eugenio de Felice/ Larinum/Olschki-Forma Italiae

7) Claudio D’Ascenzo-Nicoletta D’Aulerio D’Aurizio-Maria Teresa Bracone/ Santa Maria di Bisaccia, Un percorso tra storia tradizione culto

8) SanSalvo.net

9) SanSalvo.net1

10) Giandomenico ed Alberto Magliano/ Considerazioni storiche sulla città di Larino/ ristampa tipolitografia Foto Lampo 2003

11) Giorgio Massola

12) Giuseppe di Perna/ I conti normanni di Lesina e Civitate”/ Malatesta editrice

13) Franco Valente 2

 

Commenti Facebook