Jazz in Campo: questa sera arriva Bollani.

Archiviata la notte nera del Jazz che ieri sera ha visto esibirsi sui due palchi allestiti per l’occasione, diversi musicisti provenienti da gran parte del centro sud, ci si avvicina all’evento clou di questa edizione di Jazz in Campo.
C’è da ricordare ancora una volta che tutti gli appuntamenti in cartello svolti fin ora hanno registrato un elevatissimo numero di presenze, grazie al blasone degli ospiti ed all’attenzione posta alla promozione degli eventi.

Tornando a ieri sera, la street-band SassinFunky, il trio di Stefano Sabatini, la fisarmonica di Donato Santoianni, la chitarra di Enzo Nini e il sax di Enzo Guaiana hanno davvero allietato la caldissima serata di Campodipietra con generi e stili davvero differenti tra loro, ma accomunati da un elevato livello tecnico ed esecutivo.
Ebbene, dopo una grande attesa stasera sul palco di Campodipietra salirà uno dei più grandi pianisti italiani contemporanei, Stefano Bollani, con il suo spettacolo “Sheik ier Zappa”
Il progetto/tributo prende in prestito il nome da un grande disco di Zappa del 1979, Sheik Yerbuti, nel quale, come spesso accadeva, egli se la prendeva con buona parte del mercato pop di quegli anni. Questo un breve pensiero di Bollani sul suo spettacolo e sul chitarrista a cui dedica questo tour:
“ Zappa l’onnivoro, Zappa il dissacratore, Zappa il musicofilo-musicologo- musicante. Zappa che nel suo tritacarne ha fatto passare tutta la musica del secolo in cui è vissuto, dalla cosiddetta “classica” al jazz (di cui diceva “non è morto ma ha un odore ben strano”) fino al rock dei suoi coetanei, con i loro divismi e le loro ambizioni messianiche. Zappa che negli ultimi anni voleva candidarsi alla presidenza della Repubblica degli Stati Uniti con una sola valida motivazione: “Io almeno odio il golf “.
Ecco, tocca a Zappa finire in un tritacarne, dunque vedersi trattato come un “classico” ma non un classico scomodo, un monumento da prendere a spallate, bensì una fonte di ispirazione da cui sgorgano gemme e soprattutto idee. La sua musica e il suo spirito sono più che vivi, sono necessari.”
A scaldare il pubblico ci penserà un altro ottimo pianista italiano che costantemente sta accrescendo la sua popolarità negli ambienti del jazz che contano: Dado Moroni.
Dunque se le premesse son queste, possiamo immaginare a che grande spettacolo si assisterà questa sera.

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