Il borgo di Provvidenti si anima di atmosfere medioevali

SAMSUNG DIGIMAX A503Al calar della sera lungo i vicoli del borgo di Provvidenti annunciati da rulli di tamburi  e suoni di chiarine sfilano in corteo dame, cavalieri, nobili, armigeri. Sulle pietre fruscii di stoffe e lungo il percorso sventolare di gonfaloni, alla luce di candele. Atmosfera medievale rievocata per ilquarto anno consecutivo. provvidenti è uno dei tanti piccoli e caratteristici centri del Molise, dove sembra che il tempo si sia fermato, da fare invidia ai cultori e agli storici medievali, vicoli stretti ed angusti, archi di pietre, suggestione e fascino antico. Gli studi effettuati per comprendere da dove derivi il nome, non hanno portato risultati certi,  tuttavia sembra che il paese porti la medesima denominazione fin dal principio. Con l’ausilio di due bolle papali del 1181 e del 1254, quelle  di Lucio III e di Innocenzo IV, viene nominato Provvidenti, ciò vuol dire che già a quei tempi esisteva.
Il corteo che si è svolto la sera di domenica 10 agosto ha visto i vicoli del paese animarsi di figuranti provenienti da Colletorto, con l’ “Associazione Giovanna I D’angiò” e “Compagnia d’Arme Custodi della Torre”,  Montecilfone con l’Associazione “Equites Sancti Millenni”, San Martino in Pensilis con il Comitato “Rievocazione del ritrovamento della reliquia di San Leo”,  Sant’Elia a Pianisi con il “Gruppo storico Sancti Eliae Planisi”, e naturalmente con il gruppo storico “Corteo Storico Dei Mater Liberae Probbidenti”, di Provvidenti.
Corteo a cui è seguita la presentazione dei gruppi con la storia medievale che ognuno di loro conserva gelosamente e ne fa mezzo di valorizzazione del proprio paese e delle proprie origini, un intrattenimento con balli di ispirazione emdievale, un combattimento.
Rievocazione in un borgo di circa 100 abitanti, collaborazione tra vari gruppi, voglia di rivalsa. Si, al di là dei costumi e degli accessori, al di là dei sacrifici e della passione per la ricerca storica, il motore conduttore è quello di non lasciarsi “morire”. Una regione come quella molisana, che potrebbe vivere di turismo, unendo costa e montagna, programmando itinerari a tema, investendo sui giovani e sul territorio, coinvolgenzo Istituzioni e Istruzione, come l’Università, sta invece lentamente declinando verso un silenzio assordante. Fino a quando le associazioni potranno continuare a mantenere vive le tardizioni, culturali, popolari o religiose che siano, fino a quando riusciremo a trattenere i nostri giovani senza offrirgli un’alternativa all’emigrazione? Cultura e Turismo sono settori da non sottovalutare, soprattutto quando una regione come il Molise offre le eccellenze paesagistiche, archeologiche, storiche autentiche, e non mancano esperti del settore che metterebbero volentieri a disposizione il loro sapere.   Ma tant’è… (MDL)

Commenti Facebook