C’era il pienone ieri, nella Sala della Costituzione della Provincia di Campobasso, per la presentazione del libro ‘Come se io fossi te’ di Andrea Caschetto, un giovane ventisettenne siciliano abitante del mondo e ‘ambasciatore del sorriso’ anche per via del numero incredibile di amici che lo segue sul web. Abituati a sentire che la notizia che attrae e fa numeri è quella triste, noi che abbiamo avuto la fortuna di essere presenti abbiamo appreso l’esatto contrario. Ma chi è Andrea Caschetto? Operato di un tumore alla testa all’età di 15 anni, Andrea Caschetto si era ritrovato con una capacità mnemonica ridotta, i ricordi latitavano e si confondevano; per renderli indelebili occorreva trattenerli e col tempo le emozioni si sono rivelate le ancore più efficaci. Da allora ha iniziato a girare l’Italia e il mondo, portando a migliaia di persone il sorriso, pur nella spiegazione dell’assurdità dei preconcetti nei confronti delle ‘diversità’. Il suo viaggio ha un’origine e nasce da varie necessità, che nell’ordine sono: esaudire il desiderio di una ragazza molto amata che ama l’Argentina ma non può andarci, imparare che la disabilità ha bisogno di manutenzione e non di cure, perché non è una malattia; e ancora, raccontare la straordinaria meraviglia della diversità, dando voce agli ‘invisibili’. E allora via, lungo le strade dell’Argentina: unica compagna, una sedia a rotelle, metafora del vivere disabile. Da usare per sedersi e per far sedere, per confidarsi e far confidare. Per raccontare storie e invitare a raccontarle. In sala a corredo delle sue parole, una serie di diapositive a testimonianza del suo ruolo di ‘ambasciatore del sorriso nel mondo’. I suoi video e le sue immagini sono virali sul web e lui ha amici in quantità, ovunque nel mondo e lui non si è fermato, ma ha continuato a girare in una sorta di escalation di notorietà che sembrerebbe quella di Forrest Gump, se le due storie non avessero in realtà matrici differenti, anche se soluzioni all’apparenza simili, appunto nel viaggio globale. Qualche anno fa ha girato il mondo per orfanotrofi, regalando il sorriso a migliaia bambini. “Dove nasce l’arcobaleno”, il libro per Giunti editore che racconta questa esperienza, ha scalato le classifiche. ll 22 marzo 2016, per la Giornata della felicità, è stato invitato a parlare alle Nazioni Unite ricevendo una standing ovation. Da allora ha girato l’Italia per svegliare le sensibilità addormentate e portare un messaggio di pace. Ieri a Campobasso ha caratterizzato la serata con il sorriso e la felicità, con le immagini dei suoi selfie in giro per il mondo, ma anche con storie toccanti, come l’appello in favore di una bambina gravemente malata. Significativo della sua azione l’esempio di un ragazzo che, dopo essere salito sulla sedia a rotelle con lui, ha chiesto di averne una in regalo; due persone che non sono disabili, ma che hanno capito entrambi l’assurdità dei preconcetti che le persone all’apparenza ‘normali’ hanno nei confronti degli ‘altri’, quelli che invece sono i veri ‘normali’. Andrea Caschetto ieri ha dedicato ampio spazio di dialogo ai bambini e gli scolari, si e è intrattenuto con loro alla fine della serata ed insieme hanno riso e scherzato, seguendo l’impostazione che lui ha voluto dare a tutto l’incontro. Una bella serata, seria e scherzosa, organizzata come sempre in maniera impeccabile da un’associazione, l’Uli di Campobasso, che ha fatto diventare la qualità consuetudine. All’autore, all’Uli ed al Comune di Campobasso, che ha condiviso l’organizzazione dell’evento, va il nostro ringraziamento, perché ieri ci siamo sentiti decisamente bene.
Stefano Manocchio