Venittelli: essere renziani vuol dire proiettare il Paese in Europa, con una velocità 3.0

“Chi ha paura della Leopolda? Forse coloro che non inseguono il vero rinnovamento e non comprendono come la politica debba mutare pelle”. L’onorevole molisana del Pd Laura Venittelli è intervenuta così nell’ampio dibattito che sta caratterizzando la vigilia della kermesse fiorentina organizzata dal segretario e premier Matteo Renzi e dal suo entourage.“La critica aprioristica di una minoranza del Partito democratico non fa che indebolire l’approccio riformista di una maggioranza che sa bene di avere nelle mani il destino del Paese e che fuori dalle liturgie istituzionali e dalle litanie partitiche, cerca slancio e idee per guardare al futuro”. La parlamentare molisana sarà nel capoluogo toscano sabato per coordinare un tavolo tecnico sul Jobs Act.“Strumentalizzare l’iniziativa assunta dalla Fondazione Open vuol dire non accettare che il rinnovamento passi per confronto continuo e costante. Ci si lamenta sempre di non avere più spazi di formazione per far crescere la classe dirigente, ebbene la nuova Leopolda a questo assolverà, forte del consenso che solo pochi mesi fa ha visto più di un elettore su 4 scegliere la via modernizzatrice tracciata dal presidente del Consiglio dei ministri e nostro leader”.Essere renziani non vuol dire alimentare correnti e componenti nel Pd, ma sposare una causa: quella di proiettare il Paese in Europa, con una velocità 3.0.

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