UIL RUA: Valorizzare la specificità della ricerca pubblica. Il Molise necessita di maggiori investimenti

“Per la Uil Ricerca Università ed Afam è necessaria la permanenza e lo sviluppo di un sistema unitario dell’Alta Formazione e Cultura e della Ricerca Pubblica, anche sotto il profilo della specificità ed unitarietà della rappresentanza sindacale e contrattuale”. Cosi Sonia Ostrica Segretaria Generale della Uil Rua a proposito dell’imminente riforma dei comparti del pubblico impiego che dovranno essere ridotti, per effetto della Legge Brunetta, fino al numero massimo di 4 rispetto agli attuali 11. “Non riconoscere- prosegue Ostrica – la specificità ed il ruolo fondamentale dei settori di produzione del sapere, necessari per lo sviluppo economico-sociale, competitivo ed insieme qualitativo del Paese, rappresenta un agire miope rispetto ad altre nazioni europee più progredite che investono massicciamente in Ricerca, Alta Formazione e Cultura, garantendo, così, il proprio futuro e quello delle nuove generazioni. Proprio per questo motivo-prosegue il Segretario- la Uil Rua propone la creazione e l’esistenza di un comparto contrattuale unico per Università, Enti Pubblici di Ricerca ed AFAM che rappresenterebbe, come è stato sin qui con i rispettivi comparti, lo strumento essenziale di identità e valorizzazione di tutte le figure professionali operanti nel campo della ricerca pubblica, dell’alta formazione e cultura”. Anche a proposito delle recenti polemiche su comportamenti deprecabili di alcuni dipendenti pubblici, dalla Uil Rua fanno sapere che “l’informazione non a caso evidenzia alcuni comportamenti inaccettabili a ridosso del rinnovo contrattuale, omettendo però di precisare che la percentuale di chi abusa è una parte infinitesimale e residuale rispetto alla totalità dei lavoratori pubblici, che fanno fronte, con grande professionalità, a una costante emorragia di risorse umane ed economiche non compensate e non compensabili nel prossimo futuro”.

Anche Andrea Cutillo Segretario Regionale del Molise (nella foto) è intervenuto sul tema ricordando come purtroppo il Molise, atavicamente, si è contraddistinto per l’esiguità di risorse destinate agli investimenti in Ricerca ed Università: “dagli indicatori in nostro possesso, resi pubblici dai principali istituti di ricerca, gli investimenti nella in ricerca e sviluppo nella nostra regione risultano essere davvero esigui; eppure si ascolta all’unisono che dalla crisi si viene fuori valorizzando la ricerca e la formazione ma quando poi si tratta di mettere in atto delle politiche pubbliche in tal senso i buoni propositi finiscono nel dimenticatoio. E’ evidente a tutti che per contenere il fenomeno emigratorio di tanti giovani che lasciano la nostra regione alla ricerca di nuove opportunità occupazionali, bisogna aumentare gli investimenti in ricerca e sviluppo, indispensabili per scongiurare la “desertificazione” sociale del Molise. Il ruolo chiave della Ricerca oggi si rafforza ulteriormente- conclude Cutillo- data la buona rispondenza del Molise ai requisiti dei nuovi modelli di sviluppo sostenibile che la comunità scientifica sta delineando in questo periodo, che prevedono un ritorno della centralità dell’uomo con i propri bisogni di progresso, ma in armonia con lo spirito dei luoghi e con l’anima dei territori”.

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