Termoli/Coscia: Joe Mileti è da oggi il mio candidato sindaco. Dico ai civici: “ora campo larghissimo”

Joe Mileti è da oggi il mio candidato sindaco. Da democratico quale sono e da iscritto al Partito
Democratico ritengo sia necessario ora unirsi intorno alla figura di Mileti, per voltare pagina e
scriverne una nuova insieme a tutti i cittadini di Termoli, stanchi di subire il vecchio sistema di
potere di una destra inconcludente.


Ritengo che ci sia un tempo per la discussione, il confronto, la valutazione di alternative e
possibilità, ma che ora sia arrivato il momento dell’unità e della condivisione. Joe Mileti ha raccolto un ampio consenso tra forze politiche progressiste: il Pd, il M5S, Costruire Democrazia, Italia Viva e i Socialisti. La stampa locale chiama questo schieramento, rifacendosi alle formule nazionali “Campo largo”. Il mio impegno personale fin da subito è quello di supportare Joe Mileti da qui al giorno della presentazione delle liste affinché si creino le condizioni per rendere questo campo, un “campo larghissimo”. E dal giorno dopo di raccogliere ogni consenso possibile in città per dare inizio ad una nuova stagione per Termoli.


Sento dunque il dovere di rivolgere un appello ai rappresentanti e ai cittadini dei movimenti civici che hanno animato il dibattito nell’area progressista negli scorsi mesi in città. Importanti proposte e idee sono state raccolte ed elaborate dal vivace e spontaneo confronto dell’area civica. E’ stato messo in chiaro sin dall’inizio che questo lavoro sui contenuti era svincolato da nomi e candidati. Ora è il momento di mettere quel lavoro, estremamente meritevole, al servizio della cittadinanza.

Invito i rappresentanti dei movimenti civici ad essere presenti ai tavoli della coalizione di
centrosinistra per portare i temi e le battaglie che stanno loro a cuore, perché il primo obiettivo che ci accomuna tutti è quello di interrompere il potere logoro e disfunzionale della destra imperante a Termoli e in Regione. Una destra che in modo sempre più evidente comprime il diritto al dissenso, anche attraverso l’uso spropositato dei manganelli, tanto da costringere il Presidente della Repubblica Mattarella ad intervenire. Ma anche di imporre un disegno di legge subdolo sulla cosiddetta “autonomia differenziata” che, a dispetto delle idee politiche centraliste proclamate da alcuni di loro, non solo mina l’unità del nostro Stato ma, soprattutto, incrementa la distanza sociale ed economica tra il Nord ed il Sud del nostro paese.

Attorno al candidato sindaco Mileti dobbiamo ora fare quadrato per costruire una campagna
elettorale bella, diversa, piena di idee e di proposte per il futuro di Termoli. Voglio ricordare a tutti che le idee opposte alle nostre ed i nostri veri avversari sono fuori dal campo progressista. Il germoglio di una stagione nuova può nascere proprio da un atto di intelligente generosità da parte dei movimenti civici progressisti. Diano spazio e fiducia a questa coalizione larga innestando nel programma idee forti e riflessioni e dimostrando capacità di apertura, di gentilezza, di dialogo.

Risvegliamo tutti insieme una scintilla di possibilità nelle menti e nei cuori dei tanti elettori che,
delusi dall’offerta politica, non sono andati a votare lo scorso giugno e pensano di non farlo
nuovamente. Anche perché solo essendo maggioranza possiamo cambiare il volto di questa città, apportando ognuno le sue idee ed inserendo i suoi rappresentanti nel governo della cosa pubblica.

Ed un messaggio di speranza e nel contempo di realismo politico lo abbiamo proprio dalla
Sardegna. Lì la Todde candidata del “campo largo”, sta dimostrando che questa “Invencible
Armada” Meloniana non è poi cosi invincibile, se tutte le forze di centro-sinistra si coagulano in
modo responsabile.
La nostra Termoli, dunque, merita questo atto di generosità. Io sento il dovere e il piacere di
compierlo. Termoli merita di meglio rispetto a questa destra pericolosa e miope. Se a sinistra
riusciremo a superare le nostre diversità e anche le nostre vanità, la sfida alla corruzione e al
malgoverno è aperta, e tutti insieme potremmo ritenerci costruttori di una diversa storia per la nostra città.
Simone Coscia

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