Società Operaia di Mutuo Soccorso di San Giovanni in Galdo. Esempio di laboratorio sociale

Nello Statuto fondativo del 1904 stampato nella tipografia Battri di Parma, della Società Operaia di Mutuo Soccorso di San Giovanni in Galdo, si può leggere tra altri principi che la Società è <<…aperta a tutti i cittadini disposti alla concordia e all’affratellamento nel benessere generale cittadino>>. Una frase che si potrebbe prestare bene alle lotte di questi giorni per ottenere il riconoscimento dell’Area di Crisi con 200 milioni di finanziamento sul Patto per il Lavoro dal Governo o per mantenere la Corte d’Appello e gli altri uffici pubblici a rischio di soppressione.
Lo spirito che animava le Società Operaie di Mutuo Soccorso si fondava sulla solidarietà e sull’aiuto reciproco, e permetteva in contesti storici aspri ai braccianti, ai contadini e agli operai di accedere a diritti essenziali di cittadinanza, superando nel limite del possibile le vessazioni e lo sfruttamento selvaggio delle classi dominanti.
Una borghesia, pavida e servile, che dilapidò, come nel caso di San Giovanni in Galdo, il lascito del Castello – Monastero del 1907 per la miopia e l’avidità di amministratori pro-tempore che preferirono svendere il patrimonio pubblico a poche lire, perdendo dopo qualche anno la sede di Mandamento che il comune esercitava su Toro, Matrice, Campolieto e Campodipietra.
Secondo la legge del contrappasso dantesco i beni pubblici diventati privati persero progressivamente di valore per un isolamento e una marginalità della comunità non contrastata con progetti illuminanti e lungimiranti.
In un Molise che vedeva partire tutti coloro che con maggiore intraprendenza volevano sottrarsi al cappio della miseria imposto dai signorotti locali, il ruolo delle Società Operaie di Mutuo Soccorso è stato tanto più significativo in termini culturali perché ha consentito di tenere vivo il solidarismo cristiano e socialista incardinato sulla reciprocità.
Tante esperienze culturali, artistiche, musicali e tanti diritti si sono affermati in Molise grazie all’impegno di contadini, operai, artigiani e braccianti, che unendosi nelle Società di Mutuo Soccorso riuscivano ad acquisire dignità, rispetto e riscatto sociale.
Oggi dopo 110 anni, è sorprendente l’attualità di quel principio di coesione solidale e fratellanza inserito nel vostro Statuto del 1904. O si riscopre quel valore e ci si unisce come molisani per fronteggiare una crisi senza precedenti o si rischia di essere dilaniati da divisioni inconcludenti e miopi.
Per questo mi permetto di inviare, alla vostra attenzione, copia dell’Intesa sul Lavoro del 7 agosto scorso, perché rappresenta il frutto migliore di quella cultura di mutualità, socialità e reciprocità nata con la vostra Società Operaia nel 1904 e rimasta viva fino ai nostri giorni.

Assessore Michele Petraroia

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