La CISL Funzione Pubblica intende denunciare con forza la gravissima situazione organizzativa
in atto all’interno delle strutture aziendali dell’ASReM, resa ancor più critica dalla cronica carenza di
personale, sia sanitario che tecnico-amministrativo.
Nonostante le dichiarazioni iniziali di un “cambio di passo” da parte della nuova governance,
che avrebbe dovuto valorizzare le professioni sanitarie, la realtà quotidiana evidenzia un grave collasso
gestionale che sta compromettendo la qualità e la continuità dei servizi sanitari offerti alla cittadinanza.
In particolare, si segnala con forte preoccupazione:
La rimozione del Direttore delle Professioni Sanitarie, avvenuta in concomitanza con il
pensionamento di due figure cardine (le P.O. dell’Area Ospedaliera e del Veneziale di Isernia), che ha
determinato il completo smantellamento dell’Ufficio delle Professioni Sanitarie.
Questo ufficio gestiva anche numerose pratiche amministrative ora impropriamente riversate su settori
già sovraccarichi, con inevitabili ricadute sulla funzionalità aziendale.
L’adozione di provvedimenti disorganici e contraddittori, come:
La Delibera n. 764 dell’11/06/2025, con cui si assegnano due infermieri al 118 – ambito di Isernia (1 a
Frosolone, 1 a Isernia);
La manifestazione d’interesse prot. n. 69848 del 07/06/2025 (relativa a Frosolone), che indica una
carenza di personale laddove invece esiste un esubero.
Caso emblematico è quello delle postazioni del 118 di Isernia e Frosolone, che dovrebbero
prevedere 6 infermieri ciascuna. Oggi, a seguito dei provvedimenti sopra citati, vi sono 8 infermieri a
Isernia e 7 a Frosolone, un evidente squilibrio che avrebbe potuto essere gestito attraverso una semplice
mobilità interna.
Nonostante il parere favorevole della Direzione Sanitaria Aziendale, per ben tre volte la
Direzione Generale ha respinto l’ordine di servizio predisposto dalla Centrale Operativa del 118, volto a
trasferire una unità da Isernia a Frosolone.
Ci si chiede: esiste realmente un dialogo tra le strutture aziendali?
A causa di tale immobilismo, l’azienda è stata costretta a ricorrere con frequenza alla pronta
disponibilità per coprire i turni: solo nel mese di maggio, a Frosolone, il ricorso a tale istituto ha
superato le 15 attivazioni, con un costo di oltre 200 euro per ciascun turno di 12 ore.
Tali problematiche, unitamente ad altri aspetti critici, sono state sollevate anche nel tentativo di
conciliazione del 18 giugno 2025, alla presenza della Struttura Commissariale e di Sua Eccellenza il
Prefetto di Campobasso, il quale ha richiesto una relazione da parte dell’ASReM.
Ad oggi, la Direzione Generale Aziendale non ha ancora prodotto alcun documento giustificativo,
disattendendo le richieste di un autorevole rappresentante dello Stato.
Questa gestione, spesso condizionata da pressioni politiche o mediatiche, compromette la
credibilità dell’intero sistema sanitario regionale, demotivando i lavoratori e minando la fiducia dei
cittadini.
Alla luce di quanto sopra esposto, la CISL FP chiede con urgenza:
La nomina immediata di un nuovo Direttore delle Professioni Sanitarie;
Il ripristino dell’Ufficio delle Professioni Sanitarie, con personale adeguato per il suo corretto
funzionamento;
L’avvio delle procedure per l’assegnazione degli incarichi di funzione e coordinamento, sia sanitari
che amministrativi;
L’espletamento di tutti i concorsi per il personale del comparto Sanità, per garantire adeguata
copertura delle dotazioni organiche;
Una gestione trasparente, competente e indipendente delle risorse umane, non influenzata da logiche
estranee all’organizzazione aziendale.
La CISL FP sottolinea, con profondo rammarico, che nemmeno durante la pandemia si erano
registrate disfunzioni così estese e gravi all’interno dell’ASReM. È necessario un intervento immediato,
strutturale e determinato per ripristinare efficienza, dignità e qualità nell’interesse dei lavoratori e di
tutta la popolazione molisana.
Il Segretario Generale Aggiunto
CISL FP AbruzzoMolise
Bruno DELLI QUADRI