Piano energetico, legge urbanistica e valorizzazione di aree protette. Al Molise manca un confronto di merito

Il confronto sui temi dello sviluppo sostenibile merita di uscire dalle contrapposizioni sterili per acquisire il rilievo strategico connesso con scelte che impattano sul territorio e orientano la programmazione economica futura. Al Molise non servono personalismi o scontri preconcetti. Al contrario, occorre ragionare sui vantaggi e sulle penalizzazioni che possono promuovere o devastare il territorio con provvedimenti, piani, infrastrutture o impianti impattanti. L’Associazione degli Ecologisti Democratici non è animata da fondamentalismi ideologici ed è portata culturalmente a rispettare le proposte degli enti locali, delle organizzazioni imprenditoriali e del mondo ambientalista.
Ciò che manca però al Molise è un confronto di merito, serrato e approfondito, sulle grandi opinioni strategiche inerenti il modello di sviluppo.Non si può cadere nella trappola di chi è a favore o contro l’autostrada, a favore o contro l’eolico, a favore o contro le biomasse, a favore o contro il Parco del Matese. Dobbiamo inquadrare l’analisi e la proposta in un contesto più ampio ed avere il coraggio di scegliere un’opinione qualunque essa sia.Per compiere questo salto culturale bisogna superare i localismi esasperati e le polemiche pretestuose ad uso e consumo di chi, non disponendo di argomenti credibili, non va oltre gli insulti e le offese personali. Il Molise ha bisogno di un Piano Energetico, di Piani Paesistici, di norme di salvaguardia ambientale, di una legge quadro in materia di urbanistica, di un Piano per la Viabilità e i Trasporti, di un Piano per il Dissesto Idrogeologico e di misure che valorizzino le aree protette esistenti, promuovano le aree molisane del Parco Nazionale d’Abruzzo e sostengano l’istituzione del Parco Regionale del Matese.
Il confronto se si sposta sulle direttrici di sviluppo non potrà che confermare l’esigenza di modernizzare la linea ferroviaria Roma-Campobasso e mettere in sicurezza le fondovalli del Trigno, del Biferno e gli assi di collegamento con Benevento, con Foggia, con Napoli e con L’Aquila.Se prevale questa impostazione, i fautori dell’Autostrada che dal 2001 continuano ad ipotizzare l’intervento, dovrebbero indicare chi sono gli imprenditori privati disponibili ad investire miliardi di euro in un’opera infrastrutturale in cui non verrebbe ammortizzato l’investimento.Ed eliminati i preconcetti, anche l’opinione pubblica verrebbe coinvolta su tematiche serie come quelle inerenti gli impianti da fonti rinnovabili al netto delle strumentalità e degli attacchi di parte.
Gli Eco.Dem vogliono contribuire a far compiere questo salto in avanti, prendendo posizione per uno sviluppo ecocompatibile e per un sistema del trasporto ferroviario che dovrebbe essere potenziato insieme alle fondovalli e alla viabilità locale.
Una Regione che promuove i siti culturali, l’agricoltura, i borghi, il turismo, i parchi naturali, l’artigianato, la valorizzazione e conservazione del patrimonio storico-archeologico, le piccole e medie imprese, l’enogastronomia e le produzioni tipiche, biologiche e di qualità connesse con la filiera corta. Questa è la nostra posizione di merito ed intendiamo portarla avanti.

Commenti Facebook